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Vino
25 Gennaio 2023 Aggiornato il 25 Gennaio 2023 alle ore 17:01

Il vino fa male alla salute ma niente etichette terroristiche

Il vino fa male alla salute, è giusto ricordarlo in etichetta. Ma basta indicare le dosi da non superare, non facciamo terrorismo
Il vino fa male alla salute ma niente etichette terroristiche

L’Irlanda ha deciso di equiparare l’alcol alle sigarette e di scrivere, anche sulle etichette del vino, che fa male alla salute. Con l’approvazione della Commissione Ue.

Antonella Viola, ricercatrice e docente all’Università di Padova, ha affermato che anche un consumo moderato di alcol “danneggia il cervello e aumenta il rischio di tumori”. E ancora: “chi beve ha il cervello più piccolo”.

Secondo la biologa, volto illustre e, di solito, pacato della tv, bere vino fa male alla salute perché favorisce lo sviluppo di alcuni tipi di cancro, tra cui quello al colon e al seno. 

Il sostegno della dottoressa alla decisione irlandese, come ci siamo già detti, ha messo altra legna sul fuoco delle polemiche.

Al diktat “il vino fa male alla salute” hanno replicato tutti. 

I produttori di Prosecco sono insorti. Sui social si è fatta ironia (“mio nonno centenario beve Lambrusco da una vita”). L’infettivologo genovese Matteo Bassetti ha fatto lo sborone alzando un bicchiere di vino a favore di fotocamera. Gli amanti dei rossi hanno scomodato le presunte (ma smentite) proprietà antiossidanti del resveratrolo, sostanza contenuta nel vino.  

Usciamo dalla giungla social dove non si capisce a chi credere e proviamo a ordinare i pensieri.

1 – Il vino fa male alla salute perché è cancerogeno

L’alcol fa male, e dunque, anche il vino

Non il vino ma l’alcol. E se l’alcol è cancerogeno lo è anche il vino. Non si tratta di ipotesi, è una verità scientifica. 

L’Agenzia internazionale per la ricerca sul cancro (IARC) ha classificato l’alcol come agente cancerogeno fin dal 1988. 

C’è un rapporto dell’Organizzazione mondiale della sanità e del National institute of healt. L’alcol, dunque anche il vino, fa male alla salute perché è classificato nel gruppo 1 delle sostanze cancerogene. 

2 – Anche bere poco fa male, la dose giornaliera sicura non esiste

Secondo l’Oms non esiste una dose giornaliera sicura, chi dice il contrario mente. Sono associati (pochi) casi di tumori anche al consumo moderato di alcol.

Uno studio della rivista The Lancet ha dimostrato che, per quanto un forte consumo, superiore a 60 g al giorno, contribuisca maggiormente, ha un’incidenza anche il consumo leggero o moderato, cioè da 10 a 20 g al giorno. Teniamo conto che 1 litro di vino corrisponde circa a 100 g di alcol.

3 – Okay, il vino fa male alla salute ma anche un bicchiere al giorno è pericoloso?

Un bicchiere di vino al giorno per le donne

Bere poco è pericoloso, lo abbiamo visto. Anche un bicchiere al giorno, che equivale a 10 g, incrementa il rischio di contrarre diversi tipi di cancro. Lo dicono gli studi della Fondazione Veronesi

Ma lo incrementano di poco. Secondo The Lancet, la possibilità di contrarre il cancro da parte di chi assume 10 g di alcol al giorno è limitata a 40 mila casi nel mondo. 

Dunque, in linea di massima l’affermazione della dottoressa Antonella Viola, cioè che il vino fa male alla salute e che la sola dose sicura di alcol è zero, non fa una piega dal punto di vista scientifico. Ma allo stesso tempo è assurda. 

Sarebbe come dire che, l’unico modo sicuro per evitare che una tegola ci cada in testa è non uscire di casa. O, per estremizzare, che se non vogliamo morire sarebbe meglio non nascere. 

4 – Due bicchieri al giorno per gli uomini e uno per le donne

Gli americani, che scrivono le linee guida valide anche per noi europei, raccomandano di non bere alcol. Ma a chi beve lo stesso, suggeriscono un bicchiere al giorno per le donne, meno di due per gli uomini. 

In altre parole, se non si vuole incrementare la possibilità di contrarre il cancro è meglio non bere. Ma se proprio lo si vuole fare, le quantità consigliate sono molto moderate. Massimo due bicchieri al giorno per gli uomini e uno per le donne. Chiamiamolo rischio calcolato. 

Il vino fa male alla salute, è giusto che ci venga ricordato, ma decidiamo rischiare ricorrendo al buon senso.

5 – Etichetta terroristica nel vino

Amarone selezione Giuseppe quintarelli
Le etichette dell’Amarone Quintarelli

Se la mettiamo sulle sigarette, allora perchè non sul vino o, peggio ancora, sui superalcolici? Pensate a cosa un’allerta potrebbe fare per gli adolescenti e per il loro consumo eccessivo di alcol. 

Ma da amanti del vino, come possiamo accettare la rappresentazione dell’orrore, modello sigarette, nella raffinata etichetta di un Amarone o di un Bordeaux? Pagate, magari, diverse centinaia di euro?

Il vino fa male alla salute ma l’etichetta che ce lo ricorda non può contenere teschi o terribili immagini di moribondi. Si deve fare informazione, non gridare all’apocalisse. 

Dunque un’allerta sui danni che l’alcol può causare alla salute, vino compreso, sarebbe comunque sbagliata? No, al contrario, dev’essere chiaro che il vino, essendo cancerogeno, fa male alla salute. Ma senza torturare chi lo ama con immagini nauseanti.

Secondo gli irlandesi i rischi andrebbero segnalati con queste frasi: “il consumo di alcol provoca malattie del fegato”, oppure “alcol e tumori mortali sono direttamente collegati”.

Ma non ha molto senso. Meglio sarebbe limitarsi a segnalare in etichetta quali dosi non superare. 

6 – Chi beve ha davvero il cervello più piccolo

Lo studio citato dalla dottoressa Antonella Viola esiste, lo ha pubblicato la rivista scientifica Nature. La facoltà di psichiatria dell’Università della Pennsylvania ha scoperto, testando oltre 36 mila persone, che assumere alcol riduce il volume del cervello, in particolare della materia grigia. 

Ma non è un’esclusiva dell’alcol. Anche il fumo ha lo stesso effetto. In pratica, il cervello si restringe perché gli arriva meno sangue e meno ossigeno. 

Inoltre, secondo il Dottor Franco Berrino, illustre epidemiologo, diversi studi importanti dimostrano che chi beve 1-2 bicchieri di vino al giorno si ammala meno di Alzheimer.

Argomenti:
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