Allarme Listeria. I codici di tutte le confezioni di minestrone richiamate
Rischio listeria: la Findus e la Lidl hanno ritirato, in via precauzionale, alcuni lotti di minestroni e di verdure surgelati per la possibile contaminazione da listeria.
Anche in Inghilterra, in Germania, in Austria, in Belgio, e un po’ in tutta Europa si stanno ritirando prodotti alimentari surgelati per questo possibile rischio di contaminazione. Attualmente è in corso un’epidemia di listeria in Europa, che ha avuto inizio nel 2015, e che conta già 47 casi, e purtroppo 9 decessi in Austria, Danimarca, Svezia, Regno Unito e Finlandia. I ritiri fanno seguito a una segnalazione di allerta europea proveniente dall’Ungheria.
“Al momento non risultano focolai di listeria in Italia ed i ritiri dei prodotti sono effettuati in via precauzionale,” ha affermato il ministro della Salute Giulia Grillo. “Sto seguendo con la massima attenzione la vicenda del batterio listeria. I miei uffici hanno subito predisposto tutti i controlli e le misure necessarie”. La listeria é resistente alle basse temperature e, ricorda il ministro, viene inattivata con la cottura.
“Il consumo di alimenti contaminati da Listeria monocytogenes non dà alcun sintomo, oppure provoca sintomi simil-influenzali o forme gastroenteriche che guariscono spontaneamente. Il rischio di sviluppare una malattia grave (in particolare sepsi e meningiti) è più elevato negli anziani e nelle persone affette da altre patologie in grado di ridurre le difese immunitarie, o a seguito dell’uso di farmaci immunosoppressori. Nella donna in gravidanza l’infezione può causare aborto o sepsi neonatale. La cottura a temperature superiori a 65 gradi uccide i batteri.” (TGcom 24)
https://www.youtube.com/watch?time_continue=5&v=Y2dzxhV0K8k
La Findus ha pubblicato un comunicato sul sito aziendale. I lotti interessati dal ritiro sono:
Minestrone Tradizione da un chilogrammo | L7311 |
L7251 | |
L7308 | |
L7310 | |
L7334 | |
Minestrone Tradizione 400g | L7327 |
L7326 | |
L7304 | |
L7303 | |
Minestrone Leggeramente Sapori Orientali 600g | L7257 |
L7292 | |
L7318 | |
L8011 | |
Minestrone Leggeramente Bontà di semi 600g | L7306 |
Chi si trovasse in possesso dei prodotti in questione (Le informazioni sul lotto di produzione si trovano nel riquadro bianco sul retro o sul lato della confezione ove viene riportata anche la data di scadenza), è invitato a contattare, per qualunque informazione, il numero verde 800906030 o l’indirizzo mail urgente@findus.it. Il richiamo precauzionale e su base volontaria, precisa infine l’azienda, “si riferisce esclusivamente ai lotti dei prodotti menzionati e non riguarda in nessun modo né altri lotti degli stessi prodotti, né altri prodotti a marchio Findus.”
Anche la Lidl ha ritirato, nei punti vendita della Sicilia, alcuni lotti di surgelati a marchio Freshona. L’annuncio da parte della Greenyard N.V., la società belga che produce le materie prime in Ungheria, è sul sito della Lidl. Questi i prodotti (sono stati richiamati tutti i lotti e tutte le scadenze, ma, ripetiamo, solo per la Sicilia):
• Art. 79520 “Freshona” Mais surgelato, 450g Codice a barre 20417963
• Art. 12105 “Freshona” Mix di verdure surgelate, 1000g – Assortimento Gemüsemix – Mix di verdure Codice a barre 20039035
Anche il comunicato di Greenyard sottolinea che “Non è possibile escludere che tali prodotti possano essere stati contaminati da Listeria monocytogenes. La Listeria monocytogenes può essere una causa di gravi malattie allo stomaco / intestino (listeriosi) e sintomi simili a un’infezione influenzale. Per alcuni tipi di individui (donne incinte, bambini piccoli, anziani e soggetti immunodepressi) la malattia può degenerare in forme anche molto gravi. A causa di tale rischio per la salute, i consumatori devono prestare molta attenzione a questo richiamo e non mangiare i prodotti sopra indicati.”
Interessante l’intervento della Coldiretti, che in un comunicato ribadisce la necessità di un’etichettatura chiara e uniforme per tutta Europa:
L’inizio del secolo – ricorda la Coldiretti – è stato segnato dall’emergenza mucca pazza del 2001 che è quella che ha pesato di più sulla filiera alimentare, ma che ha anche rappresentato una svolta nelle politiche comunitarie, con misure di prevenzione e trasparenza come l’obbligo di indicare in etichetta l’origine della carne. Nel 2008 è stata invece la volta della carne alla diossina dal nord Europa, in seguito alla contaminazione dei mangimi, e del latte alla melamina che dalla Cina si è diffuso in tutto il mondo. Due anni più tardi (2010) è arrivata la mozzarella blu a spaventare i consumatori italiani mentre nell’estate del 2011 è comparso il batterio killer, che fece salire ingiustamente i cetrioli sul banco degli imputati, e poi nel 2013 è stata la volta delle polpette di carne di cavallo spacciata per manzo, nel 2017 delle uova al Fipronil e nel 2018 il ritiro di oltre 12 milioni di scatole di latte in polvere per l’infanzia francese dello stabilimento di Craon della Lactalis (rischio salmonella in 83 Paesi).
[Fonti: Ansa, TGcom24, la Repubblica, Il Fatto Alimentare]