Decreto Ristori, gli indennizzi per ristoranti e bar e quando saranno erogati
Arriva un nuovo decreto d’urgenza da 5 miliardi di euro, ribattezzato “Decreto Ristori”, con indennizzi a fondo perduto per ristoranti e bar. Oltre al resto delle attività economiche penalizzate dal Dpcm in vigore da ieri fino al 24 novembre prossimo.
Il ”Decreto Ristori” sarà rilasciato dal Governo probabilmente questa sera, ma scopriamo in anticipo quali sono gli indennizzi previsti, chi ha diritto a riceverli e quando verranno erogati.
Lo schema del Decreto Ristori
Il governo vuole, almeno nelle intenzioni, erogare i contributi entro metà novembre. Ristori rapidi organizzati secondo un doppio principio.
Decreto ristori: attività economiche chiuse
Sono gli esercizi che hanno sospeso l’attività. Rientrano nella categoria: cinema, piscine, palestre, centri sportivi, sale giochi. Per queste imprese sono previsti indennizzi più elevati.
Decreto ristori: attività economiche a chiusura limitata
Sono ristoranti, bar, pub, pasticcerie, gelaterie che possono restare aperte dalle 5 alle 18, e continuare oltre la chiusura solo con l’asporto. Scopriremo stasera se il decreto prevede indennizzi diversi per tipo di ristorante (per esempio, gourmet o trattorie). Nei beneficiari dei ristori potrebbero rientrare attori, società di noleggio e biglietterie. Si parla anche dei tassisti, danneggiati dal coprifuoco serale. Probabile inserimento anche per i lavoratori stagionali del turismo, spettacolo e dello sport.
Decreto ristori: indennizzi slegati dal fatturato
I ristori a fondo perduto di questa nuova stretta non sono legati alla perdita di fatturato registrata, com’è stato per il precedente “Decreto Rilancio”.
Decreto ristori: chi ha diritto di ricevere gli indennizzi
Le attività interessate dalle restrizioni del nuovo Dpcm sono circa 350 mila. Tutte, anche se con fatturati pari o superiori a 5 milioni di euro.
Decreto Ristori: come vengono scelte le attività
Altra novità rispetto al “Decreto Rilancio”, la selezione delle attività dipende dai “codici ateco”, i codici alfanumerici assegnati dalle Camere di Commercio all’apertura di un’attività, e che ne determinano la categoria di appartenenza.
Da chi vengono erogati gli indennizzi
Dall’agenzia delle Entrate nei dieci giorni che seguono le domande di ristoro, questo promette il Governo. Direttamente sul conto corrente di chi ha inoltrato la domanda.
C’è una novità anche in questo caso. Chi ha ottenuto il contributo a fondo perduto con il “Decreto Rilancio” non dovrà presentare di nuovo la domanda, in questo caso il ristoro sarà automatico, ha assicurato il ministro dell’Economia, Gualtieri.
Per le altre aziende si parla di indennizzi entro fine anno. Sarebbero ritardi ingiustificabili, è fondamentale non ripetere gli errori del passato. Ad esempio, per compensare le partite Iva che richiedono il contributo all’Agenzia delle Entrate basterebbero dieci giorni, accoppiando i dati con quelli già a disposizione dell’Inps.
Ristori più elevati
Anche questa è una promessa del ministro dell’Economia. Se con il “decreto Rilancio” gli indennizzi per le attività economiche sono stati nell’ordine del 20% rispetto alle perdite registrate, i ristori di metà novembre saranno di importo più elevato.
Per i bar, obbligati a chiudere alle 18, il ristoro raggiungerà il 100%. Percentuale che, nel caso dei ristoranti, potrebbe spingersi fino al 150%. Ad ogni modo, il tetto massimo per coprire le perdite sarà di 150 mila euro per impresa.
Le misure del Decreto Ristori
Cassa Integrazione
Le aziende in difficoltà beneficeranno di altre 6 settimane di cassa integrazione, che estenderanno così la copertura fino al termine del 2020, dato che per il momento la cassa integrazione arriva fino a metà del mese prossimo. Tuttavia, il ministro Catalfo sta facendo pressione per prolungare a 10 le settimane di CIG.
Credito d’imposta
Altra novità del decreto è il rinnovo del credito di imposta per gli affitti commerciali riguardante i mesi di ottobre, novembre. In altre parole, chi paga un affitto avrà uno sconto sulle tasse da pagare in futuro pari a tre mensilità. Rimane possibile girare il bonus ai proprietari dei locali com’è stato finora. I beneficiari del provvedimento tuttavia aumenteranno comprendendo, come detto, anche le imprese con fatturato superiore a 5 milioni.
Rata Imu
La rata Imu che andava pagata entro il 16 dicembre sarà cancellata non solo per piscine e palestre. La cancellazione dovrebbe interessare anche ristoranti e bar, ma su questo punto c’è ancora discussione.
Reddito d’emergenza
Per un mese verrà reintrodotta la misura a sostegno delle persone in difficoltà che, a seconda di quante persone formano in nucleo famigliare, potrà arrivare fino a 800 euro.
[Immagine di copertina: Luca Managlia]