La risata del Pagliaccio: felici ed ironici al ristorante di Roma

È buio. È notte sotto la tenda del Circo. Il Domatore e il Pagliaccio si contendono la pista.
La trapezista si muove nel cerchio, appesa nel vuoto.
Il Pagliaccio si trucca e si colora il volto, per far divertire il suo pubblico.
Sa bene che deve scatenare emozioni, sorrisi, illusioni, felicità.
Il Circo. Un mondo onirico, sognante, finto ma veritiero, stupefacente e romantico. Un mondo di sensazioni, sbalordimenti, piaceri profondi.
Come la cucina d’autore.
È forse per questo sillogismo, per questo parallelo iconico, per questa sensibilità condivisa che Anthony Genovese, lo chef del ristorante 2 stelle Michelin Il Pagliaccio, a Roma, ha deciso di interpretare se stesso, il Pagliaccio appunto, in una serie di mini filmati. “In onda”sui social per presentare il nuovo menù.
E devo dire che, dopo un mio iniziale stupore, ho trovato la scelta interessante, divertente, ironica e in qualche modo convincente ed innovativa.
Certo, non siamo nuovi a filmati e narrazioni nel mondo eno-gastronomico.
Siamo ancora ammaliati dal filmato di 10 minuti con cui Dabiz Munoz circa dieci anni fa presentò e promosse su internet l’apertura del suo nuovo ristorante Diverxo.
E in tempo di pandemia, non sfuggì a nessuno degli appassionati la serie di dirette da Casa Bottura nelle trasmissioni di Kitchen Quarantine.
Ma stavolta è diverso.
L’ironia del Pagliaccio che manca alla ristorazione

In Italia l’auto ironia è una dote molto poco esercitata dagli chef. Sempre pronti a mostrare il loro lato vincente , creativo e realizzativo, i loro successi e primati, e poco a prendersi in giro e giocare con la propria fama e il proprio nome.
E questo, proprio questo, fa dell’idea di Genovese e di Matteo Zappile, suo fido collaboratore in sala e che nei filmati interpreta il domatore, di rappresentarsi in una serie di video in abiti circensi. Un unicum nelle soluzioni di marketing della ristorazione portate avanti dai ristoranti italiani.
Ci viene in mente un altro grande chef, Jordi Roca, che da tempo ormai è protagonista di scenette umoristiche su se stesso e i grandissimi fratelli Roca, chef di Girona in un meraviglioso ristorante tre stelle Michelin.
È ora che la ristorazione si avvicini di più al suo pubblico, scenda da quel piedistallo sul quale a volte è salita, e riprenda la strada dell’ironia e della strizzata d’occhio intelligente che ha caratterizzato il lavoro di tanti osti in passato.
Ben vengano quindi Genovese e Zappile, Pagliaccio e Domatore, e ben venga il Circo al posto del palcoscenico.
Noi spettatori mangianti torneremo bambini nel paese dei balocchi, sorridendo estasiati alle proposte di gastronomiche bontà, meno impaludate e più ammiccanti.
Viva l’ironia, nella vita.
Bravo, Pagliaccio!