Alessandro Borghese chiude il ristorante di Milano? Cosa c’è di vero
Alessandro Borghese chiude “Il lusso della semplicità”, cioè il suo ristorante di Milano? La risposta è no, ma proveremo a capire la provenienza delle voci. Anche se sappiamo che le conseguenze della pandemia di coronavirus rendono la situazione molto fluida per tutti. Chef star compresi.
Nel frattempo, ha fatto scalpore l’articolo che ieri, Repubblica, ha dedicato a questi rumor.
Mariella Tanzarella, decana delle pagine milanesi del quotidiano, ha riassunto il momento complicato dei ristoranti stellati milanesi. Alle prese da una parte con le chiusure dovute alla crisi seguita al lockdown, dall’altra con nuove coraggiose sfide.
La giornalista ha portato ai suoi lettori la voce di Heinz Beck che, come vi abbiamo segnalato giorni fa, non riattiverà “Attimi by Heinz Beck“.
Si è svuotato il centro commerciale di Citylife, quartiere milanese in zona Fiera, a causa della modalità smart working che nelle grandi aziende andrà avanti almeno fino a gennaio 2021, forse oltre. Senza più clienti, lo chef e i suoi soci sono stati costretti a concludere anzitempo l’avventura del ristorante. Attimi in versione milanese era aperto da due anni in collaborazione con Chef Express (Gruppo Cremonini).
Tanzarella è poi passata al conduttore di “Quattro Ristoranti”, il divino Alessandro Borghese.
“Si vociferava di chiusura anche per il ristorante Il Lusso della Semplicità di Alessandro Borghese”.
Da dove arrivano le voci menzionate dall’articolo di Repubblica?
In buona parte da un’intervista data dallo stesso Borghese al sito del Corriere qualche mese fa, a maggio.
Il telechef lamentava il periodo complicato del suo ristorante a causa dell’emergenza sanitaria dovuta al Covid-19.
“Da quando è iniziato il lockdown ho perso quasi metà degli introiti”. Secondo Borghese erano andate in fumo le cene private, addirittura 16 matrimoni, per tacere degli eventi legati al Salone del Mobile.
La conclusione dell’intervista, in effetti, lasciava più di un dubbio sull’eventuale chiusura.
“Ho anticipato l’assegno della cassa integrazione ai miei 64 collaboratori. Ma così non posso resistere a lungo. Quanto? Un altro mese. Se le cose non si smuovono dovrò decidere cosa fare con il personale, le spese d’affitto e le bollette”.
Oltre a questo, mettiamoci una recensione – stroncatura che, qualche giorno fa, non ha mancato di attirare l’attenzione.
Okay, però, cos’ha risposto Alessandro Borghese interpellato dalla giornalista di Repubblica Milano, sulla possibile chiusura del ristorante “Il lusso della sermplicità”?
Smentita secca. “Ho riaperto sabato scorso, alla grande”.
Anche se per il locale i problemi non mancano. ”A pranzo resterò aperto solo nel weekend“ questo perché al momento ”i pranzi d’affari sono spariti, quelli in famiglia no, anzi”.
Dall’intervista emergono altre informazioni interessanti. I coperti, per esempio, saranno meno, come anche il personale e, sperabilmente, gli sprechi.
Per concludere, Borghese si lascia sfuggire una battuta acida per i suoi colleghi più avventatI: “Se qualcuno con due mesi di chiusura rischia il fallimento mi interrogo su come gestiva il suo locale”.
Beh, questa, forse, se la poteva risparmiare.