Spaghetti alle vongole: ricetta sensuale con sughetto paradisiaco
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Molte scorribande culinarie compiute per la causa Scatti di Gusto sono iniziate con un messaggio su WhatsApp dell’editore di questo sito: “È ufficialmente aperta la caccia a un grande piatto di un grande piatto di spaghetti alle vongole, partecipi?”.
Svelato il retroscena, parliamo del mio amore quasi infantile per gli spaghetti alle vongole. Iniziato perché i grandi a casa mia (sono di Napoli) ne mettevano in scena versioni spettacolari ogni vigilia di Natale.
Quando più tardi ho scoperto che è una tradizione napoletana, e che nel resto d’Italia pochi piatti come gli gli spaghetti alle vongole simboleggiano l’estate a tavola, non volevo crederci. Oggi va meglio, mi sono imposta di accettare la realtà. Benché trovi ancora stravagante pubblicare la ricetta degli spaghetti alle vongole a fine luglio. Cosa volete all’istinto non si comanda.
Spaghetti alla vongole: okay ma quali vongole?
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In lizza per essere usate nel nostro piatto ci sono il lupino, detto anche vongola povera, e la verace, molto ricercata e sempre più difficile da reperire.
Il lupino si riconosce per la forma della conchiglia, triangolare, con striature concentriche e una taglia di circa 3-4 cm. La vongola verace è più grande, diciamo 5-6 cm, di forma ovale nel guscio, in genere più carnosa e saporita. Motivi per cui si lascia preferire.
Come si cucinano le vongole
Una scuola di pensiero piuttosto radicata vuole che le vongole “spurghino” per un paio d’ore in acqua e sale. 45/50 grammi per litro.
Vade retro, sentenziano scuotendo il capoccione i componenti la fazione avversa: ammollare le vongole leva il sapore. Invece apriamole a secco. Bastano: una padella bella capiente, 3-4 minuti di fuoco vivo e il sughetto che si forma messo da parte per filtrare l’eventuale sabbia. Poco eventuale: se ne trova sempre.
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Neanche questa opzione convince il fissato del mollusco, che dall’alto della sua passione pretende sia l’ammollo che l’operazione di filtraggio. Quindi, vongole e sughetto messi da una parte mentre peperoncino, aglio e olio sfrigolano. Infine di nuovo tutto dentro. Spaghetti cotti al dente, un paio di mestoli con l’acqua di cottura e spadellamento veloce. Stop.
Vino bianco a volte sì altre no, un pizzico di pepe sempre, pasta più cremosetta che brodosa.
Variazioni sul tema
Iniziamo a censire le varianti dalla pasta: pasta all’uovo, linguine, vermicelli, spaghettoni sono tutte valide alternative.
Il pomodoro è un reato che merita pene severe per qualcuno. Altri lo pretendono, c’è pure chi lo vuole schiacciato.
Come fare gli spaghetti alle vongole
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Lasciando il sugo ”lento” come si dice. Lo vogliamo sensuale, il sughetto che abbiamo sempre sognato con le vongole.
Risolviamo la faccenda della pasta dando la precedenza a una pasta di Gragnano, spaghetti Gentile, per esempio, ricchi d’amido. Ottima anche la De Cecco, per una versione più mainstream.
Ricetta: ingredienti per 4 persone
– 500 g di spaghetti
– 900 g di vongole
– 1 spicchio d’aglio
– pepe
– trito di prezzemolo
– peperoncino
– olio extra vergine q.b.
Le vongole si possono comprare già depurate in pescheria, altrimenti lasciatele in ammollo nell’acqua fredda per un paio d’ore.
Metto a bollire la pasta in acqua non molto salata, in una padella faccio soffriggere l’aglio grattugiato con il prezzemolo e le spezie. Non troppo però, altrimenti il prezzemolo diventa amaro.
Il tempo di far prendere colore all’aglio e riempio una mano con le vongole. Con una certa soddisfazione le butto nella padella, e continuo così, a manciate.
Con la fiamma viva faccio saltare per una trentina di secondi, unisco uno o due mestoli con l’acqua di cottura e faccio evaporare.
Ora posso coprire la padella con il coperchio. Giro la manopola abbassando la fiamma e faccio cuocere ancora 30 secondi.
Finalmente le vongole si sono aperte, non levo via i molluschi, no, conservo le conchiglie.
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Che soddisfazione, ora posso unire la pasta! A me piace scolata molto al dente, quasi “al chiodo”, come dicono certi chef amanti della pasta che scricchiola sotto i denti. Ancora 2-3 minuti di cottura con annesso spadellamento energico per far addensare.
Non perdete tempo inutilmente, è tutto piuttosto semplice, rendere flaccidi gli spaghetti o gommose le vongole sarebbe un vero peccato.
Ecco fatto: lo spaghetto si avvita ricadendo sensuale su se stesso, inumidito da un sughetto celestiale giù, fino a toccare il piatto.