La Nutella vegana costa il 50% in più della cara vecchia Nutella
La Nutella vegana è arrivata nei supermercati e quello che ci preme dirvi ancor prima di entrare in un’analisi tecnico scientifica è: preparatevi a pagarla più cara. Il 50% in più.
Un vasetto di 350 grammi di Nutella vegana costa 4,49 € (prezzo consigliato al netto quindi di promozioni). La cara vecchia buona Nutella nello stesso formato da 350 grammi costa invece 2,99 €.
Al chilogrammo, insomma, la Nutella Vegana costa 12,82 € al chilogrammo. Contro gli 8,54 € al chilo della Nutella classica. Fanno sulla bilancia il 50% in più. Che in un mercato attento alla salute, alle calorie, al biologico e alle intolleranze è un costo giustificabile a prescindere dal vero food cost.
La livrea verde del tappo e la scritta Plant-Based sulla confezione festeggiano i 60 anni della creazione della Nutella originale. Un compleanno in splendida forma che alla Ferrero hanno pensato di celebrare omaggiando chi segue la dieta flexitariana. Che come – forse – capirete è quella di chi rinuncia un po’ ad alimenti di natura animale, in questo caso lattosio.
Attenzione, fa notare la stessa Ferrero, la Nutella vegana è prodotta in uno stabilimento (Sant’Angelo dei Lombardi vicino Avellino) che utilizza latte; pertanto, è adatta alle persone intolleranti al lattosio ma non a quelle allergiche alle proteine del latte. Quello che accomuna Nutella The Original e Nutella Plant-Based è l’assenza di glutine. Al posto del latte – in realtà latte scremato in polvere – ci sono farina di ceci e sciroppo di riso. Ingrediente quest’ultimo da cui chi soffre di glicemia alta e diabete deve stare lontano (ma anche la Nutella classica è off limits).
Le differenze tra Nutella vegana e Nutella classica
Invece, la nota di Roberto La Pira sul Fatto Alimentare riguarda gli aromi. Che sono la parte segreta della ricetta e rendono la Nutella diversa da tutte le altre creme spalmabili. “Al posto della vanillina (aroma artificiale usato in pasticceria in sostituzione della vaniglia), un pizzico di sale da cucina abbinato ad aromi (artificiali)”. La miscela di aromi modificata fa sì che le due Nutella siano simili ma non uguali. E quindi c’è una modifica sostanziale per cui la Nutella vegana è un’imitazione della Nutella originale. Secondo il giornalista, cioè, non basta chiamarsi Nutella (Planted-Based) per essere una (vera) Nutella.
Dissente dal punto il Gambero Rosso che ha fatto un test comparativo e ha concluso che Nutella e Nutella vegana pari sono. C’è una piccola differenza di consistenza (impercettibilmente più sabbiosa la vegana), mentre la nocciola è più presente sempre nella vegana.
Quanto vale il mercato della colazione dolce
Ma più presente vuole essere la Ferrero nel mercato della prima colazione dolce che vale 5,9 miliardi di euro e in cui Nutella primeggia alla voce creme spalmabili che vale l’8,5% del totale. Categoria in crescita e quindi Ferrero con la Nutella vegana intende intercettare un segmento di “indecisi” proprio perché attenti al discorso vegetale. E le crema spalmabili plant-based sono in forte crescita nel breve periodo con un +31% e un valore complessivo di circa 30 milioni di euro.
Capito perché è importante la Nutella vegetale per un brand che ha fatto il suo ingresso con i biscotti (Nutella Biscuits) che da soli valgono più del 33% del mercato della colazione dolce?
Forse non saremmo qui a parlare di liste ingredienti e aromi modificati se non si trattasse della cara vecchia Nutella. Che ha sempre fatto parlare di sé, dall’olio di palma ad appunto i biscotti.
Sembrerebbe più interessante nel confronto un’altra voce che sta a cuore di chi segue alimentazione controllata. La Nutella classica ha 56,3 grammi di zucchero per 100 grammi di prodotto. Invece la Nutella vegana ha 45,4 grammi di zucchero per 100 grammi di prodotto.