Esselunga, zone rosse: la spesa online corre come durante il lockdown
Esselunga comunica i primi problemi nella gestione della spesa online, in particolare nelle regioni della zona rossa sottoposte a lockdown.
Era già successo a primavera, nel periodo in cui il primo confinamento aveva obbligato tutti gli italiani a contenere il più possibile i contatti con l’esterno. Ora la storia sembra ripetersi.
Esselunga e le zone rosse
Il Corriere ha mostrato il programma delle consegne di Esselunga a Torino e Milano, capoluoghi di Piemonte e Lombardia, due delle regioni inserite nelle zone rosse.
Nell’immediato, la catena di supermercati fondata da Bernardo Caprotti, non ha più fasce di consegna disponibili almeno fino al 12 novembre, ultimo giorno potenzialmente prenotabile.
A differenza del lockdown di marzo, la corsa alla prenotazione della spesa da parte dei cittadini milanesi e torinesi non è stata immediata ma graduale. Si è cioè intensificata quando la percezione di un lockdown imminente per le zone rosse è stata chiara.
La scelta del governo di suddividere l’Italia in diverse aree di rischio ha rallentato questa percezione. Esselunga ha avuto qualche giorno in più per mettere a punto la logistica necessaria, già rodata durante la prima ondata di contagio da coronavirus.
Se la fotografia di una nuova corsa alla spesa online è nitida per gli italiani che rientrano nella zona rossa, lo è di meno per gli altri. Nella zona gialla di Roma, per dire, le consegne di Esselunga sono possibili in giornata. A Verona o Firenze invece il primo slot di consegna libero è giovedì della prossima settimana.
Spesa sotto controllo per le altre catene
Anche Carrefour ha reso note le prime difficoltà a Torino, dove le prime consegne della spesa sono possibili solo mercoledì prossimo, e a Milano, dove si deve aspettare fino a giovedì prossimo. Come per Esselunga, anche per la catena francese di supermercati la situazione è più fluida nelle regioni “arancioni” e “gialle”.
La situazione è decisamente sotto controllo per altri marchi della distribuzione organizzata come Conad o Pam. Anche Eataly, la catena di supermercati dedicata alle specialità alimentari, non registra particolari problemi a Torino o Milano, anche in ragione, probabilmente, di un numero di iscritti ai propri servizi più contenuto.
L’aumento della curva di contagi da Covid non ha creato difficoltà nemmeno a Everli, nuovo nome di Supermercato24, che collabora con numerosi marchi della grande distribuzione e serve ormai oltre 50 province italiane. Per ora l’organizzazione logistica non ha risentito della seconda ondata.