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21 Settembre 2022 Aggiornato il 21 Settembre 2022 alle ore 15:48

Eataly comprata da Investindustrial. Farinetti perde la maggioranza

Cosa succede adesso a Eataly, comprata per il 52% e 200 milioni di € dal fondo Investindustrial di Andrea Bonomi?
Eataly comprata da Investindustrial. Farinetti perde la maggioranza

Eataly, maggiorenne dal 2021, è ancora un buon investimento visto che, poche ore fa, il fondo Investindustrial ha iniettato 200 milioni di euro nella società piemontese.

Ma fa una certa impressione notare che, dopo 19 anni, Oscar Farinetti non ha più la maggioranza del gruppo simbolo del food Made in Italy e della ristorazione di qualità, da lui fondato nel 2003. 

Chi è Investindustrial

Investindustrial, la società di investimento con 11 miliardi di euro di capitale raccolto che si è comprata il 52% di Eataly, è il fondo del top manager 57enne Andrea Bonomi.

Gli investimenti del fondo nelle aziende italiane del food sono cospicui e valutabili in 2,5 miliardi di euro. 

Sono numerosi i prodotti alimentari nel suo portafoglio, da Pasta Lensi a Italcanditi fino ai pomodori del marchio private label La Doria. C’è poi la ristorazione, con la catena di ristoranti Dispensa Emilia.   

Cosa succede a Eataly ora che Investindustrial ha comprato il 52%

Oscar farinetti Eataly comprata da Investindustrial
Un’espressione pensosa di Oscar Farinetti

Dopo le indiscrezioni del Wall Street Journal di ieri i primi comunicati si prodigano per rassicurare tutti.

Cedere a Investindustrial il 52% di Eataly e, dunque, la maggioranza, permetterà la crescita internazionale del gruppo. 

Al momento il marchio Eataly, con ricavi per 600 milioni di euro, è presente in 15 paesi tra i quali Usa, Giappone, Emirati Arabi e Brasile, con 44 dei suoi giganteschi punti vendita.

Ci sono store Eataly a Londra, Parigi, Monaco, Stoccolma, New York, Istanbul, Toronto.

In Italia, tra gli altri, Eataly possiede e gestisce negozi a Roma, Milano, Firenze, Torino, Trieste, Genova, Verona, Piacenza.

Il business, oltre che per il classico canale della vendita di specialità alimentari Made in Italy, passa –negli ultimi anni sempre di più nonostante gli effetti della pandemia– attraverso la rete dei ristoranti. 

Ma espandersi all’estero costa, e già prima che il Covid iniziasse a far sentire i suoi effetti, i conti del gruppo mostravano segni di sofferenza. Il bilancio di Eataly del 2018, per esempio, riportava una perdita di 17,1 milioni di euro. 

L’accordo firmato da Eataly con Investindustrial è di tipo misto. Prevede cioè sia un aumento di capitale da 200 milioni di euro che il contemporaneo acquisto di un pacchetto di quote in mano agli azionisti, dal valore non ancora precisato.

Tutto finalizzato a “portare Investindustrial a detenere la maggioranza di Eataly”. 

Cambiano le poltrone

Il 48% del capitale resta invece nelle mani dei soci storici di Eataly, vale a dire Eatinvest (la società di Oscar Farinetti e figli), la famiglia Baffigo – Miroglio e ClubItaly (Tamburi Investment Partners). 

Ma con l’ingresso del fondo di investimento di Andrea Bonomi cambieranno anche le poltrone di Eataly.

Se Nicola Farinetti, figlio di Oscar e finora ad, diventerà presidente, il suo posto sarà preso da un “manager di grande esperienza che contribuirà alla crescita e al consolidamento della società su scala globale”, recita un comunicato.  

Cosa farà Eataly 

Eataly Smeraldo
Eataly Smeraldo a Milano

Innanzitutto, grazie al finanziamento di Investindustrial, Eataly azzera l’indebitamento finanziario.

Così facendo libera energie per l’espansione in Italia e soprattutto nel mondo, attraverso l’apertura di ulteriori punti vendita e –tema interessante– la creazione di nuovi format di negozi nelle grandi città.

Può anche acquistare il 40% del business Eataly negli Stati Uniti finora in possesso di altri operatori economici.

Benché punti apertamente alla ulteriore conquista dei mercati internazionali Eataly anche con Investindustrial maggiore azionista resterà una società italiana. Con il quartier generale lì dove è sempre stato, cioè a Monticello d’Alba, in provincia di Cuneo. 

Tutto bene dunque per il marchio che più di ogni altro ha diffuso il cibo Made in Italy di qualità nel mondo con i suoi megastore?

Finora la maggioranza in mano a Oscar Farinetti ha permesso alla società di non allontanarsi dal suo obiettivo, aprire ristoranti di qualità e promuovere la vendita di alimenti italiani di alta gamma in punti vendita prestigiosi nel mondo. 

Per Eataly sarà così anche con Investindustrial?

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