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23 Maggio 2012 Aggiornato il 2 Luglio 2014 alle ore 21:43

Impara a coltivare l’orto dal sindaco grillino Federico Pizzarotti

Federico Pizzarotti è il nuovo sindaco di Parma. Appassionato di ambiente, ha collaborato alla realizzazione di un orto sinergico
Impara a coltivare l’orto dal sindaco grillino Federico Pizzarotti

Federico Pizzarotti è il nuovo sindaco di Parma. Di lui sappiamo che ha 39 anni, è diplomato perito elettronico, lavora in banca, ha una moglie carina, ha speso solo 6000 euro per la campagna elettorale, pensa a una moneta locale, ha intercettato il disagio dell’antipolitica, ha la passione per il teatro, per il free-climbing, per il computer e per l’ambiente.

Ha persino un orto sinergico, creato nel 2001 insieme al Movimento per la Decrescita Felice di Parma. Non basterà a risolvere i problemi della città ma è già da solo una grande impresa.

Ecco in pillole, per chi non avesse mai sentito parlare di questa pratica agricola messa a punto dalla spagnola Emilia Hazelip, il manuale del bravo orticoltore sinergico tratto dall’esperienza delle Città degli Orti di Ferrara.

E dite se non vi sembra un programma ambizioso!

  1. Realizza bancali (cumuli di terra) larghi 120 cm e alti al centro 30-50 e metti a dimora le piante.
  2. Separa la zona di passaggio con quella coltivata. Eviterai di calpestare il suolo coltivato compattandolo;
  3. Non arare e non zappare;
  4. Irriga con il sistema a goccia (eviterai lo choc terminco alle piante e la perdita di sali dovuta all’evaporazione dell’acqua distribuita con sistemi “aerei”);
  5. Effettua la pacciamatura (la copertura del terreno) con paglia (ma anche foglie e canne) per proteggere il suolo dal compattamento derivante da pioggia e vento, per evitare la perdita di umidità e per permettere a lombrichi e altri microrganismi di essere attivi nello strato superficiale del terreno;
  6. Programma semine e trapianti per assicurare una copertura costante dei bancali in tutti i periodi dell’anno facendo in modo di garantire la presenza contemporanea di piante di varie famiglie nella stessa aiuola per ridurre il pericolo di infezioni e infestazioni come avviene nelle monocolture;
  7. Metti a dimora piante appartenenti a minimo tre famiglie diverse tra cui: almeno una Leguminosa come fagioli, fave, fagiolini, piselli, ceci, lenticchie (fissano l’azoto atmosferico nel suolo)  e, nelle fasce perimetrali dei bancali, almeno una Liliacea come aglio, cipolla, porro, scalogno (tengono lontani i batteri e insetti). Al centro una verdura comune.
  8. Non usare compost, fertilizzanti organici, preparati bio-dinamici perché il suolo, se trattato correttamente, si comporterà come il suolo naturale “selvaggio”. Non è vero infatti, come pretende l’agricoltura intensiva e tradizionale, che le piante sottraggono fertilità al suolo. Secondo le intuizioni di Masanobu Fukuoka, fondatore dell'”agricoltura del non fare“, che ha ispirato l’agricoltura sinergica, durante la vita di una pianta fino al 25% dell’energia prodotta con la fotosintesi viene persa nel suolo sotto forma di essudati e di cellule morte. I composti di carbonio in essi contenuti sono fonte di energia per i microrganismi che proliferano nel suolo e che sono responsabili della mobilitazione di nutrienti dal suolo necessari per le piante. Insomma, mentre la terra fa crescere le piante, queste creano suolo fertile;
  9. Non sradicare le piante al momento della raccolta (a parte carote, cipolle etc), neanche quelle spontanee. Lascia piuttosto che le radici si decompongano naturalmente nel suolo;
  10. In assenza di predatori naturali come riccio e rospo, cattura le lumache o colloca a terra assi di legno per offrire loro luoghi bui e umidi in cui rifugiarsi durante il giorno;
  11. Per allontanare le talpe, sempre in assenza di predatori naturali, metti bottiglie con il fondo infilato nelle entrate delle tane e nelle gallerie. il vento che entra nella bottiglia produce un rumore molesto che si propaga nelle tane. Buoni risultati si ottengono anche inserendo nelle tane ciuffi di peli di cane.
  12. Versa sopra le radici o sulle foglie del macerato di ortica (10 litri d’acqua per un chilo di ortica) per rafforzare la resistenza delle pianti e tenere lontani gli insetti;
  13. Conserva o pianta alberi, siepi e arbusti vicino all’orto per creare ambienti di rifugio, sosta e alimentazione per numerose specie animali tra cui insetti predatori come la coccinella, i ragni, gli uccelli insettivori e i ricci.
  14. Installa nidi artificiali per uccelli e rifugi per pipistrelli. Verranno utilizzati per deporre le uova e proteggere la prole e per trascorrervi la notte. La loro presenza tornerà utile per eliminare gli insetti, topi e ratti;
  15. In terreni molto sfruttati ricorri ad un apporto esterno di terra e composto o letame decomposto. Nel primo anno è consigliabile coltivare piante non commestibili che accelerano l’evoluzione del terreno o piante poco esigenti come cicoria e bietola.

Che dite, ce la farà Pizzarotti?

[Foto: tg24.sky.it]

 

 

 

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