8pus della stella Michelin Giuseppe Iannotti è molto più di un delivery
Avvertenze per l’uso: si scrive 8pus legge Octopus. Chiaro il richiamo al polpo che, con il suo passo tentacolare assurge a dominatore dei mari.
Trasposto in cucina, questo è il bel progetto di Giuseppe Iannotti, patron e chef del ristorante stella Michelin Kresios, di Telese Terme (BN).
8pus è partito nel 2020 ed è stato studiato appositamente per i delivery, oggi altisonanti ed intersecati tra una zona arancione ed una rossa. Colori e situazioni che, ahimè, si protrarranno almeno sino a dopo Pasqua.
Qui parliamo di piatti di mare. Ma attenzione, contestualizzati in proposte d’impronta internazionale.
Due le formule: ready to eat oppure ready to cook. Intuitive.
Si va dai crudi agli antipasti, sino ai primi, soffusamente orientaleggianti. Dalla paella al Ramen di pesce. Dai Bao ai Gyoza. Dalle Cheviche ai burger di tonno. Sino ai sublimi dessert ed alla petit patisserie.
Il sito è perfetto, lineare, chiaro e con belle foto, esplicative. In più, si può attingere da una selezione di etichette di vini o champagne, per accompagnare le preferenze oppure le pregiate selezioni di caviale.
Completato l’ordine, il tracking si chiude con la consegna in massimo 48 ore, tramite box refrigerata, comprensiva di chiare istruzioni.
Abbiamo scelto un piccolo percorso, almeno nella mente un pò cosmopolita. Aperitivo spagnoleggiante, con olive ripiene di acciughe, accompagnato da vermouth con ghiaccio e patatine con senape miele e tartufo (20 €)
La paella (20 €).
Il lobster roll (28 €).
La piccola pasticceria (9 €).
Tutto perfettamente sottovuoto ed inserito in scatole dal design eco sostenibile.
L’aperitivo ed il primo piatto
Del vermouth si sa tutto. O quasi. Le origini sono prettamente italiane. Di Torino per la precisione. La mano fu di Antonio Benedetto Carpano.
Eppure…In Spagna, è sacro. Per Octopus è stato realizzato dal maestro e profumiere Baldo Baldinini.
Solo da gustare, in attesa della preparazione impegnativa ma comunque divertente, del primo: la paella.
È quella “mixta” Valenciana. Tempo richiesto, in tutto, circa quarantacinque minuti. Tostiamo dapprima il riso con la base composta dalla paprika affumicata, le carni, i crostacei ed i molluschi. E poi versiamo il brodo di pesci (circa cinquanta). Segue la cottura per 18 minuti circa.
A parte, abbiamo fatto rosolare i piccoli tagli di pesce ed i crostacei: salmone, merluzzo, seppia, tonno, triglia e gamberi, primattori della guarnizione in superficie del piatto.
A noi piace un po’ più lenta, pertanto l’abbiamo impiattata così.
Un classico. Il piatto della penisola iberica più “esportato”. Il pesce è freschissimo. Lode al trattamento e soprattutto alle modalità che ne hanno consentito di preservarne perfettamente le caratteristiche.
Un susseguirsi di colori, profumi e gusti, mare ma anche terra. Tutti ben bilanciati, innalzati dalla paprika e dallo zafferano, imponenti spezie.
Ottima e, nel contempo, abbondante. Veramente.
Il lobster roll di 8pus
Voliamo poi oltreoceano. Per un ottimo panino born in Usa: il lobster roll.
La preparazione prevista da 8pus è semplicissima. Bisogna scaldare il pane, per ottenere una perfetta doratura interna e far rosolare i gomiti di astice.
Questa ricetta arriva dal New England, nella East Coast americana.
Io oggi lo definirei un panino da street food con un incipit “chic gourmand”. Che qui, proprio ora, mette d’accordo tutti, ne son certo. Provatelo.
Sì, perché la farcitura, oltre ai gomiti di astice (eccellenti), include una meravigliosa maionese all’ostrica. Indescrivibilmente buona. Sapida il giusto, compatta, coesa, dalla consistenza perfetta. Pensare che sia stata preparata un paio di giorni prima e rimasta perfettamente integra nel sapore loda lo chef. Artefice, non solo del sandwich ma di questo tocco di classe che non dimentichi affatto. Anzi.
Vino e dessert
Ci accompagna uno champagne 100% Pinot Noir. Fresco, fine e di buona persistenza: il Blanc de Noirs Brut di Jacques Chaput. Buono l’abbinamento sia con la Paella che con il Lobster roll. In entrambi i casi, i ritorni di struttura e sapidità cercavano continuamente una spalla importante, forte, determinata.
Ottime le note cremose, burrose, a far da collante alle preparazioni.
La piccola pasticceria, anch’essa posta in una bella confezione, richiama i biscotti da tè, ma non solo. Perché ci sono anche quelli al cioccolato e sale. Le mini magdalenas, buonissime. E le gelatine alla frutta.
Un delivery di livello.
Tradotto a tavola anche in base alla stagionalità. E poi contaminato dalle esperienze dei viaggi intorno al mondo compiuti dallo chef.
Bravo nel proporre un percorso fatto di ottimi assaggi. Da Telese Terme, a casa vostra.