Apriscatole M5S. Apriamo il Parlamento e facciamo ri-vincere l’acqua pubblica
In tema di “Nuove Aperture”, si segnalano, oltre ai volenterosi ristoratori che provano ad andare contro crisi e contro corrente a mo’ di salmoni per aprire locali, anche i “cittadini portavoce” del Movimento 5 Stelle di Beppe Grillo. Dopo i bicchieri di carta, vergati con il pennarello per ribadire la sacrosanta volontà di risparmiare soldi e ambiente, è la volta di un altro oggetto caro alle cucine: l’apriscatole.
Adagiato sullo scranno del Senato, è stato fotografato e diffuso attraverso Facebook dalla cittadina portavoce Sara Paglini. “È questa e’ la foto ufficiale. Apriamo la scatoletta”. Dove per scatoletta si intende il Parlamento e l’intento è di trasparenza. Aprire per far comprendere a tutti cosa succede. Ma anche ironico, dopo tanti “rompiscatole”. Applausi e critiche, soprattutto per la presunta analogia con i disgraziati cappi esposti anni addietro da altri parlamentari.
Il cibo, comunque, è uno dei veicoli cui i componenti dell’M5S affidano i loro messaggi politici di trasparenza. In pole position c’è lo scontrino del ristorante (con colletta) e della buvette o della mensa che è diventato la bandiera della sobrietà. A seguire, appunto, bicchieri di plastica e cappuccino “griffato” con scritta M5S.
Vince a mani basse, forse non per consensi, citazioni di giornali o condivisioni, Federica Daga, fotografata mentre beve acqua da una bottiglia su cui è scritto “L’acqua è un bene comune dell’Umanità e non si vende”.
In attesa delle ricette, intendendo quelle di governo, ci sarebbe da mandare un poke a Federica Daga anche per la questione arsenico nell’acqua: da risolvere senza alzare soglie e taroccare tabelle.
[Link: repubblica, corriere. Immagini: repubblica, corriere, facebook]