Bas-Armagnac Delord: potente come una spada il distillato di d’Artagnan
Alla fine dell’Ottocento Prosper Delord si cimentava con la distillazione ambulante del Bas-Armagnac. Oggi i suoi discendenti ed eredi Jacques e Pierre Delord (con i giovani figli) gestiscono una delle maison più affermate e ricercate del più antico distillato di Francia e probabilmente d’Europa: l’Armagnac. In questo caso il Bas-Armagnac, quello della zona più vocata della Guascogna, regione d’origine di d’Artagnan, famoso spadaccino e moschettiere cui si è ispirato Alexandre Dumas per i suoi romanzi.
E come d’Artagnan, i Bas-Armagnac ci colpiscono con grazia e precisione ma anche con una certa potenza, derivata da lunghi e sapienti invecchiamenti in legno di quercia. Ricchezza di aromi e complessità fanno di questo distillato il protagonista di degustazioni indimenticabili.
Stavolta ci soffermiamo su Delord che può vantare annate che risalgono anche agli inizi del secolo scorso raccontando di due millesimi emblematici e simbolici (1939 e 1945) perché legati all’inizio e alla fine dell’ultimo conflitto mondiale.
Delord Bas-Armagnac 1939, 40°, 50 cl. (imbottigliato nel 2008). Grande finezza e note dolci di legno, frutta candita e tabacco accompagnate da sensazioni balsamiche in buon equilibrio con un notevole nerbo alcolico: finale persistente di spezie e liquirizia. 3 scatti e ½
Delord Bas-Armagnac 1945, 40°, 70 cl. (imbottigliato nel 2010). Note di cannella, sandalo e liquirizia al naso a precedere un ingresso delicato e morbido al palato che regala sentori di cioccolato, polvere di caffè e mela cotogna. Lungo finale speziato agrodolce. 4 scatti
Che dire? Veramente distillati d’altri tempi. Oggi, al Reame del Gusto, enoteca in Viale dell’Aeronautica, 53 (06 5914793), a Roma, si possono trovare, oltre ai millesimi importanti, anche due interessanti versioni di un Bas-Armagnac più vicino (si fa per dire) ai giorni nostri: una Hors d’Age (minimo 10 anni) e una di 25 anni che racchiudono in nuce il grande carattere delle bottiglie più lontane nel tempo.
Felice 2013!
[Carlo Bertilaccio]