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5 Agosto 2020 Aggiornato il 5 Agosto 2020 alle ore 11:34

Bonus ristoranti: come funziona di preciso lo sconto del 20%

Bonus ristoranti: come funziona di preciso lo sconto del 20 per cento praticato a chi paga con Bancomat o carta di credito
Bonus ristoranti: come funziona di preciso lo sconto del 20%

L’idea del “bonus ristoranti”, ovvero di uno sconto del 20% sul conto di bar, caffè e ristoranti entra nel Decreto ’Agosto’.

Siamo stati buoni profeti nell’osservare che il programma “Eat Out Help Out” ideato da Rishi Sunak, ministro delle finanze del governo inglese, andava preso come esempio dal gabinetto italiano per aiutare i pubblici esercizi messi in ginocchio dall’emergenza COVID-19. Ieri, poi, siamo tornati sul tema per capire come stesse andando il provvedimento in Gran Bretagna.

In Italia lo sconto, che potrebbe essere più alto nei centri storici, verrà applicato a qualsiasi conto e non ci saranno limiti di reddito per poterne usufruire ma solo un limite per persona incluso tra 2-3 mila euro.

Insomma le previsioni sono addirittura più rosee rispetto al provvedimento inglese. Ma per capire meglio, riprendiamo l’esempio che fa questa mattina il Corriere della Sera.

Come funziona il bonus ristoranti

Facendo l’ipotesi di un conto da 30 euro a testa, il rimborso del 20% sarebbe, in media, di 6 euro. Ora, sappiamo che per il bonus ristoranti la cifra stanziata dal governo dovrebbe essere di un miliardo di euro. Se dividiamo questo importo, un miliardo, per i 6 euro che rappresentano il rimborso medio, i pasti che potrebbero usufruire del bonus arrivano fino a 166 milioni. 

In mezzo a questi numeri è importante capire se i 166 milioni di coperti si aggiungeranno agli altri. Cioè, in altre parole, se il bonus porterà avventori che altrimenti al ristorante non sarebbero andati. O se invece finirà col restituire pochi euro a chi ci sarebbe andato comunque, con una ricaduta molto modesta per il settore. Ma non si fanno i conti senza l’oste, dobbiamo attendere fino a domani, quando il nuovo decreto dovrebbe essere licenziato.

Lo sconto sarà effettivo per tre mesi nel periodo settembre – dicembre, probabilmente non il più favorevole per la ristorazione, che vede proprio in agosto una minima ripresa dei consumi. Ed è questa la critica rivolta dagli operatori del settore che avrebbero visto di buon occhio un avvio repentino in questo mese.

Ma la critica più aspra mossa soprattutto dalle opposizioni al governo Conte riguarda il limite della tracciabilità del pagamento. Lo sconto sul conto sarà riconosciuto solo a chi pagherà con bancomat o carta di credito. E per conti di piccole dimensioni uno sconto di 1-2€ non modificherebbe il comportamento dei consumatori abituati al contante.

Va da sé che tutto questo arzigogolare nasconde l’accusa che il settore della ristorazione produce nero, per cui il provvedimento favorirebbe l’emersione.

L’appunto sui bizantinismi delle procedure burocratiche riguarda piuttosto la modalità di restituzione al cliente del 20% di sconto. Mentre in Inghilterra lo sconto è riconosciuto direttamente dal ristorante al cliente al momento di pagare in cassa, in Italia la procedura di rimborso sarebbe più complicata.

Innanzitutto, quali sarebbero i tempi? Il rimborso avverrebbe mese per mese da settembre a dicembre o sarebbe complessivo dei mesi a fine dicembre, con una sorta di regalo di Natale?

E poi i modi. Accredito diretto sul conto corrente del cliente o gestione attraverso un’App da scaricare? Una sorta di “Scontuni” che seguirebbe la stessa strada della ormai dimenticata Immuni diluendo l’efficacia del provvedimento.

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