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12 Novembre 2015 Aggiornato il 12 Novembre 2015 alle ore 11:17

Gianni Morandi e Selvaggia Lucarelli cacciati dal Ricci di Belen

Possibile che persone attentissime alla comunicazione come Belen Rodriguez proprietaria con Joe Bastianich del Ristorante Ricci di Milano (già affondato
Gianni Morandi e Selvaggia Lucarelli cacciati dal Ricci di Belen

Gianni Morandi e Selvaggia Lucarelli

Possibile che persone attentissime alla comunicazione come Belen Rodriguez proprietaria con Joe Bastianich del Ristorante Ricci di Milano (già affondato da una critica al vetriolo dell’inossidabile Valerio M. Visintin) possano fare un errore marchiano di comunicazione?

A quanto pare sì, a meno che il post di Selvaggia Lucarelli sia tutta una bufala (e dopo le battute sul social media manager di Gianni Morandi potrebbe anche essere).

Proviamo a ricostruire: Selvaggia Lucarelli critica con una serie di battute un post di Gianni Morandi. L’intento era far sorridere ma ne nasce un caso di flame epico con analisi socio-antropologiche e risse di pollaio tra fan della Lucarelli e fan di Morandi.

gianni morandi selvaggia lucarelli battute

Poi c’è la voglia di stemperare la scemenza del social manager e Morandi propone a Lucarelli di incontrarsi a Milano. L’idea del selfie è conseguente.

Selvaggia Lucarelli propone il Ricci in zona stazione centrale a Milano per incrociare appuntamento e treni da prendere.

Poi succede l’imprevedibile: una cameriera inviata da Belen invita Gianni Morandi e Selvaggia Lucarelli a lasciare il locale.

Ma ecco cosa scrive Selvaggia Lucarelli sulla sua timeline commentando che Belen non conosce l’abc dell’educazione, le regole della comunicazione e ha messo in difficoltà Joe Bastianich che si è dovuto scusare.

Belen Rodriguez cameriera al Ricci

Leggetelo e poi ditemi se il confronto Belen cameriera di Lele Mora (che sicuramente ha servito hamburger al Ricci) non fa scivolare un po’ il ragionamento di buone maniere di Selvaggia Lucarelli.

Credo sia necessario raccontarvi l’allucinante retroscena dell’incontro molto allegro di ieri tra me e Gianni Morandi, perchè racconta bene alcune cose. La parola ignoranza, prima di tutto. Dunque. Ieri Gianni Morandi mi ha chiesto se volevamo stemperare questa scemenza del social media manager (del funerale dei Casamonica se ne è parlato di meno) incontrandoci per un caffè. Naturalmente ne ero ben felice, anche perchè secondo me nell’arco di sei anni i selfie con Morandi verranno battuti all’asta come i Van Gogh. Lui doveva prendere il treno per Bologna, io avevo il telefono scarico quindi mi ha chiesto “Dove ci vediamo?” e io, pensando di fretta alla zona della stazione e dovendo dire il nome di un posto che non fosse una cinesata dove prendere il caffè alle tre del pomeriggio, ho detto “Fatti lasciare al Ricci” senza star lì troppo a pensare. (è un locale i cui soci sono Belen, Bastianich e due ristoratori) Non c’ ero mai entrata perchè i locali mondani tendenzialmente li evito come i concerti dei Modà, ma alle tre del pomeriggio già è tanto se in un bar a Milano si trovano le sedie, quindi dopo poco io Gianni e un amico che era con me ci sediamo a un tavolo per chiacchierare. Ordiniamo un caffè, poi usciamo a fare un selfie, rientriamo per continuare con le chiacchiere e mentre si ride e si scherza, ci si avvicina una cameriera paonazza che comincia a farfugliare: “Scusate, io io io non vorrei dover dire questa cosa ma ma ma dovreste lasciare il locale….”. Attimo di sbigottimento. Gianni: “Dovete chiudere?”. La cameriera balbetta: “Sì, ma insomma, no, io vi giuro sono dispiaciuta ma la direzione mi ha chiesto di dire che la signora non è gradita in questo locale”. Gianni: “No, ma non si fanno queste cose!”. Io:”vabbè Gianni dai, la direzione sarebbe Belen in questo caso (Bastianich è un mio amico, qualcuno l’avrà avvisata al telefono che ero lì)”. A quel punto Gianni chiede il nome alla povera cameriera (Claudia), le dice che non doveva riferire la cosa, doveva inventarsi qualcosa. Quella giustamente replica “Purtroppo dovevo”, insomma, io resto male per Gianni e il mio amico e ci alziamo. E qui devo dire che Morandi si rivela per il grande che è: “Bene, quindi i caffè sono offerti come minimo. Arrivederci!” e usciamo.
Ora. Io capisco che nella vita possa stare sulle balle a un’infinità di gente di cui scrivo in modo più o meno sarcastico o ficcante o antipatico a seconda di come quello che scrivo viene percepito. (la percezione la danno non solo i miei contenuti ma soprattutto l’intelligenza e la sensibilità di chi legge e qui con l’intelligenza abbiamo qualche problema, altrimenti la signora bella com’è non sarebbe schiava della chirurgia plastica). Capisco che possa non essere simpatica alla signora Belen e pure che possa non avere piacere a vedermi nel suo locale (che giuro, avrei evitato volentieri perchè non è manco un granchè e che ho evitato pure all’inaugurazione a cui ero stata invitata dal buon Joe), ma ci sarebbero due cosette nella vita che la signora dovrebbe imparare: la prima è che se vuoi fare l’imprenditrice e cacci dal locale me e Gianni Morandi capisci di comunicazione (e di imprenditoria/ristorazione) quanto Cacciari di Peppa Pig. La gente che ti sta sulle palle la puoi respingere da casa tua, non da un locale pubblico, volpe. La seconda è che puoi pure decidere di far cacciare me da una povera ragazzetta incolpevole, ma se sono in compagnia di Morandi che non solo è un signore, ma è anche estraneo alle tue paturnie da vippettina mocciosa e livorosa, ci fai finire i caffè e quando stiamo pagando mi fai dire da qualcuno che la prossima volta posso andare altrove. Cara Belen, è l’abc dell’educazione nei confronti di Morandi e anche di una cameriera che a 20 anni fa quello che facevi tu (la cameriera) a casa di Lele Mora per garantirti il permesso di soggiorno in Italia, solo che lei la cameriera la fa davvero, non sale sulla macchina del primo calciatore che passa. Purtroppo l’ignoranza è una malattia che il successo non può curare, ne convengo. Chiudo dicendo che poi ho sentito Bastianich e si scusa con me e Gianni e con un interrogativo che non mi ha fatto chiudere occhio: “Con cosa avranno corretto il mio caffè ieri?”.

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