La settimana con le tagliatelle di Bottura e le zeppole di San Giuseppe
Settimana di speranza, che regala al mondo un nuovo Papa e all’Italia tiepidi segnali di cambiamento: un apriscatole sui banchi del Parlamento e un cumulo di bicchieri di plastica sui velluti di Montecitorio.
Niente terza stella Michelin per il Noma di René Redzepi che ci siamo presi il lusso, questa settimana, di osservare dall’interno, complice un’improvvisata e provvidenziale reporter.
Sono tante le news dal mondo della gastronomia (piuttosto in forma a giudicare dalle offerte di lavoro secondo un noto sito di annunci). C’è l’epica, imminente, traversata delle olive ascolane, pronte allo sbarco sugli scaffali di Harrods e l’apertura, a Roma, di una nuova vetrina dolce.
C’è la tradizione che a Parigi riprende fiato sulla modernità e un incoraggiante report sul cibo italiano.
Intanto a Milano sbarca la sana abitudine partenopea di pagare il caffè agli sconosciuti, per Eataly Firenze arriva l’ultimo via libera del Comune, la zuppa di pinne di pescecane diventa cibo un po’ più proibito e a Roma il tartufo finisce nel panino da asporto.
Fornelli operativi: c’è il vademecum di Daniela Persico “Vongole sicure“, la prima schiscetta primaverile, una caponata rivisitata, le zeppole di San Giuseppe in doppia versione, la ricetta del pane per il foie gras direttamente dal grande schermo e le tagliatelle al ragù di Massimo Bottura, già immortalate dal Wall Street Journal.
A Roma la nuova trattoria delle tradizioni è Sm’all di Riccardo di Giacinto, di giorno oste di sera chef stellato. Non proprio una ricetta anti-crisi, come la paninoteca londinese dall’insolita localition.