Francesco Aquila, dopo aver vinto Masterchef, invita i ristoranti a migliorare
Francesco Aquila è uno chef, buona parte degli italiani l’ha saputo dopo il trionfo del 34enne di Altamura nella decima edizione di Masterchef.
Ma il cuoco pugliese, che risiede da anni a Bellaria, comune della costa riminese, ci tiene a far sapere in un’intervista data al Corriere Bologna, che lavora da vent’anni nel mondo della ristorazione.
E per questo si sente titolato a scuotere i ristoratori, invitandoli a migliorare. Questo è il ragionamento di Francesco Aquila suddiviso in punti.
- Il momento è nero ma si deve ripartire
- Per ripartire si deve riflettere sulla qualità
- Era bello quando entravano 20 persone nel locale
- Ma quante volte abbiamo cucinato in fretta
- Sfruttiamo questo periodo per migliorare
Aquila, in pratica, è consapevole dello tsunami che si è abbattuto sui ristoranti con il diffondersi della pandemia. È convinto che la convivialità sia soltanto rimandata. Insomma, se ne uscirà, anche se forse azzoppati.
In questo scenario va bene il delivery per fare quanta più cassa è possibile. Tuttavia, a suo dire, questo periodo andrebbe usato dai ristoratori per mettere al centro la cura del cliente.
“Quant’era bello quando ci entravano 20 persone nel locale? Quanto era bello quando dovevi dire a qualcuno che non c’era posto da te perché i tavoli erano esauriti? Molto”.
Ecco, il ricordo dei tempi felici deve servire a chiedersi, secondo il vincitore di Masterchef: “Quante volte abbiamo preparato un piatto in fretta perché le ordinazioni erano tante? Un sacco di volte, e questo è uno sbaglio”.
Come dire ai ristoratori colpevoli di aver trascurato un cliente che è il momento giusto per migliorarsi, addirittura “per reinventarsi”. Dagli chef più in vista giù fino al barista che serve un semplice un caffè. Poiché, conclude Francesco Aquila, “il titolare di un ristorante è un perno ma il motore è lo staff”.
Durante l’intervista il cuoco pugliese ha rivelato anche i suoi piani futuri.
Ama lo spettacolo e gli showcooking ma vorrebbe ”Aprire un franchising di ristoranti. Sto avendo molte proposte cercherò di scegliere quella che più mi si addice”.
Aquila approfitta dell’intervista per togliersi il classico sassolino dalla scarpa. Contro chi interpreta in maniera eccessivamente ardita i piatti classici della regione in cui vive, la Romagna.
“Possiamo rivedere tutto, anche se la lasagna non si dovrebbe interpretare più del dovuto”. Ricorderete le polemiche sollevate da “Lasagna 2021”, metamorfosi inflitta da Valerio Braschi all’incolpevole classico della cucina romagnola, trasferito all’interno di un tubetto.
Beh, le parole di Aquila sembrano rivolte proprio a Braschi. Cioè a colui che ha preceduto il cuoco di Altamura come vincitore di Masterchef.