Fukushima, 25 anni dopo Chenobyl. Oms: “Nessun rischio per la salute”
Fukushima come Chernobyl, 25 anni dopo. Adesso che anche i numeri della scienza riportano indietro le lancette della tragedia (il disastro giapponese è stato classificato al livello 7 della scala Ines, il più alto del sistema di valutazione elaborato dall’Agenzia internazionale per l’energia atomica), l’unico conforto per un pianeta trasformato in villaggio dal grande disastro nucleare è che finora il materiale radioattivo rilasciato dalle centrali di Fukushima è stato ‘solo’ del 10% di quello liberato nel 1986 dalla centrale ucraina.
Nessun timore per vegetali a foglia larga e foraggio, quindi, assicurano gli esperti del Centro ricerca e tutela dei consumatori e degli utenti di Trento (CRTCU). Nessun rischio per la salute delle persone che vivono fuori dal Giappone, ha fatto sapere l’OMS sulla base di rilevazioni sulla radioattività effettuate nelle 63 stazioni di sorveglianza piazzate in tutto il globo.
La contaminazione in territorio europeo, quindi, non c’è stata e rischi minimi sembrano provenire dalle importazioni. Il Giappone acquista dall’estero il 60% del proprio fabbisogno alimentare e vende alimenti all’Europa per la modica somma di 65 milioni di euro (13 milioni in Italia, pari allo 0,03% del comparto).
Su queste importazioni (semi oleosi, bevande alcoliche, oli vegetali, prodotti dolciari e thè, ma la principale voce dell’import dal Giappone è rappresentato da fiori e piante), l’Europa ha stretto progressivamente le maglie dei controlli. Vediamo come.
Controlli
Dopo la richiesta, rivolta il 15 marzo agli Stati Membri, di effettuare controlli sulla radioattività dei prodotti importati e di comunicare eventuali livelli fuori norma al Rapid Alert System for Food and Feed, alla fine di marzo, con il Regolamento 297/2011, l’Ue ha disposto che tutti i prodotti alimentari e i mangimi provenienti da 12 prefetture del Giappone, comprese le quattro maggiormente interessate dall’incidente, siano analizzati prima di lasciare il Giappone e siano sottoposti a controlli a campione sulla radioattività(almeno per il 10%) una volta raggiunti gli Stati membri. Controlli a campione (almeno per il 20%) sono previsti anche per i prodotti provenienti dalle altre 35 prefetture del Giappone. Ogni partita di merce proveniente delle 12 prefetture più a rischio, prodotta e trasformata prima dell’11 marzo, dovrà essere accompagnata da una dichiarazione nella quale le autorità giapponesi certificano che i prodotti non contengono concentrazioni di radionuclidi superiori ai livelli massimi ammessi in Europa. Le consegne provenienti dal Giappone dovranno inoltre essere notificate due giorni prima dell’arrivo. Per i prodotti per i quali dovesse essere accertato il superamento dei livelli massimi ammissibili il Regolamento prevede che siano smaltiti in modo sicuro o rispediti in Giappone.
Attenti all’etichetta!
Resta la collaborazione ‘attiva’ del consumatore che per i prodotti ittici può aiutarsi consultando l’etichetta. Per questa categoria merceologica (il pesce) il Regolamento CE n. 104/2000 prevede l’indicazione obbligatoria di alcune informazioni utili al consumatore. E cioè se si tratta di pesce di allevamento (in questo caso la dicitura è ‘prodotto di acquacoltura’) o pescato in mare (‘prodotto della pesca’), o in fiumi o laghi (‘prodotto della pesca in acqua dolce’) e qual è la provenienza/zona di cattura.
Per il pesce d’allevamento e per quello pescato in acque dolci l’etichetta deve indicare il nome del Paese di pesca o allevamento mentre per il pesce pescato in mare la provenienza deve essere specificata ricorrendo a codici assegnati. Eccoli: 21 Atlantico nord-occidentale; 27 Atlantico nord-orientale; 27 III d Mar Baltico; 31 Atlantico centro-occidentale; 34 Atlantico centro-orientale; 37.1, 37.2 e 37.3 Mar Mediterraneo; 37.4 Mar Nero; 41 Atlantico sud-occidentale; 47 Atlantico sud-orientale; 51 e 57 Oceano Indiano; 61, 67, 71, 77, 81 e 87 Oceano Pacifico; 48, 58 e 88 Antartico.
I numeri utili
Per avere informazioni ulla composizione degli alimenti: Agenzia provinciale per la Protezione dell’Ambiente, Settore Laboratorio e Controlli, Via Lidorno, 1, 38100 Trento – Tel. 0467-493000/1/2.
Per questioni legate all’etichettatura: Polizia Annonaria Municipale presso la Polizia Municipale di Trento, Via Bronzetti, 1, 38100 Trento – Tel. 0461-884411 – 884439 o presso la Polizia Municipale di Rovereto e Valli del Leno, Piazza Podestà, 11, 38068 Rovereto – Tel. 0464 – 452110
Per ulteriori consigli dagli esperti del Centro ricerca e tutela dei consumatori e degli utenti di Trento (CRTCU): Via Petrarca, 32 – 38122 Trento – Tel. 0461/984751 – Fax 0461/265699.
Fonte: aiol.it, helpconsumatori.it
Foto: eat-ing.net, lauroradellavita.it