Gelateria della Passera Firenze: un buco nel muro mette in fila il mondo
La Gelateria della Passera di Firenze è “un minuscolo ‘buco nel muro’ nella piazza che porta lo stesso nome”.
Lo ha scritto Maria Shollenbarger, giornalista di viaggi esperta di cose italiane che sembra uscita da “Sotto il sole della Toscana”, libro di Frances Mayes nonché caso editoriale del 1997.
Solo che lo ha scritto il 12 agosto scorso in un recensione inserita dal Financial Times nella classifica delle migliori 25 gelaterie al mondo.
LA FILA FUORI DALLA GELATERIA DELLA PASSERA
Finendo per allungare a dismisura la fila indiana davanti alla gelateria della Passera in mezzo alla piazza fiorentina, già piccola di suo.
Fila cosmopolita e multietnica dove capita di riconoscere l’attore americano Jeff Goldblum con cane al seguito, altissimo e paziente nel concedere ancora un altro selfie.
Perché in questa calda estate 2022, come se i pianeti si fossero allineati, tutto il mondo vuole godere con la Gelateria della Passera.
IL GELATO DI CINZIA OTRI A FIRENZE
Maria Shollenbarger concludeva la recensione sul Financial Times –quella del buco in un muro di Firenze– aggiungendo che c’è un motivo per cui la Gelateria della Passera merita di trovarsi tra le 25 migliori gelaterie del mondo.
“Riesce a compensare le dimensioni modeste della gelateria con una selezione di gelati biologici fatti in casa– ha precisato la giornalista. Da quelli più tradizionali ad alcune sperimentazioni creative come il gelato a base di latte di mandorla con camomilla”.
Cinzia Otri non nasce gelatiere. Si è approcciata al mondo del gelato artigianale in età adulta, solo 12 anni fa. Infatti dice a tutti che sta ancora “gattonando”.
Prima di dedicarsi ai coni e alle coppette lavorava in ufficio e il suo compagno, Marco Fanti, era grafico pubblicitario.
La voglia di un progetto di vita assieme li ha portati ad aprire all’inizio degli anni Duemila il Caffè bistrot degli Artigiani in via dello Sprone a Firenze. Dove Otri pensava alla parte food e, in particolare, ai dolci.
I consensi ottenuti hanno spinto Fanti a suggerirle l’idea di aprire una gelateria. Così, nel fondo adiacente al caffè, è nato prima un laboratorio e poi, dal 2010, la Gelateria della Passera.
Non avendo esperienza con la catena del freddo, Otri si è iscritta alla Gelato University di Bologna dove ha appreso tecniche e segreti del gelato artigianale dal suo mentore, Giampaolo Valli.
COM’È IL GELATO ALLA GELATERIA DELLA PASSERA
Lo stile è abbastanza inconfondibile: sguardo fisso verso i produttori locali e le materie prime di stagione.
Per esempio, alla Gelateria della Passera si usa il latte di un’azienda agricola locale, Poggio di Camporbiano, che produce in biologico da 20 anni ed è sostenibile al 100%.
L’approccio alla nutraceutica rende il gelato, oltre che buono, capace di apportare benefici alla salute.
I GUSTI MIGLIORI
Il gelato è famoso anche per i gusti particolari. Alla Gelateria della Passera il caffè, amaro e ristretto al punto giusto, è il gusto irrinunciabile per tutti i clienti.
“Monnalisa” è un omaggio alla Gioconda che, non tutti lo sanno, è nata in Sdrucciolo dei Pitti, proprio dietro la gelateria.
Per il sorriso più celebre di sempre Otri ha pensato a un gusto a base di mele renette profumate con i fiori d’arancio, miele di castagno, noci e uvetta idratata nel Vin Santo.
C’è infine il giudizio del Financial Times. La giornalista esperta di cose italiane ha scritto: “Viaggerei da un capo all’altro della penisola pur di assaggiare fior di latte alla menta, acqua di rose e lavanda alla Gelateria della Passera di Firenze”.