Datteri di mare da 200 € al chilo: la pesca illegale ha devastato i Faraglioni
Prelevando datteri di mare, due diverse organizzazioni criminali hanno devastato l’ecosistema marino del golfo e delle isole di Napoli.
È arrivata a questa conclusione l’inchiesta della procura di Napoli, che ha emesso ieri 19 misure cautelari con pesanti capi d’imputazione: disastro ambientale, ricettazione, danneggiamento.
Con i loro prelievi illegali e invasivi, che mettono gravemente a rischio la biodiversità, i cercatori di datteri hanno creato danni consistenti anche ai faraglioni di Capri. La desertificazione delle pareti rocciose ha raggiunto il 48%.
Non sono legali, i rischi per chi li pesca e chi li compra
I datteri di mare sono molluschi bivalve simili alle cozze. Molto più delicati nel sapore si distinguono per il guscio allungato di colore marrone/rossiccio.
I preziosi molluschi che crescono molto lentamente –per raggiungere i 10 cm di lunghezza impiegano circa 80 anni– vengono strappati con ferocia dalle pareti calcaree attraverso piccozze, martelli o addirittura cariche esplosive. In pratica, il solo modo per catturarli è distruggere le rocce in cui vivono.
Questa pesca di frodo porta alla distruzione dei litorali mettendo a repentaglio la sopravvivenza della specie e tutta la biodiversità marina.
Da almeno 30 anni, regolamenti UE e decreti nazionali vietano di prelevare i datteri di mare. Ma la pesca illegale affligge molte aree marine, comprese quelle della Puglia, e nonostante sporadici sequestri della Guardia di Finanza continua senza conoscere battute d’arresto.
In una puntata di Report del 2019, il programma di Rai3 ha documentato dettagliatamente la pesca di frodo dei datteri di mare.
Il prezzo dei datteri di mare
I datteri sono considerati tra i frutti di mare più pregiati in assoluto. Nonostante sia vietato pescarli, venderli e mangiarli, o forse proprio per questo, il prezzo al mercato nero si aggira sui 70/80 euro al chilo.
Ma in alcuni periodi dell’anno può arrivare a 150/200 euro. Per esempio prima di Natale, quando un antipasto di crudo o un piatto di pasta ordinati al ristorante possono costare anche 100 euro.
Va precisato che per includere sottobanco nei menu i preziosi molluschi, o servirli durante cene esclusive, i titolari rischiano la chiusura dei loro ristoranti.