Green pass obbligatorio per i lavoratori dei ristoranti: multe fino a 1.500 €
Il Consiglio dei Ministri ha approvato all’unanimità il decreto che estende il green pass ai lavoratori e commina multe e sanzioni.
Dal 15 ottobre e fino al 31 dicembre nei bar, ristoranti e pizzerie il green pass non sarà obbligatorio solo per i clienti. Il certificato verde servirà anche per chi lavora in sala e in cucina. Il super green pass o green pass esteso farà venire meno l’anomalia creata il 6 agosto. In quella data, l’obbligo di green pass per i clienti delle sale al chiuso si contrapponeva alla non obbligatorietà per i dipendenti. Una norma subito contestata da entrambe le “fazioni”. Sia quella a favore del green pass sia dai no – green pass.
Con il nuovo decreto le polemiche finiscono, finiranno, in soffitta a partire dal 15 ottobre. E non ci sarà più spazio per prese di posizione e recensioni negative in vista dell’inevitabile pioggia d’autunno.
Come si ottiene il green pass
L’obbligo non scatta immediatamente con l’entrata in vigore del nuovo decreto per dare il tempo necessario ai lavoratori di mettersi in regola. E cioè ricevere almeno la prima dose di vaccino che permette appunto di ricevere il green pass dopo 14 giorni dall’inoculazione. Green pass che deve essere “confermato” con la seconda dose. A quel punto il green pass avrà validità per 12 mesi (non più 9) a partire dal completamento del ciclo vaccinale. La durata della validità è una delle novità del decreto. Oltre al completamento del ciclo vaccinale e all’aver contratto il Covid dopo la prima dose (la malattia superata vale come seconda o terza dose) è possibile effettuare anche tamponi. Che però hanno validità limitata. I molecolari per 72 ore, gli antigenici per 48 ore.
Il green pass servirà ai gestori e ai dipendenti delle attività di ristorazione per evitare multe e sanzioni. Che sono pesanti.
Il sistema dei controlli per bar, ristoranti e pizzerie è demandato ai datori di lavoro delle attività. Entro il 15 ottobre devono definire le modalità delle verifiche della certificazione. I datori di lavoro devono individuare con atto formale i soggetti incaricati al controllo e all’eventuale contestazione delle violazioni di legge. In pratica sarà quindi possibile registrare per ogni singolo addetto la data di scadenza del green pass.
L’obbligo di green pass è esteso anche al lavoratore esterno che entra nel ristorante per un’attività lavorativa. Ad esempio, per attività di manutenzione di impianti (la classica riparazione di un frigorifero) che per lo scarico merci. E non c’è distinzione tra dipendenti di un’azienda fornitrice, artigiani o titolari di partita Iva. Cambia solo il controllo che nel caso di una ditta di manutenzione dovrà essere effettuato dal titolare.
Le multe e le sanzioni per violazione dell’obbligo di green pass
Attenzione, quindi, perché la mancanza di green pass è una violazione che, come detto, comporta multe.
I datori di lavoro che non dispongono i controlli e le necessarie verifiche rischiano una multa da 400 a 1.000 euro.
La sanzione è più onerosa per il dipendente che viola l’obbligo di green pass poiché le multe vanno da 600 a 1.500 euro.
Il lavoratore che non ha ancora il green pass dal 15 ottobre è sospeso dalle sue mansioni lavorative e non percepisce stipendio. E nei bar, ristoranti e pizzerie che contano meno di 15 dipendenti può essere sostituito dopo il 5° giorno di assenza ingiustificata. La durata del contratto del sostituto può durare 10 giorni e non può andare oltre il 31 dicembre.
Restano in vigore tutte le prescrizioni riguardanti obbligo di mascherina, disinfezione mani, distanze tra tavoli.
Tutti gli altri soggetti che devono avere la certificazione
Il decreto di estensione del green pass e le relative multe e sanzioni lo rende necessario per una vasta platea di cittadini. La certificazione verde sarà necessaria non solo per i dipendenti delle attività ristorative ma anche nelle palestre, piscine, circoli sportivi. E dovranno averlo anche i tassisti, chi lavora nei negozi, nelle farmacie, nei tabaccai e nelle edicole (attività che restarono aperte anche durante il lockdown). Oltre a colf, baby sitter e badanti.
Il sistema green pass e multe in pratica cerca di evitare lo step successivo, cioè l’obbligo vaccinale per tutti.