Ambasciata di Quistello, è guerra: i Tamani lasciano il ristorante
Romano Tamani lascia L’Ambasciata, il ristorante da lui creato a Quistello, nel Mantovano. Aprirà una nuova Ambasciata ai primi di dicembre, a Villa Bartolomea, nell’omonimo paese del Veronese in riva all’Adige. Sono una cinquantina di chilometri da Quistello.
Leggiamo la notizia sulla Voce di Mantova nei giorni dell’annuncio della conferma della stella Michelin al locale, ancora legata al nome dei Tamani.
“Non lontano dalle sponde del fiume Secchia, il ristorante Ambasciata supera i 40 anni di attività e – di diritto – può essere definito un grande classico dell’Italia a tavola! Al suo interno, ora come allora, uno sfarzo circense e rinascimentale che non ha eguali. Pile di libri antichi, specchi imponenti, tappeti, drappeggi e candelabri d’argento fanno da contorno a piatti sontuosi e barocchi, tra citazioni di territorio e viaggi indietro nel tempo sino alla corte dei Gonzaga. L’eccesso è favorito, la misura osteggiata: i fratelli Tamani mettono in scena i fasti della gloriosa cucina mantovana. Preparatevi ad un’esperienza a tutto tondo!”
La nuova gestione
All’origine dell’abbandono, i contrasti con lo chef parmense Matteo Ugolotti, che con il socio Paolo Guaragnella ha rilevato il ristorante a settembre. Romano Tamani era rimasto all’Ambasciata di Quistellocome “supervisore” e garante della continuità dell’insegna. Mentre, scrive La Gazzetta di Mantova, sembra che il resto della famiglia, compreso Francesco “Carlo” Tamani, a capo di sala e cantina del ristorante, fosse rimasto escluso.
Evidentemente le cose non sono andate per il verso giusto.
L’Ambasciata era da tempo in crisi, e Ugolotti, affascinato dall’idea romantica di salvare un ristorante “romantico” anch’esso, ha convinto l’amico Guaragnella.
Matteo Ugolotti è stato allievo di Romano Tamani per 5 anni. In seguito è stato a I Due Platani a Parma e ha lavorato a Copenaghen con Parma&Pasta. Da ultimo, in America da Dr. Smood, catena di locali specializzata in piatti organici e animal free. Salvo ritornare in Italia per questo nuovo progetto, che ha fra le sue linee portanti “continuare a proporre quello che i clienti all’Ambasciata hanno sempre trovato”. Ma “alleggerendo la cucina senza per questo togliere gusto e sapori di una volta”.
“Non è un cambio di gestione. Farò l’executive delle ricette di Romano,” aveva dichiarato Ugolotti già a settembre.
“Abbiamo portato professionalità, avevamo affiancato a Romano una brigata di giovani senza togliergli l’ultima parola su tutto, ma alla fine ha scelto di andarsene. Peccato. Ma il nostro progetto va avanti e pur senza una figura storica come quella dei Tamani, il ristorante esprime nuova energia proponendosi anche come inclusivo. E raggiungendo tutte le fasce d’età grazie ad un ampio ventaglio di soluzioni.”
Probabilmente le innovazioni, o il nuovo ruolo di Romano Tamani (che peraltro parla di “ingratitudine”), sono state ritenute inconciliabili con la storia del locale.
La storia dell’Ambasciata di Quistello
Aperto quarantadue anni fa, L’Ambasciata di Quistello, guidata da Romano in cucina e dal fratello Carlo in sala, era arrivato a 2 stelle Michelin. Nato come ristorante-pizzeria, poi solo ristorante, è stato il primo a ostentare la cucina a vista.
Frequentato dai vip e premiato dai critici, L’Ambasciata proponeva una cucina ricca, basata sul territorio, la Bassa mantovana, e su una storia gastronomica che risale al tempo dei Gonzaga.
Assieme ai fasti del ristorante, sono da ricordare il terremoto del 2012, che fece gravi danni alla cantina (andarono distrutte 5000 bottiglie), e l’aggressione subita dallo stesso Romano. Nel gennaio 2019 quattro malviventi, di nazionalità rumena, lo avevano legato, malmenato e rapinato all’interno del locale. Catturati in seguito, sono stati condannati a quasi vent’anni di carcere.
Buona parte del fascino del locale era dovuto all’ambiente, ridondante e senza tempo, a metà fra il barocco e il salotto gozzaniano. Pile di libri, tendaggi, tappeti persiani e candelabri, suppellettili varie sovraccaricavano il ristorante, come sottolinea anche la Michelin, ma con gusto ed elegante piacevolezza che lo hanno reso unico.
Leggere le parole della nuova proprietà, “usiamo questo tempo [di chiusura forzata] per affinare il menu, per rinfrescare l’ambiente e per mettere a punto la cantina”, un po’ preoccupano.
Come non ricordare le parole di Lucio Dalla, che aveva definito L’Ambasciata “il bar di Guerre Stellari”?
Ristorante L’Ambasciata. Piazzetta Ambasciatori del Gusto, 1. Quistello (MN). Tel. +39 0376619169.
[Link: La Voce di Mantova; Pambianco Wine&Food. Immagini: pagina Facebook e sito del ristorante]