Alba. La Piola del tre stelle Michelin Enrico Crippa non è osteria di paese
Piola. Cioè mangiare a buon prezzo. L’equivalente piemontese dell’osteria o della trattoria.
Io però sono andato a una piola speciale ad Alba. La Piola, con la “P” maiuscola che è un progetto di Enrico Crippa, chef del ristorante Duomo che si fregia delle tre stelle Michelin.
In questa fucina di piatti tipici piemontesi, ci aspetta l’amico Alessandro Morichetti responsabile dell’enoteca on line Doyouwine della famiglia Ceretto proprietaria anche della Piola.
Le ampie e luminose sale sono ben frequentate sia da turisti che da imprenditori locali. Al centro campeggia la lavagna che recita non solo il menu del giorno, ma anche la proposta al calice.
Per noi c’è la selezione di Alessandro. Partiamo con il Prosecco Col Fondo Ca’ di Zago e il Lambrusco di Sorbara Rimosso Cantina della Volta.
Entrambi più che buoni prodotti (fuori dagli schemi): giocano il campionato della freschezza e della succosità. Il primo più per aperitivi e bevute senza pensieri, il secondo in accompagnamento ad un tagliere di salumi.
Ma andiamo alla cucina. Per chi vuole provare più piatti possibili, l’antipasto misto (14 €) non può non essere preso in considerazione soprattutto se il risultato è questo.
Lingua, carne battuta, peperone ripieno, brandade di stoccafisso con crema di peperoni, vitello tonnato, carne bianca con le erbe, tutto di grande equilibrio, ottima la cottura delle carni e la scelta delle materie prime.
Convincente ma un po’ più semplice la selezione di salumi (pancetta, salame cotto, coppa e lardo) a 11 €; molto buona quella di formaggi caprini (14 €, 6 pezzi) freschi, in mix di erbe e fiori, in cenere e bra duro.
Passiamo ai rossi. Il vitigno principe sposa Canaiolo e Syrah nel Chianti Classico 2012 di Isole e Olena, piuttosto morbido con note di frutti maturi e di pellame. A seguire la Lacrima di Morro D’Alba Paradiso 2010 Fattoria San Lorenzo, esempio lampante di come Natalino Crognaletti ci sappia fare, non solo con i Verdicchio, ma anche con i rossi. Questa lacrima ha il classico impatto olfattivo prorompente come vuole il vitigno ma porta con se anche una bella nota fresca nonostante un corpo ed una percentuale di alcol di tutto rispetto.
E’ la volta dei primi con i Tajarin al ragù di salsiccia (13 €). Pasta tagliata sottilmente a mano, calibrata nota grassa e umida del ragù, buon piatto servito in porzioni adeguate.
La sorpresa di oggi sono gli gnocchi al burro, arneis e formaggio (13 €), classico piatto che normalmente non prenderei in considerazione ma che ha saputo spiazzarmi tanto da rendermene ghiotto: bell’impasto, gran gusto, nota burrosa che lega con il formaggio, bella acidità.
Tagliata di Fassona con cuore di bue ed asparagi. Cotta alla perfezione la carne, buona la morbidezza, il gusto non è tra i più incisivi.
Concludiamo con il mio vino del giorno: Moscato d’Asti Filari Corti Carussin, l’esempio che si beve troppo raramente del buon moscato. Quando si incontrano etichette di questo calibro si gode, e non poco. Naso quasi passito con bellissime note di miele, in bocca ha tutta la freschezza del moscato ma con una struttura da campione della tipologia.
Con i dolci (6,50 €) manteniamo un buono standard qualitativo. Il gianduiotto con salsa frutti rossi è sicuramente il più riuscito per contrasti dolci e acidi e quella nota grassa di nocciola e cioccolato; il semifreddo al miele e salsa alle ciliegie, è ben realizzato, giusta morbidezza e golosità; con la torta di nocciole con zabaione restiamo nella tradizione più solida.
La Piola spicca sicuramente per un servizio attento e cordiale, per un ambiente luminoso, una cucina solida, ben fatta, nonostante alcuni piatti siano “normali”.
Il conto invece stride un po’ con il concetto di trattoria. Noi ci siamo fatti prendere la mano, voi siate più oculati.
Ristorante La Piola. Piazza Risorgimento 4. Alba (Cuneo). Tel. +39 0173.442800 .
[Immagini: Luca Formenti, La Piola, Stefania Spadoni/Facebook]