Birra IPA: storia, significato, caratteristiche. Terapia d’urto anti caldo
Spiegare con parole semplici cos’è la birra IPA, la storia, le caratteristiche, i sottostili, le relative differenze. E segnalare 10 marche italiane di birra IPA da provare, comprandole online, con tanto di prezzo e descrizione.
Ecco a cosa serve questo articolo sulla birra IPA. Oltre ad aiutarvi a combattere il caldo asfissiante di questi giorni d’estate.
Cosa significa birra IPA
IPA, India Pale Ale, è uno stile birrario nato a Londra nel 18° secolo.
Si tratta dello stile attualmente più diffuso nel mondo della produzione artigianale, protagonista da qualche anno di una vera rivoluzione.
Ale sta per birre ad alta fermentazione.
Pale significa “pallido”. Termine riferito al colore ambrato di queste birre, comunque più chiaro rispetto alle birre scure popolari quando le prime IPA sono comparse, nel 18esimo secolo.
Per il significato di India vi rimandiamo al paragrafo sulla storia della birra IPA.
Sta di fatto che i birrai, anche italiani, adorano le IPA, amano produrle, berle e vanno pazzi per il luppolo che, a quanto pare, oggi piace molto anche a chi si limita a bere la birra.
In bocca al luppolo
È importante capire che alla base del successo delle IPA c’è il luppolo, elemento necessario per aromatizzare la birra.
Il luppolo, con i suoi relativi sapori, dona alla bevanda un retrogusto amarognolo che bilancia la dolcezza del malto. Si tratta di una pianta perenne di cui esistono numerose varietà.
Per esempio anche i bruscandoli, simili agli asparagi selvatici, sono germogli dei luppoli.
Come in ogni birra, nelle IPA sono importanti acqua, malto, lievito e vari aromi, ma tra tutti gli ingredienti il luppolo è indubbiamente quello al centro della scena.
Un po’ di storia della birra IPA
Ci sono vari resoconti sulla sua origine, ma la maggior parte concorda che la birra in seguito chiamata IPA era una Pale Ale preparata per essere spedita in India a fine ‘700 – primi ‘800.
Fu soltanto nel 1835 che sul Liverpool Mercury apparve per la prima volta il termine “India Pale Ale”. Ovvero una birra destinata al mercato indiano e, in quanto tale, chiara, molto luppolata e piuttosto alcolica.
Come per tutte le birre inglesi con una storia lunga, anche per la IPA la popolarità e la formulazione cambiarono con gli anni.
Le birrerie di Burton-on-Trent, nel Regno Unito, con le loro acque fortemente solforate, furono in grado di produrre IPA di successo e dominarono il mercato a partire dagli anni ’30 del 1800. Cioè da quando si iniziò a usare il nome IPA.
Col tempo, il grado alcolico e la popolarità declinarono e lo stile virtualmente sparì dal mercato nella seconda metà del 20° secolo.
Si usava il nome IPA per indicare le birre Pale Ale e le Bitter senza particolari caratteristiche (trend che continua ancora adesso in alcuni esempi inglesi moderni).
Lo stile fu riscoperto dai birrifici artigianali negli anni ’80 ed è quello descritto qui.
Gli esempi moderni sono ispirati dalle versioni classiche, ma non si deve pensare che abbiano un legame con quelle del passato o che abbiano lo stesso profilo di gusto.
Negli Stati Uniti la prima birra americana a definirsi IPA è stata prodotta dal birrificio Yakima Brewing. Era il 1982. Ricetta di Bert Grant, scozzese di nascita e grande appassionato di luppoli.
Caratteristiche: lo stile IPA
I tratti caratteristici della birra in stile IPA sono la forte luppolatura e il grado alcolico considerevole. Non sono le birre più alcoliche del mondo, ma si difendono
La birra IPA si presenta con un bel colore giallo intenso che può tendere al ramato. I profumi sono particolarmente pronunciati e più dei lieviti fanno capolino gli aromi fruttati e soprattutto erbacei del luppolo.
Sono birre da servire fredde ma non troppo. Restano pur sempre delle Ale quindi non è il caso di ucciderne i sapori più complessi rispetto a delle Lager bionde servendole a 3-4 gradi. E parlando di gradi, per le IPA quelli alcolici si attestano intorno ai 6%.
Il fatto è che negli ultimi anni le Ipa hanno guadagnato una bella fetta di mercato. Merito dell’aumentato interesse verso le birre artigianali.
Anche del loro sapore erbaceo e amarognolo, perfetto per dissetarsi e bere qualcosa di più intrigante rispetto alla “solita birretta” senza incasinarsi la vita. Per esempio con sapori troppo forti o complessi come quelli di una birra d’Abbazia da 13% o di una Stout.
IPA: le sottocategorie
La conseguenza del recente successo della birra IPA è che si sono moltiplicati i sottostili e si osano nuove, strane combinazioni e fusioni di luppoli americani e inglesi.
Lo stile IPA si è frammentato in diverse sottocategorie. Chi avrebbe immaginato qualche anno fa che avrebbero riscosso tanto successo birre IPA addizionate con spezie, agrumi, caffè o cioccolato?
Ecco una lista delle sottocategorie di birra IPA più diffuse in Italia.
- Belgian IPA
- Black IPA
- Brown IPA
- DDH IPA
- Imperial IPA (più alcolica e luppolata di una IPA eppure ben bilanciata)
- NEIPA (New England IPA)
- Red IPA
- Rye IPA
- Saison IPA
- Session IPA (uno stile dal grado alcolico più basso).
- White IPA (una birra di frumento in stile IPA, forte e torbida).
Abbinamenti
Il miglior abbinamento per questo tipo di birra è con la cucina etnica piccante e speziata, ad esempio la cucina messicana, indiana o thai. Tutte le pietanze condite con curry o curcuma sono perfettamente abbinabili.
Vanno comunque bene i gusti decisi, come il pomodoro della pizza, ricco di acidità. Altro abbinamento consigliato è quello con le carni rosse.
La temperatura di servizio ideale è di 6-8 °C.
9 ottime bottiglie italiane di birra IPA artigianale
1 – Wave Runner di Hammer
Birra anti caldo fin dal primo sguardo. Chiara e luminosa, secca, decisamente luppolata, si presenta con aromi di pesca e frutta tropicale.
Prezzo: 3,86 €
2 – American IPA di Canediguerra
Prezzo: 3,68 €
Di colore ambrato, con un finale potente che non si dimentica facilmente, riesce a distinguersi negli aromi dalle macedonie in salsa tropical di troppa birra IPA contemporanea.
3 – Zona Cesarini di Toccalmatto
Prezzo: 4,30 €
Forse la birra più nota tra quelle prodotte dal birrificio emiliano, un classico in fatto di IPA. Colore ramato con aromi di mango e albicocca. Da bere per dissetarsi o da abbinare a formaggi stagionati, piatti di baccalà, dolci con il cioccolato bianco.
4 – Eclisse di Flea
Prezzo: 2,98 €
Bella nel colore ramato e anche nel cappello di schiuma cremosa, marcatamente amara, la Eclisse è una birra ad alta fermentazione non filtrata e non pastorizzata.
5 – Follower di Vento Forte
Prezzo: 6,71 (50 cl)
IPA in stile West Coast realizzata dal birrificio romano con un grado alcolico ben nascosto (7,8%vol), aromi speziati e profumo di erba fresca. Sapore amaro contenuto che invita a bere.
6 – Jimmy Pale di Renton
Prezzo: 3,30 €
Intensa negli aromi con un sapore amaro pronunciato, la birra del birrificio fanese rispetto ad altre di questa lista è più leggera e beverina.
7 – Breaking Hops di MC77
Prezzo: 4,20 €
Gli aromi sono quelli classici dei luppoli americani per questa Double IPA, dunque agrumi e frutta esotica. Il colore ambrato è completato dal sapore estremamente luppolato e da una gradazione alcolica cazzuta (7,2%vol).
8 – Bagarre di Altotevere
Prezzo: 4,05 €
Una IPA, anzi Imperial Double IPA, di gran classe, morbida fin dal primo sorso con pronunciatissimi aromi di agrumi e un finale amaro che si ricorda.
9 – Fever IPA di L’orso verde
Prezzo: 3,32 €
Forse la birra IPA più aromatica del lotto, praticamente un cocktail di frutta tropicale profumato di fiori e sormontato da una schiuma generosa e compatta. Chiude lasciando in bocca una piacevole scia amara.
Birra IPA Lidl e Amazon
Nel caso qualcuno voglia spendere meno, segnaliamo un altro paio di bottiglie italiane di birra IPA tra le migliori da comprare nei supermercati, da Lidl e online su Amazon. I prezzi sono convenienti.
La birra 9 Luppoli, american IPA del birrificio Poretti, in confezione da 24 bottiglie (33 cl) costa 23,92 €, spese di spedizione gratuite.
Birra del Borgo produce una birra IPA da 50 cl che, nella confezione da 12 bottiglie, costa 25,69 €.