Nuovo Dpcm Draghi: i ristoranti perdono l’incasso di Pasqua e Pasquetta
Il nuovo Dpcm, il primo dell’era Draghi che l’Italia conoscerà oggi, non cambia le regole seguite finora per ristoranti e bar. Nemmeno per Pasqua e Pasquetta.
Nuovo Dpcm Draghi: valido per un mese
Intanto sarà valido per un mese, dal 6 marzo al 6 aprile, e nell’impostazione rispecchierà i provvedimenti anti-Covid assunti dal governo Conte. Compreso il sistema delle zone, contestato nei giorni scorsi dai governatori di molte regioni.
“Ma per cambiare metodo”, ha commentato il neo ministro degli Affari Regionali Mariastella Gelmini, “ne serve uno nuovo”. Sono invece mancate indicazioni in questo senso. Dunque il modello delle zone rosse, arancioni e gialle non cambierà con il nuovo Dpcm. La cui bozza verrà consegnata oggi ai governatori per essere perfezionata entro lunedì. Resteranno ovviamente distanziamento, obbligo di mascherina e coprifuoco.
La proroga delle attuali misure fino al 6 aprile interessa, come detto, anche la festa di Pasqua, che nel 2021 cade il 4 aprile.
Pasqua: incassi persi dai ristoranti non in zona gialla
Non una buona notizia per ristoranti, pizzerie, bar e pasticcerie che, dopo aver perso il fatturato di Natale, devono rinunciare a quello di due feste che difficilmente deludono negli incassi, specie in caso di bel tempo, come Pasqua e Pasquetta.
Senza dimenticare che, oltre a venire da settimane di chiusura con le spese in affitti e tasse che corrono nell’ordine 4/5 mila euro al mese, le imprese legate alla ristorazione vedono allontanarsi le riaperture. Comprese quelle fino alle 22 invocate con appello bipartisan da esponenti di Pd e Lega negli ultimi giorni.
Notizie non buone anche per ristoranti e bar che si trovano nella zona gialla. Il nuovo Dpcm Draghi confermerà il divieto di spostamento tra Regioni, prorogandolo dal 27 marzo, data attuale di scadenza del provvedimento, al 6 aprile. In zona gialla, dunque, gli spostamenti e le consuete gite fuori porta di Pasqua e Pasquetta, saranno limitate ai soli confini regionali.
Vietati invece viaggi o soggiorni turistici nelle strutture ricettive fuori Regione.
Facile immaginare le proteste dei ristoratori che, del resto, a Napoli sono già iniziate.
Ma la linea del rigore scelta nel suo primo Dpcm anche dal governo Draghi intende scongiurare la necessità di lockdown generalizzati nei prossimi mesi.
Nuovo Dpcm Draghi e ristori
Per contro emerge la voglia del nuovo governo di marcare una differenza con l’esecutivo Conte sul tema dei ristori. Che saranno immediati per le attività costrette a non lavorare.
Draghi coinvolgerà nella cabina di regia i ministri economici affinché ogni restrizione venga compensata da un adeguato e pronto ristoro.
Questo, almeno, nelle intenzioni.