Carlo Cracco apre il nuovo ristorante Carlo al Naviglio a Milano
Il nuovo ristorante che Carlo Cracco apre a Milano si chiama Carlo al Naviglio. Una costruzione bianca e rossa in fondo al Naviglio Grande, al capolinea del tram 2.
Ai milanesi probabilmente già la descrizione dice qualcosa: si tratta infatti della sede del Ca’ Bianca, ovvero musica e cabaret. Lì vicino, il Capolinea, altro famosissimo tempio della musica jazz.
Il progetto vede la luce proprio all’inizio della nuova zona gialla per Milano e la Lombardia.
«Mi sembra un bel segnale, partire con una cosa nuova,» ha dichiarato lo chef a Repubblica. «Sappiamo che i problemi non finiranno presto, avere un’occasione così è magnifico. E sono molto contento di ridare vita a una struttura storica per Milano, oltre che a un complesso molto bello.»
Siamo infatti in una villa del Seicento, ora diventata albergo a 4 stelle col nome di Excel Naviglio Ca’ Bianca. Il ristorante era già in funzione da qualche settimana per i clienti dell’hotel, e la struttura ha aperto al pubblico esterno il 26 aprile.
C’è molto spazio: sale grandi e piccole, ampie cucine, spazi per eventi, un angolo con camino per cene private, un fumoir. E con un grandissimo spazio all’aperto. «Il posto è bellissimo, e con questo ampio dehors, circa 200 metri quadrati per lato, faremo sin da subito almeno 80 coperti,» come dice Cracco a Cook. Posti che, a regime, immaginiamo possano raddoppiare e più.
Soci nell’impresa sono Carlo Cracco (1 stella Michelin con il suo Ristorante Cracco in Galleria) e l’imprenditore veneziano Dino Scaggiante. Quest’ultimo ha acquistato la struttura nell’autunno scorso. Dice ancora Cracco: «Stefano Stoppani, food&beverage manager dell’hotel, lavorava con me da Peck tanti anni fa. Mi ha chiesto se volevo occuparmi dell’offerta gastronomica e io ho detto di sì, molto volentieri.» Per inciso, Stoppani è il figlio dei vecchi proprietari di Peck.
Com’è Carlo al Naviglio
Dal sito e da Facebook di Carlo al Naviglio si possono ricavare diverse informazioni su com’è il nuovo ristorante.
“Design innovativo, eccellenze italiane, arredi unici ed arte diffusa sono solo alcune delle scelte preferite dall’imprenditore veneziano Dino Scaggiante e lo chef Carlo Cracco, con lo scopo di dare nuova vita allo spazio creando un’atmosfera esclusiva”.
“L’allestimento prevede lunghi tavoli in legno, nobili lampadari di cristallo, sedute di A.G. Fronzoni e di Jasper Morrison prodotte da Cappellini”.
«Inedita è la mise en place: una distesa di porcellane bianche e piatti dai decori diversi, firmati Richard Ginori.«
L’idea di cucina
«Lo chef Luca Pedata propone una cucina contemporanea, ispirata alla tradizione italiana anche nell’utilizzo dei prodotti tipici del territorio locale. I piatti vengono reinterpretati attraverso lo studio di tecniche innovative, approfondite ricerche nella scelta delle materie prime, e particolare attenzione ai dettagli, con risultati semplici come la nostra cucina.»
Il menu cambierà stagionalmente, con tre antipasti, tre primi, tre secondi, tre dolci. Ci saranno anche due menu degustazione: uno da 4 portate a 65 € bevande escluse, uno da 6 a 85 € (vino o cocktail in abbinamento, 35 €). In sala. Enrico Ottaviano.
Pedata, trentenne napoletano, viene da Carlo e Camilla in Segheria, uno degli ormai numerosi locali di Carlo Cracco a Milano e dintorni. Oltre al caffè-bistrot-ristorante in Galleria, Carlo e Camilla in Duomo, e la scuola-ristorante a Villa Terzaghi con l’Accademia di Mastro Martino. E non so più che altro – a parte l’azienda agricola in Romagna.
Il cocktail bar di Carlo al Naviglio
«Seguendo la filosofia della “cucina liquida”, il nostro cocktail bar presenta una drinklist innovativa e audace. Prodotti freschi, sperimentazione e nuove tecniche di lavorazione delle materie prime sono solo alcuni tra gli elementi presenti nella nostra proposta, ideata per l’aperitivo, in abbinamento alla cena, oppure per il dopocena. Per gli affezionati alla tradizione, rimane a disposizione anche qualche grande classico.»
La cucina liquida praticata dalla giovane barmaid Yasmine Montesano aggiunge alla miscelazione classica ingredienti e tecniche di cottura provenienti dall’alta cucina. La cocktail list, stagionale, è disponibile al bar, al ristorante e negli altri spazi di Carlo al Naviglio.
Cracco al Naviglio: un gran bel progetto
Insomma, cosa dire: un gran bel progetto, complesso, sulla carta ben realizzato. Belli gli interni, con la grande eleganza dei colori scuri ovunque, gli spazi e il gioco fra interno ed esterno. Bella la villa. Da andare a vederlo al più presto.
Un appunto, comunque: ho trovato il sito, con le pagine a scorrimento orizzontale, poco pratico. E manca il menu: va bene che mangio di tutto, e che da Cracco ci mangerei anche a occhi bendati, imboccato a forza…
Errata Corrige Come segnala l’amico Michele nei commenti, si può trovare il menu cliccando su Prenotazioni. E – con un certo sforzo – lo si legge anche fra le scritte semi-microscopiche che scorrono in alto sulla homepage. Dove si viene a sapere che c’è anche un menu delivery.
Carlo al Naviglio. Via Ludovico il Moro, 117. Milano. Tel. +39 0282196615.
[Link: la Repubblica, Cook, Fine Dining Lovers]