Al Léve, il ristorante di Leonardo Bonucci a Torino, manca il vino di Pirlo
Calciatori a Formentera sarebbe il titolo ideale per una serie sugli assi del campionato in vacanza, incluso Leonardo Bonucci, che si è ispirato a un ristorante dell’isola per aprire il suo a Torino.
Il nome è Léve, ambientato in un’elegante villa barocca del ‘700 di fronte alla Gam, in corso Galileo Ferraris. Dove c’era già un ristorante, Villa Vela. Guardando lo spazioso dehors vengono subito in mente aperitivi e cene. Appena le temperature lo permetteranno.
L’ispirazione invece arriva dal Bocasalina. Raffinato, fronte mare, costoso e ben frequentato, è il ristorante più noto di Es Pujols, il centro turistico a nord della più piccola isola delle Baleari.
Per rimarcare le affinità, Léve ha portato a Torino la brigata di cucina e il personale di sala del ristorante di Formentera. Cosa che succedono in epoca Covid.
Alla chetichella, ma il ristorante di Bonucci è già aperto (soltanto a pranzo va da sé). Tra le cose che il Covid ha cancellato dalla nostra routine ci sono pure le inaugurazioni dei ristoranti.
Con i soci, comunque coraggiosi ad aprire in questi giorni, Bonucci ha in mente un locale elegante, dal servizio impeccabile ma non leccato. Sicuramente dedicato al piacere del mangiar bene. Tuttavia anche allo svago.
Alimentato da un lounge bar innovativo nella proposta dei cocktail, aperto a pranzo e, quando si potrà, anche a cena e dopo.
Il rapporto con il cibo e l’atmosfera del Bocasalina andrà oltre il trasferimento dello chef Marco De Matteis e del personale. Dal menu del locale di Formenterà, dove spiccano i crudi di pesce e carne, Léve ha ripreso più di un piatto.
Sotto allora con aragostella al vapore; ostriche; humus di ceci, polpo, olive taggiasche e pomodorini disidratati; tagliolino al crudo di gamberi con lime e bottarga di muggine.
Presente anche un bel bancone ricco di dolci, che nel locale di Formentera si chiama “la Dulceria”.
A convincere Bonucci che la ristorazione è un buon affare anche in tempi non esattamente propizi come gli attuali, potrebbe essere stato Claudio Marchisio. Altro calciatore juventino, in questo caso un ex, oggi proprietario di una mini catena con tre locali, a Vinovo, Roma e in Costa Smeralda specializzati in cucina giapponese.
Singolare poi il caso del brasiliano Hernanes, che produce vino a Montaldo Scarampi, nell’amato Monferrato. Lì ha comprato un agriturismo, ribattezzato Ca del Profeta (il suo soprannome da calciatore) ospitato in una grande tenuta in cui aprirà presto un ristorante. Facendosi aiutare da Christian Milone, chef piemontese con stella Michelin.
Non si sa ancora se nella ben fornita cantina del Léve, il nuovo ristorante torinese di Bonucci, figurino bottiglie provenienti dalla tenuta nel bresciano del suo allenatore, Andrea Pirlo.
Sapete com’è, certi rapporti vanno coltivati.
(Immagine di copertina: Eat Piemonte]