Delivery: quando la consegna a domicilio della pizza diventa un autogol
Il delivery per i ristoranti non è il futuro. Per ragioni di soldi, prima di tutto. Il modello economico per trasformare le consegne a domicilio in un business redditizio devono ancora inventarlo.
La causa principale è la percentuale dello scontrino pretesa delle piattaforme di delivery. Che oscilla tra il 25 e il 35 per cento. Con tempi di rimborso settimanali, nella migliore delle ipotesi, estesi anche al 15 del mese successivo nella peggiore.
Altro problema: il vino. Senza la vendita, con annessi i necessari ricarichi, i conti dei ristoranti non tornano. E per approvvigionarsi, chi compra il vino non usa i delivery dei locali ma gli eCommerce dedicati.
Detto questo, dall’inizio della pandemia il delivery è stato un servizio essenziale per il mondo della ristorazione. Che è servito a mantenere i contatti con i clienti, le cucine aperte, e il cassetto non desolatamente vuoto.
A patto di farlo bene. Specie nel caso di una pizzeria. Cioè il tipo di esercizio che consegnava a domicilio già prima del lockdown di primavera, quando il delivery è diventato pratica diffusa un po’ in tutti i ristoranti italiani.
Al contrario, le cronache del dopo-Natale, evidenziano molti problemi nel servizio di delivery.
La pizza e il costo oscillante del delivery
La potenziale nuova cliente di una pizzeria, che trova il locale attraente e non vede l’ora di andarci, quando sarà possibile, decide per l’ordine a domicilio. Che come per molti altri locali passa attraverso la chat di WhatsApp.
Ma il servizio si rivela pessimo.
Il primo approccio da parte della pizzeria è abbastanza professionale. Più distanti dalla sede sono le consegne a domicilio, più i costi per il locale aumentano. È corretto informare i clienti della possibilità che il servizio non venga svolto se si supera una certa distanza.
Tuttavia, una volta detto che “non c’è problema”, il punto va archiviato. Non ci si può tornare sopra.
La richiesta, non solo di una recensione, ma addirittura di una recensione positiva preventiva, cioè prima ancora di ricevere e provare le pizze a domicilio, si può ascrivere ai danni prodotti negli anni da TripAdvisor.
Preoccupiamoci di far parlare i prodotti e i servizi, in questo caso la consegna a domicilio delle pizze. Dopo di che le recensioni positive arriveranno da sole.
Ecco il patatrac. Nel primo contatto la pizzeria ha dato al cliente un’informazione. Ma in una seconda telefonata la smentisce. E visto che l’informazione riguarda il conto, un conto maggiorato, è probabile che si ritorcerà contro la pizzeria stessa.
Il “dovrebbe ringraziarci” a fronte di un servizio reso male è la ciliegina sulla torta.
Ora, diteci voi: la consegna a domicilio per com’è stata affrontata da questa pizzeria, si è rivelata redditizia?