Mio Italia: 1200 ristoranti e pizzerie aprono a pranzo e cena dal 6 aprile
Cos’è il MIO Italia e perché si parla di 1.200 tra ristoranti, pizzerie, bar e pub che dal 6 aprile apriranno a pranzo e a cena?
Non è uno scherzo, tutt’altro. Neanche una provocazione come ai tempi di “Io Apro”, la protesta partita dai social contro le misure anti-Covid del governo, con i ristoratori invitati a riaprire i loro locali a partire dal 15 gennaio.
Cos’è il MIO Italia
Questa volta è una “scelta obbligata”, “una questione di sopravvivenza”. ha detto al Corriere della Sera Paolo Bianchini, presidente del “Movimento imprese ospitalità” (MIO Italia) l’associazione che riunisce un nutrito gruppo di piccoli imprenditori della ristorazione.
Gli argomenti di Bianchini sono noti a chi protesta contro quelle che ritiene le “scellerate decisioni” assunte dalla politica per arginare l’emergenza sanitaria.
“I piccoli imprenditori della ristorazione e della ospitalità a tavola sono costretti da oltre un anno a chiudere, aprire e chiudere”. Una situazione che rende impossibile intravedere un futuro per loro e le loro famiglie.
“Decisioni prese in contrasto con le evidenze scientifiche”, continua il presidente di MIO Italia, senza prospettive, programmazione, piani di rilancio, indennizzi ragionevoli, interventi sui costi fissi. Nulla”.
Come prevedibile, anche il recente decreto Sostegni ha deluso la categoria. “Un’elemosina”, la definisce Bianchini, “fra l’altro in arrivo dopo il 10 aprile”.
Tutto mentre si assiste al funerale di ristoranti, pizzerie, bar e pub. Un vero stillicidio di fallimenti delle imprese che insieme creavano il 30% del Pil nazionale, con sfratti esecutivi e convocazioni in tribunale.
“Nessuno di noi ha più nulla da perdere”, fa sapere il direttivo di Mio Italia, che ha deciso come estrema ratio di opporsi alle restrizioni e riaprire.
Dal 6 aprile aperti a pranzo e a cena
Riaprire come prima della pandemia di Covid, sia a pranzo che a cena, ovviamente seguendo le regole del distanziamento sociale e l’obbligo di indossare la mascherina.
Ai ristoratori associati, 300 dei quali si trovano a Roma, si sono aggiunti anche i titolari delle fraschette romane. Si tratta dei locali tipici della capitale che servono la porchetta.
In tutto sono 1.200 locali che assicurano di tenere aperto a pranzo e di sera fino alle 22 a partire dal 6 aprile.