Ora tasse anche sulle mance: sono redditi da lavoro, dice la Cassazione
Leviamo le tasse sulle mance e sui premi al personale dei ristoranti. Lo aveva detto qualche giorno fa Enrico Buonocore, patron di Langosteria, nel suo intervento a Identità Milano 2021.
Ma non è d’accordo la Cassazione che con la sentenza 26512 del 30 settembre ha deciso che sulle mance vanno applicate le tasse. Perché sono redditi da lavoro. E quindi devono essere riportate nella dichiarazione Irpef.
Il via libera della Corte al pagamento delle tasse sulle mance chiude il caso del capo ricevimento di un lussuoso Hotel a 5 stelle della Costa Smeralda. Le generose mance dei clienti della struttura ricettiva gli avevano fruttato 84 mila euro in un anno. Per la Corte di Legittimità da considerare a tutti gli effetti parte del reddito.
L’Agenzia delle Entrate aveva catalogato come reddito da lavoro dipendente non dichiarato la somma accusando il capo del ricevimento di evasione fiscale. Il concierge aveva respinto questa interpretazione e si era rivolto alla Commissione tributaria regionale della Sardegna che gli aveva dato ragione. Per i magistrati tributari, le donazioni in forma di mance elargite dai clienti non potevano essere colpite dalle tasse. Una decisione dovuta all’osservazione che le mance non facevano parte del reddito da lavoro dipendente, visto che le mance arrivavano direttamente dai clienti, senza un intervento del datore di lavoro.
Tasse anche sulle mance dei lavoratori della ristorazione
Ma la Cassazione ha ribaltato la sentenza con un cambio di passo rispetto al passato giustificato dall’articolo 51 del Testo unico delle imposte sui redditi. L’articolo, nel testo post riforma Irpef del 2004, prevede una definizione onnicomprensiva di reddito da lavoro dipendente allargata oltre il salario percepito dal datore di lavoro. Nel reddito da lavoro rientrano tutte le somme e i valori, a qualunque titolo percepiti nel periodo di imposta. E quindi anche quelli sotto forma di erogazioni liberali, collegate al rapporto di lavoro. Le mance sono liberalità che arrivano al dipendente in forza del rapporto di lavoro subordinato. E costituiscono un’entrata “sulla cui percezione il dipendente può fare, per sua comune esperienza, ragionevole, se non certo affidamento”, scrive la Cassazione.
Il nesso tra le elargizioni e il rapporto di lavoro, quindi, ha come conseguenza di sottoporre le mance alle tasse previste per il salario. I giudici hanno anche svolto un parallelo con le mance incassate dai croupier. In questo caso la norma prevede una deduzione forfettaria del 25%. Ora, le tasse saranno applicate anche a camerieri e concierge. E il capo ricevimento dell’hotel della Costa Smeralda dovrà attendere il riesame della commissione tributaria della Sardegna. Tenuta a pronunciarsi sul caso di evasione fiscale alla luce del nuovo principio di diritto formulato nella sentenza della Cassazione.
La decisione – sottolinea Il Sole 24 Ore – è adottata “malgrado la circolare n.3/2018 dell’Agenzia delle Entrate escluda, dalla tassazione le donazioni di modico valore, richiamando l’articolo 783 del Codice civile”.