La pizza di Roberto Caporuscio sbanca a New York e ora anche a casa
Quando si parla di pizza noi di Scatti di Gusto siamo sempre molto seri, e lo siamo ancora di più se di mezzo c’è il nome di Roberto Caporuscio. Parliamo del primo pizzaiolo italiano a portare la vera pizza napoletana in America nel 1999.
Chi è Roberto Caporuscio
Cresciuto a sud di Roma, per la precisione a Pontinia, Roberto Caporuscio si è affacciato al mondo della gastronomia producendo e vendendo formaggio. Ha poi iniziato ad approcciarsi all’universo della pizza apprendendo i segreti dei più talentuosi maestri pizzaioli che gli hanno mostrato la via, come Antonio Starita, Enzo Coccia, Gennaro “Capatosta” Giustiniani e Gennaro Cervone.
Come inizia la sua avventura negli States
La voglia di essere imprenditore e di esportare la pizza napoletana negli States, spingono Roberto Caporuscio ad aprire due pizzerie, una a Pittsburgh e una nel New Jersey. Il successo è immediato.
È il 2009 quando arriva il grande momento di New York City. Il pizzaiolo pontiniano apre Kestè Pizza & Vino in Bleecker Street (poi spostatasi a 66 Gold St). Un altro importante successo a cui segue, nel 2012, Don Antonio a Midtown. Roberto, nella sua impresa, ha sempre di fianco la talentuosa figlia Giorgia, che già vi avevamo segnalato.
Successivamente arriva per Roberto Caporuscio un vero e proprio predominio del territorio americano con Kestè Pizza Go, un innovativo servizio di delivery. Le pizze sono le stesse che vengono servite nel ristorante Kesté Pizza & Vino. Vengono preparate da Roberto, cotte nel forno a legna e successivamente inserite in una macchina che le congela perfettamente. Vengono subito avvolte e sigillate singolarmente per evitare qualsiasi contaminazione e poi riposte in frigorifero. Per garantire che le pizze arrivino congelate a casa, la spedizione avviene durante la notte (o consegna in 48 ore, a seconda dell’indirizzo) in una scatola coibentata con ghiaccio secco.
Una volta ricevuta la pizza, il cliente non deve fare altro che tirarla fuori dalla scatola, togliere la pellicola trasparente e metterla in forno per 4 minuti.
Chi è oggi Roberto Caporuscio e com’è la sua pizza
Oggi Roberto Caporuscio, presidente dell’Associazione Pizzaiuoli napoletani in America, è uno dei principali ambasciatori del made in Italy e della pizza di qualità a New York.
Ma Caporuscio è anche un volto televisivo ormai noto, grazie alla partecipazione al famoso show culinario “A tavola con Guy”, condotto da Guy Fieri. Una sfida appassionante tra quattro chef.
La pizza di Roberto Caporuscio
Roberto Caporuscio per la sua pizza napoletana ha da sempre scelto materie prime di qualità (non serve nemmeno dirlo onestamente), rigorosamente importate dall’Italia. La farina è quella di Napoli del Mulino Caputo, i pomodori arrivano dall’agro nocerino-sarnese, prosciutto e culatello da Parma, tartufi di Urbani, Mortadella Bologna IGP, Finocchiona IGP, Parmigiano Reggiano e tante altre eccellenze italiane.
Nel menu di Roberto Caporuscio inoltre, è anche possibile trovare una pizza senza glutine, che addirittura rappresenta il 28% del fatturato. Senz’altro capirete tutte le difficoltà di una pizza del genere, con un impasto che non gode di elasticità e di difficile croccantezza, ma la bravura si vede nelle cose difficili, non in quelle semplici (se semplice vogliamo chiamare la vera pizza napoletana).
Ma quanto costa una pizza napoletana a New York?
Nel menu di Roberto Caporuscio fino a qualche mese fa era possibile trovare tre pizze a 5 dollari l’una. Parliamo della Margherita, Napoli e Mastunicola, una pizza del 1600, bianca, visto che ancora non c’era il pomodoro, introdotto invece nel 1700 a Napoli. Ora invece, visto i costi delle materie prime, il prezzo è salito a 9 dollari.
La pizza più costosa è la Sabrina, con crema di tartufo fresco estivo umbro, salame e quattro formaggi. In menu a 26 dollari, mentre la versione senza glutine costa 31 dollari.
In Italia Roberto Caporuscio ancora non ci è tornato con le sue pizzerie, ma siamo sicuri che sia solo questione di tempo, aspettiamo però una rassicurazione dal pizzaiolo italiano più famoso d’America. E ovviamente vogliamo essere i primi a provare la sua pizza.
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