Nicola Batavia chiude il Birichin a Torino e porta The Egg a Milano

Nicola Batavia chiude dopo 32 anni il suo ristorante Birichin a San Salvario a Torino. Vende tutto – ristorante Birichin e bistrot The Egg. Quindi, non chiude i suoi ristoranti, nessuna crisi del fine dining, clientela che non vuole spendere, carenza di personale o di stimoli. Una transazione commerciale che non nasce da un momento di dubbio o di crisi – e Nicola ha già venduto il locale a due ragazzi che apriranno una pizzeria gourmet.

Resta un ulteriore colpo di scena che impoverisce, o per lo meno modifica, il panorama gastronomico di Torino. Ma anche quello italiano tout court, dopo i sommovimenti di questi ultimi mesi. Vedi a Torino l’addio di Matteo Baronetto al Cambio, e di Marcello Trentini al Magorabin (rimane aperto il bistrot), giusto per citarne un paio. Ma anche i Bros che chiudono a e riaprono a, o Felice Lo Basso che chiude a Milano e ha già riaperto a Lugano. E ancora, Terry Giacomello, Nikki De Mosca Sergeev…

Varie le motivazioni per queste chiusure. Stanchezza, logorio, desiderio di cambiamento, perché no anche delusione per come il proprio lavoro viene percepito. Oppure, come nel caso del ristorante Birichin di Nicola Batavia a Torino, il desiderio di tornare, dopo tanti anni (32) di lavoro, a occuparsi più da vicino della propria famiglia e del proprio figlio.
È tutta colpa di Vittorio

Ebbene sì: è tutta colpa di Vittorio, un ragazzino di una decina d’anni, capelli castani, un sorriso dolcissimo. Che, come concorrenza a un ristorante, è sicuramente vincente, ahinoi. E se vogliamo giocare un pochino con le parole – il Birichin ristorante chiude per “colpa” di una faccia da birichino…
Vittorio sta a Milano con la madre, che lavora in città. E Nicola Batavia fa – anzi a questo punto faceva – avanti e indietro fra Milano e Torino, dove sta, ancora per poco, il suo ristorante Birichin. Ovvio, giusto, naturale che, potendo scegliere fra un ristorante Birichin a Torino e un ragazzino birichino a Milano, la scelta sia pressoché obbligata.

Comunque: il Birichin non è dedicato al figlio di Batavia (anzi, il birichino è proprio Nicola), che ha dedicato a Vittorio il ristorante The Egg, sempre a Torino. E a ogni buon conto il ragazzino sta imparando a impastare…
L’addio di Nicola Batavia al Birichin e a Torino

Dice Nicola Batavia: «Oggi abbiamo raggiunto un traguardo importante: 32 anni di apertura del Birichin a Torino. Un successo imprenditoriale, un legame profondo con Torino, la città che ho sempre amato. Ma soprattutto un sogno condiviso con il mio staff, amici, clienti e la mia famiglia. Ma il Birichin chiude. Per essere precisi, vendiamo.
Il Birichin non esisterà più, e The Egg, dedicato a mio figlio, lo porterò con me.

È una decisione sofferta, ma è arrivato il momento di stare vicino alla mia famiglia e a Vittorio, mio figlio, la mia più grande ispirazione. Il motivo è proprio questo. Voglio stare vicino a lui e guardarlo crescere.
Non stiamo solo lasciando un ristorante, ma un capitolo fondamentale della nostra vita. Ogni tavolo, ogni risata, ogni cliente diventato amico resterà con noi per sempre.»
Ambasciatore di Torino nel mondo

«In questi anni ho avuto l’onore di portare al Birichin clienti da tutto il mondo a scoprire la bellezza di Torino,», continua Nicola Batavia. Qualche nome lo aggiungiamo noi: Alberto di Monaco con la moglie Charlène, Jovanotti, Lucio Dalla, Zucchero, Max Pezzali, anche Silvio Berlusconi. E Renato Zero: Batavia è un “sorcino” convinto.
«Ho lavorato con passione, senza mai perdere di vista l’idea di un ristorante che fosse un punto d’incontro per tutti. Ogni angolo del Birichin racconta una storia, ogni piatto è stato un gesto d’amore. Ma quello che abbiamo costruito non finirà mai. Resterà nei ricordi, nelle storie che abbiamo condiviso, nell’amore che abbiamo messo in ogni dettaglio. Grazie a tutti voi per aver fatto parte di questa straordinaria avventura. Torino continuerà a brillare nei nostri cuori, e il Birichin sarà sempre un simbolo della nostra passione e della nostra storia.
Il 20 marzo chi vorrà assaggiare il menu che racconta la storia di questi 32 anni è il benvenuto. Il 31 marzo lasceremo Torino. Grazie di cuore a tutti.»

Venduto il ristorante, venduta casa a Moncalieri, rimane da sistemare la cantina (un’asta…?). E i ricordi se li porterà fino a Milano.
Nicola Batavia, il ristorante Birichin, Torino e il mondo

Ovviamente, non è che Nicola adesso passerà il suo tempo ad accompagnare il ragazzino a scuola e a giocare a calcio, o a scacchi, con lui. Sarà una modalità di lavoro diversa. Anzitutto, The Egg arriverà a Milano. E Nicola continuerà le sue numerose consulenze e collaborazioni – le Olimpiadi (da Torino 2006 a Milano-Cortina 2026), ma anche Yamaha, e poi Dubai…

Il Birichin di Nicola Batavia nasce 32 anni fa, in via Monti, zona San Salvario a Torino – giusto il 4 marzo. Sempre di marzo (2014), il 19, festa del papà, nasceva The Egg – il cui logo è, stilizzata, l’ecografia di Vittorio. E che naturalmente ha come proprio ingrediente caratteristico l’uovo.
Classe 1966, feequenta l’Alberghiero di Torino. In seguito lavora a Londra, presso la catena Spaghetti House, che lo manderà anche in Thailandia. Rientrato in Italia, apre, con un socio, Le Tre Galline, quindi lavora in due ristoranti stellati dell’Astigiano.

Nel 1993, Nicola Batavia inaugura il suo ristorante ‘Il Birichin’ a Torino, e negli anni successivi Nicomangia, Le Putrelle e Il Bistrot. Guadagnerà anche una stella Michelin, nel 2006, che però chiederà che gli venga ritirata due anni dopo, ritenendo che non avesse molto a che fare il cibo. E che fosse anche economicamente insostenibile.
Nel 2025 torna, finalmente mi par di capire, a casa.