Bonus ristoranti, guida al contributo a fondo perduto fino a 10mila euro
Bonus ristoranti. Un articolo del Decreto agosto, per la precisione il 58, rende possibile richiedere un contributo da parte degli operatori del settore ristorazione. Comprese pizzerie, agriturismi, servizi di catering, mense, hotel che somministrano cibo.
Si può fare fino al 28 novembre 2020. Siccome l’ordine di presentazione delle richieste non ha impatto sul riconoscimento del contributo a fondo perduto, è possibile che molti operatori debbano ancora provvedere.
Per loro abbiamo pensato a una guida dettagliata.
Quali sono i codici ATECO che possono accedere al Bonus ristoranti?
Queste sono le attività del settore ristorazione che hanno diritto ad accedere:
55.10.00 (Alberghi, limitatamente alle attività autorizzate alla somministrazione di cibo).
56.10.11 (Ristorazione con somministrazione);
56.10.12 (Attività di ristorazione connesse alle aziende agricole);
56.21.00 (Fornitura di pasti preparati);
56.29.10 (Mense);
56.29.20 (Catering continuativo su base contrattuale);
Quali sono i requisiti per accedere al Bonus Ristoranti?
Due sono i requisiti richiesti. Il primo è un calo del fatturato del 25% nel periodo da marzo a giugno 2020, in confronto ai ricavi registrati nello stesso periodo del 2019. Le attività inaugurate dal 1 gennaio 2019 in poi sono esenti dal requisito.
Il secondo è il limite di aiuti ricevuti (200.000 euro) nell’ultimo triennio, che bisogna verificare di non avere superato.
Va precisato inoltre che il contributo a fondo perduto non si può cumulare con quello previsto da un altro articolo dello stesso decreto, il 59, ovvero il bonus per i Centri storici.
A cosa si riferisce il Bonus Ristoranti?
Il contributo è vincolato all’acquisto di prodotti 100% Made in Italy, vale a dire provenienti da filiere agricole e alimentari. Si parla in dettaglio di prodotti vitivinicoli, della pesca e dell’acquacoltura, oltre che prodotti DOP e IGP.
Gli acquisti possono riguardare prodotti da vendita diretta o inseriti in una filiera nazionale integrale, dalla materia prima al prodotto finito.
Quando devono essere stati effettuati gli acquisti?
Dopo il 14 agosto 2020, come comprovato da documenti fiscali idonei. L’operatore della ristorazione è tenuto ad acquistare almeno tre categorie diverse di prodotti agricoli e alimentari. Il prodotto più acquistato non può oltrepassare il 50% della spesa complessiva, che deve essere compresa tra 1.000 euro e i 10.000 euro, Iva esclusa.
Dove si presenta la richiesta
È necessario prima registrarsi nel sito dedicato “Portale della ristorazione”, poi procedere con la richiesta. Nel sito sono disponibili: lista dei prodotti ammessi, indicazioni e moduli.
Sono richiesti i documenti fiscali che comprovano gli acquisti dei prodotti oggetto del contributo, anche se non ancora pagati. In alternativa ci si può recare presso gli uffici di Poste Italiane.
È obbligatorio allegare anche un’autocertificazione con le seguenti informazioni:
Il fatturato medio dei mesi da marzo a giugno 2020, che deve essere inferiore di almeno il 25% rispetto a quello registrato negli stessi mesi del 2019;
L’appartenenza al registro delle imprese attraverso uno dei codici ATECO a cui si riferisce il decreto;
Gli aiuti ricevuti nell’ultimo triennio in regime de minimis o de minimis agricolo;
La mancata richiesta di contributo relativo al bonus per i Centri storici.
È richiesto il pagamento online di un bollettino da 30 euro per il servizio.
Cosa succede dopo la verifica della domanda
Se la domanda viene inoltrata correttamente, i richiedenti riceveranno un anticipo del 90% della spesa attestata attraverso fattura. Entro 15 giorni, andrà poi richiesto il saldo.