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Vino
16 Novembre 2017 Aggiornato il 20 Marzo 2021 alle ore 16:17

Torino. La cantina di Giacomo Tachis all’incanto da Aste Bolaffi

Quanto sareste disposti a pagare per una bottiglia di Musigny Grand Cru 2002 di Domaine Leroy? Per farvi un’idea basti dire che fra ieri e oggi vengono
Torino. La cantina di Giacomo Tachis all’incanto da Aste Bolaffi

Quanto sareste disposti a pagare per una bottiglia di Musigny Grand Cru 2002 di Domaine Leroy?

Per farvi un’idea basti dire che fra ieri e oggi vengono battute 5 bottiglie di questo nettare con una base d’asta di 12.500 euro. Ma se preferite altri vini avrete solo l’imbarazzo della scelta.

Nella storica sede di via Cavour a Torino, Aste Bolaffi, in collaborazione con Slow Food Editore, presenta un catalogo composto da 1368 lotti provenienti da committenze selezionate, incluse le bottiglie italiane più celebri e una monumentale collezione di vini francesi, per una base d’asta complessiva di 660 mila euro.

Gli highlights della vendita sono, per unicità, la collezione personale di Giacomo Tachis, padre degli enologi italiani e inventore del Sassicaia, scomparso l’anno scorso, e un incredibile, per qualità e selezione, insieme di vini del produttore della Borgogna Domaine Leroy.

Particolare anche l’assortimento di San Leonardo provenienti dalla cantina privata della Tenuta San Leonardo.

«Dopo Luigi Veronelli – dice Filippo Bolaffi, amministratore delegato Aste Bolaffi – che nel 2015 ha sancito il debutto di questo fortunato dipartimento della nostra casa d’aste, ci pregiamo di poter proporre nuovamente la selezione personale di un altro maestro dell’enologia italiana, Giacomo Tachis. Acquistare grandi vini è una bella esperienza; poter acquistare grandi vini appartenuti a un maestro è invece un’esperienza irripetibile.»

Giovedì alle ore 10 c’è stata la prima sessione: vini italiani ed esteri da cantine prestigiose (lotti 1-404) e, a seguire, la collezione monumentale di un esperto del settore “parte prima”, con bottiglie dalle principali regioni italiane (405/545) tra cui, dal Piemonte, sette magnum di Barolo Monfortino Riserva 2008, Giacomo Conterno (lotto 464, base 3.500 euro).

Come gran finale della prima sessione, la collezione personale di Giacomo Tachis (lotti 546/608) con la Toscana a fare da regina con una straordinaria verticale di Sassicaia Tenuta San Guido, composta da 18 bottiglie dal 1968 al 2003 (lotto 578, base 4.200 euro).

Dopo la degustazione su invito “San Leonardo in tre decenni”, con la partecipazione del Marchese Anselmo Guerrieri Gonzaga, la seconda sessione serale ha avuto come protagonisti proprio i vini di San Leonardo provenienti dalla selezione di Giacomo Tachis (lotti 609/624) e dalla cantina privata della stessa Tenuta San Leonardo (lotti 625/628).

Venerdì, durante la terza e ultima sessione con inizio alle ore 10, sarà dispersa la collezione monumentale di un esperto del settore “parte seconda” con vini dalla Toscana, dalla Francia e dal resto del mondo (lotti 629/1264). Tra i Bordeaux spiccano due bottiglie di Cheval Blanc 1947 (lotti 742 e 743, base 1.500 euro ciascuno) e due di Petrus 1945 (lotti 782 e 783, base 3.500 euro ciascuno).

Questa sessione include il top lot dell’intera vendita, le cinque bottiglie di Musigny Grand Cru 2002, Domaine Leroy (lotto 956, base 12.500 euro), cui si aggiunge un’eccezionale selezione dei prestigiosi Domaine di Borgogna Leroy e d’Auvenay.

Tra gli champagne, una bottiglia di Cristal 2002 Louis Roederer nel prestigioso formato da sei litri in cassa originale in legno (lotto 1198, base 3mila euro).

Chiuderà l’asta il capitolo dei distillati di pregio (lotti 1265-1368) con un’importante selezione di Macallan tra cui “The Macallan 1940 Bottled in 1981” (lotto 1346, base 2.700 euro). Tra i rum imperdibile una bottiglia di Saint James 1885 in confezione originale (lotto 1283, base 5mila euro) mentre, tra i cognac, una bottiglia da 0,70 litri di “A.E. Dor Tres Vieille Cognac Reserve n.5 1840, Louis Philippe” in cassa originale in legno (lotto 1273, base 3.700 euro).

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