Il ristorante Al Cjasal è nella Guida Michelin con la strategia dei cicchetti
Storia piuttosto recente quella della famiglia Manias, che con il ristorante Al Cjasal in poco più di vent’anni ha saputo elevare la cultura enogastronomica in queste terre lambite dal Tagliamento.
Rosellina ed Enzo Manias decidono nel 1999 di ristrutturare questo casale per proporre la loro cucina fatta di tradizione schietta.
L’ingresso in cucina dei giovani figli Stefano e Mattia con la loro impronta contemporanea ha stravolto la proposta e ha permesso ai due coniugi di dedicarsi al servizio in sala.
Sala che è contraddistinta da una grandissima cura nei particolari.
Il menu permette di giocare molto con la scelta delle pietanze, una più intrigante dell’altra fin dalla lettura degli ingredienti.
Tra cicchetti, mezze porzioni e porzioni intere, noi abbiamo prediletto i primi e le ultime anche se, nel caso dello spaghetto, il dubbio che ci sia stato un errore nella quantità ci è sorto.
Carta dei vini contenuta ma dalla quale si possono estrapolare etichette artigianali di ottima fattura. Forse potrebbe essere integrata con una compagine più nutrita di referenze da terra straniera, ma già con questi numeri può dar gioia.
Noi abbiamo puntato su un vigneron umbro che da tanto non incontravamo sul nostro tragitto. È il Regio bianco ’18 (30 €) di Carlo Tabarrini della Cantina Margò. Prodotto da uva Trebbiano Spoletino macerata sulle bucce, ci ha trasmesso un gran senso di maturità di chi il vino lo ha pensato e condotto alla bottiglia. Una macerazione molto calibrata, ed un controllo della materia che possono regalare piacere sia agli amanti del genere “orange” sia a chi diffida dai colori distanti dal giallo paglierino.
Regala tutti quei sentori che girano intorno al polline e alla cera d’api, all’agrume che è candito al naso e fresco al palato, all’aromaticità dell’”erba böna” ed è ad alto potenziale gastronomico, accompagna egregiamente ogni pietanza servita su questo desco.
Dopo l’arrivo del pane, che è parso da lievitazione naturale con farine semi integrali e dei grissini, ecco che inizia il nostro percorso non guidato.
I cicchetti del ristorante Al Cjasal
Crocchetta di tonno, ostrica fondente, maionese al carbone vegetale e rapanelli sottaceto (6 € il cicchetto). Da mangiare in un sol boccone per poter godere dell’esplosione del ripieno liquido e iodato. Senza se e senza ma, un inizio ghiotto, ottima la frittura e la sferzata marina con buona acidità.
Calamaretti spillo fritti, spuma di patata affumicata, cipolla ai frutti rossi, polvere di thé affumicato (8 € il cicchetto). Assaggio fortemente più ricco e voluminoso a partire dalla spuma intensa nel gusto e nella texture. Funzionano i bocconi con la cipolla ai frutti rossi che alleggerisce un quadro fumé e forse dovrebbe essere dosata con maggiore generosità.
Cannolo veneziano, baccalà mantecato, rape, cipolla e olive (7 € il cicchetto). Presente in menu dal 2016 e ne capiamo il motivo: è un ideale finger food. Tutto ciò che viene fritto nelle cucine del Cjasal mantiene il gusto della materia di partenza senza presenze ingombranti di olio. Il merluzzo non subisce l’invasione di una cremosità eccessiva ed è retto dall’apporto della cipolla.
Polpo in bianco, crema di sedano rapa, cipolla e mandorla, maionese di albumi al limone e terra di mandorla (8 € il cicchetto). Piatto tra i più pensati, polpo tenace al punto corretto, stupenda e elettrizzante la maionese. C’è un solo ma e consiste nella panatura del polpo che in alcune parti risulta resistente alla masticazione con croccantezza portata all’estremo.
I piatti del ristorante
Spaghettone, seppie, caviale, salsa di vongole e crema di fagiolini (20 €). Seppie intense, giusto l’inserimento della nota verde, perdiamo però la salsa alle vongole che non dona la sferzata che ci saremmo aspettati. Come accennato in precedenza, rimane il dubbio che dalla cucina sia uscita, senza volerlo, una via di mezzo tra mezza porzione e porzione intera.
Quaglia in saor, profumata al rum e ortaggi dell’orto (20 €). Piatto del giorno in assoluto, cottura libidinosa e succosa, ristretto ben equilibrato. L’unico piatto carnivoro della giornata ha sbaragliato la concorrenza. Carezzevole nei profumi, confortevole in ogni sua forma.
Cannolo e sorbetti – Cannolo al cioccolato bianco con sorbetti al rabarbaro, zenzero e mela verde e cetriolo (10 €).
E’ mancata la pennellata finale. Sorbetti la qual piacevolezza non è intenzione nostra mettere in discussione, lo stesso dicasi per la parte croccante. Elementi che insieme ben si accompagnano ma senza l’esaltazione immaginata.
Il locale, premiato dalla Guida Michelin con il Piatto sembra trovarsi in quella fase di passaggio verso onorificenze più alte. Non credo che l’accontentarsi caratterizzi il DNA della famiglia Manias, quindi aspettiamoci ulteriori passi avanti.
Al Cjasal. Via Nazionale, 30. San Michele al Tagliamento (VE). Tel. +390431510595