La Guerra dei Pizzaioli. Il ritorno del cacciatore di tartufi d’oro
“Non possiamo lasciare tutto questo spazio a Magnataro e ai suoi. Papilionem sta strabordando in ogni dove con la sua mania degli scontrines e delle fattures. Iulia Pugna è ormai diventata una presentatrice RAI e il Cavalier Servente a fura di fashion è sempre più vanitosissimum”, sbottò Birroculos.
“E cosa vorresti fare?”, lo interrogò Luciter Bufalinus che già si era scottato con la congiura delle sacerdotesse.
“Voglio costruire un nuovo polo di informazione che possa contrastare Magnataro, il suo giornale, il blog e anche la cena dei pizzaioli, è chiaro o no?”, rintuzzò Birroculos mentre giudiziosamente scappellava la schiuma della sua birra.
“Ancora? Ma non ti è bastato vedere cosa è successo dalle sacerdotesse quando tu tramavi nell’ombra e noi siamo andati a sbattere capa e collo nello spigolo del portale?”, si incazzò colui che aveva portato a ragione le mandrie imbufalite dei contadi del latte che scorre.
“Nulla hanno potuto neanche le amazzoni scese dai piedistalli, l’una giunta dall’antica madrepatria cui tutto dobbiamo e l’altra nobile di doppio cognome che ha dovuto sacrificare il suo posto alla pergamena di Neapolis per restare a cavallo e piegarsi al volere del ragù e della pizza? E che dire del pizzaiolo che si considera signore dei sapori e dei saperi sul cocuzzolo della montagna che ha fatto giusto in tempo a levare il piede dal passo fallace e a schivare la merda su cui stava scivolando a valle? Ma dunque mio giovane amico, non ti dice nulla quello che accade? Non impari dagli errori commessi nel passato? Eppure sono trascorsi appena tre anni dai fatti!”, esclamò Luciter Bufalinus.
“Siamo noi pochi sopravvissuti all’ecatombe delle idi di marzo per rifare un percorso e non sbagliare un’altra volta. Da quel tempo molte cose sono accadute e il timor di panza di alcuni dei custodi del Tempio del Trancio ha lasciato spazio alla cena da tutti invidiata. Persino Salis ha tradito e ha contrattato per sedersi sulla sedia più alta da cui può scorgere tutti senza fatica. Anche Piedi di Latta ha contrattato il suo silenzio al tempio delle sacerdotesse per fare i suoi Giochi di Lievito ed ha pure ottenuto quello che non sperava per l’arrivo del Giovane. E tu non ne sei indenne con l’accordo con il Vecchio del Latte. Tutti, tutti hanno tradito pur avendo giurato sul cranio e bevuto dalla stessa coppa. La Terra di Mezzo non è più luogo sacro della Pizza in cui tutti si chiamavano fratè”, scosse nervosamente la testa mentre guardava la schiuma colare dalla pinta.
“Parli tu che sei stato sorpreso con le mani nel lievito e nei luppoli con le tue pergamenes di birra”, rise sarcastico Lucenter Bufalinus.
“Io sono cultore non vile mercenario, ricordatelo”, gli fece con fare minaccioso l’altro aggiustandosi il pizzetto.
“Smettetela di litigare per cose che nemmeno capiamo”, fece loro eco Regina Panina.
“Sono d’accordo, abbiamo già perso troppo tempo e abbiamo perso anche Curator Alvei che è andato su altre sponde”, ribattè l’uomo del luppolo.
“Il momento è grave ma non c’è momento che non possa essere curato con una bella pictura”, soggiunse Furentes che aveva voglia di montare armi e cavalletti per fare subito un dipinto della Prima Cena.
“Abbiamo riunito intorno a questo tavolo le migliori firme di tutta la Terra di Mezzo e ora siamo pronti a scrivere senza rincorrere il volgare pecunio e possiamo farlo allestendo spettacoli che nessuno ha mai visto: panem et circenses sarà il nostro motto”, disse fiero e diede un colpo alla pinta per scolarsela tutta di un fiato.
“Oh”, fecero gli astanti, “Sei tu il nostro dux”, e si prostrarono felici dei fiumi di birra che da lì a poco sarebbero fluiti nei loro stomaci arsi dalla grande sete dovuta alla traversata nel deserto.
“La nostra sede sarà lì dove il Diavolo ha forgiato le pentole e le padelle per l’hostaria di Lucenter Bufalinus e che tutti abbiano a mente il ricordo che nulla è perduto”, esclamò Birroculos alzando il doppio calice dell’ambrata.
“Dovremmo ricordarlo anche all’Esattrice che è passata ad altri lidi”, sibilò una figura che teneva celato il viso sotto un cappuccio e indossava la mascherina.
“Ehi tu, levati ordunque quella inutile pezza di distanza e dicci chi sei e come mai sei in questo consesso di vecchi sodali. Fai il tuo nome o fuggi per sempre dalla nostra vista”, inveì Birroculos brandendo l’arma che aveva al fianco.
“Tu scrittore di falsità che discetti di inviti a tavoli di pizza accettati con poco ardore da chi invece li ha proposti, taci. Hai scodinzolato alla tavola di chi vorresti ora uccidere con la penna e ti circondi di persone che hanno da coltivare propri orti. Dovrei guardarti negli occhi con il sole e la luna, ma non è il momento di rivelare chi sono e cosa voglio”, disse la figura che in un moto scomparve lasciando una scia azzurrina.
“Sortilegio, Ermes Trismegisto non vuole benedire i nostri incunaboli”, fecero all’unisono.
“Smettetela”, gridò furioso Birroculos, “non sarà un’esattrice a farci perdere il lume della ragione”.
La voce divenne calma mentre guardava l’uscio che si apriva. Sorrise.
“Perché non sapete che nelle nostre fila c’è molto di più di un’esattrice. C’è un cercatore di tartufi d’oro, quelli che ne senti l’odore e poi scompaiono con tutto il malloppo”, fece fiero indicando la porta che si apriva.
I convitati si girarono tra loro con sguardo interrogativo.
“Dicci dunque chi è mai costui di così abile mano”, disse Lucenter Bufalinus mentre Furentes si apprestava a dipingere un veloce ritratto da consegnare ai posteri e alla Guardia del Tesoro.
Un uomo con i riccioli e il mantello ricamato in oro zecchino si fece avanti nella penombra tenendo in mano una clessidra e nell’altro un orcio di cui era pieno il carro che lo aveva condotto sin lì.
“È venuto il momento di fare tanta pecunia, libbre o dracme che siano per Iuno Moneta”, esclamò a voce chiara e mielosa.
Fu un attimo e Lucenter Bufalus vide nero davanti ai suoi occhi e si accasciò in terra mentre dal suo sacchetto di sesterzi non uscì che una tarma che prese il volo.
“Ma chi sei?”, chiese esterrefatta Regina Panina mentre spruzzava acqua sul viso del malcapitato che pareva fosse stato fulminato dalla vista della Medusa in persona.
“Chiamatemi DB. E aggiungete 19. Quest’anno, sapete, si porta e in fondo io sono un po’ come lui. Vi fotto quando meno ve lo aspettate”, rise mieloso.
“E ora ditemi, come si chiama la nuova creatura? Spectre?”, rise gradasso.
Pizza di Mezzo o della Guerra dei Pizzaioli. La saga
Ogni riferimento a persone esistenti o a fatti realmente accaduti è puramente casuale
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