Eataly Londra ha aperto. Indirizzo, ristorante all’aperto, vini, ecco com’è
Eataly Londra, primo insediamento inglese nel personale mappamondo alimentare dei Farinetti, ha aperto ieri in un maestoso edificio di Broadgate, nei pressi della stazione di Liverpool Street.
Com’è Eataly che ha aperto a Londra
Rivelando agli incuriositi abitanti della City 4.000 metri quadri di spazio su due livelli, stracolmi di prodotti italiani (oltre 5.000). E una cantina che probabilmente, con 2.000 etichette in dotazione, diventa subito la più grande della città.
Curioso che un’apertura lungamente attesa, ambiziosa, per cui sono state assunte 300 persone, si compia nel momento in cui Eataly, in Italia, chiude i negozi di Bari e Forlì. Lascito, almeno in parte, della pandemia.
Che si è fatta sentire anche per Farinetti e i suoi soci, tagliando il 30% del fatturato 2019 –530 milioni– dopo la perdita di 4 milioni iscritta nel bilancio dell’anno precedente.
“I londinesi hanno accolto l’apertura in modo entusiasta”, conferma il capo progetto Nicola Farinetti al telefono. Meglio così.
L’indirizzo di Eataly Londra
Nonostante lo spiegamento di forze l’incognita del dopo-Covid rende la sfida dei Farinetti un atto di fiducia. La posizione del lussuoso mercato rionale, al 135 di Bishopsgate, è strategica, visti i 25 milioni di turisti trasportati ogni anno dall’aeroporto di Stansed alla stazione di Liverpool Street, vicinissima al nuovo Eataly.
Ma questo era prima che la diffusione del virus cancellasse la presenza dei viaggiatori. Come sa bene Alessandra Gritti, prossima presidente della società simbolo di Made in Italy. Senza contare una concorrenza con pochi eguali nel mondo, preoccupata per il futuro da quando i londinesi hanno iniziato a lavorare da casa.
La speranza, sostenuta dal ruolo di leader europeo nella corsa alla vaccinazione del Regno Unito, dove i ristoranti lavorano di nuovo dal 12 aprile (solo all’aperto, all’interno da metà maggio), è che la ristorazione riprenda a pieno regime.
I ristoranti saranno 4
Nel mercato anglosassone, in particolare a New York, dove regna l’Eataly dei record (80 milioni di ricavi annui in dollari), il fatturato dei ristoranti ha sopravanzato da tempo quello della zona supermercato.
Non a caso sono tre i ristoranti di Eataly Londra. La Terrazza, all’aperto, Cucina del Mercato più Pasta e Pizza, al chiuso. Mentre a settembre arriverà Terra, il più ambizioso e gourmet, specializzato in cotture alla griglia. Dovrebbero aiutare la società italiana a rilanciare un’immagine ammaccata dalla mancata quotazione in Borsa.
Immancabile invece la scuola di cucina che, si spera, farà innamorare i londinesi dei prodotti italiani convincendoli a spendere cifre significative per gli “Alti Cibi” di Eataly. Come è avvenuto a Manhattan.
Complice la Brexit che, dai primi vagiti del 2021, ha contribuito al sensibile aumento di prezzi degli alimentari in arrivo da altri paesi. Senza contare che, già di loro, i prodotti Eataly sono ottimi ma non esattamente a buon mercato.
Ma i Farinetti, forti delle esperienze precedenti, hanno pensato anche a questo introducendo per la nuova apertura una linea di prodotti realizzati in Inghilterra. Per esempio alcuni salumi, oppure i formaggi, preparati secondo le regole tricolori ma con il latte proveniente da piccole aziende locali.
Una novità assoluta per la galassia dei megastore farinettiani, segno dei tempi, è l’apertura di un’area apposita per il delivery della spesa online.
Nonostante i tempi dell’apertura siano stati calcolati con la puntualità di un cronometro sincronizzato con la città che rinasce, il successo di Eataly Londra dipenderà in gran parte da due fattori.
È vero, come recita lo slogan del mega negozio, che “l’Italia non è mai stata così vicina”. Speriamo solo che alla stazione di Liverpool Street e negli uffici della zona ritornino turisti e pendolari. Altrimenti rischiano di accorgersene in pochi.