Obbligo di Pos a 60 €? Un panificio di Bari vieterebbe i contanti
Solo in caso di acquisti superiori ai 60 € i commercianti avranno l’obbligo di accettare pagamenti con Pos attraverso carte, bancomat e altri strumenti digitali.
Le modifiche della legge di Bilancio approvata dal governo Meloni vanno nella direzione di elevare a 60 € l’obbligo di Pos.
Ma c’è chi si ribella. È Conticchio, panetteria – focacceria con due punti vendita in centro a Bari.
Per i titolari il Pos è essenziale. I contanti? Li vieterebbero proprio.
Obbligo di Pos a 60 €
Dal 30 giugno 2022, cioè da quanto in Italia il Pos è obbligatorio, se il cliente si vede rifiutare il pagamento elettronico, anche per un semplice caffè, può chiamare la Polizia. E sono multe.
Ma si parla già di addio ai pagamenti digitali, visto che lo scontrino medio è 47,5 euro e da gennaio, probabilmente, i commercianti saranno liberi di non accettare più le carte.
Elevando a 60 euro l’obbligo di Pos, la legge di Bilancio ha accolto le proteste di commercianti e professionisti contro il provvedimento.
E le sanzioni, per i commercianti che non garantiscono l’uso della carta di credito o del bancomat per scontrini inferiori a 60 €, verrebbero cancellate.
Il problema dei commercianti sono le commissioni, cioè la percentuale trattenuta dagli istituti che offrono il pagamento elettronico sulla singola transazione.
Ma il panificio che si è ribellato alla misura anti-Pos del Governo chiede a gran voce che i clienti possano pagare con la moneta elettronica anche un euro di focaccia. O un panzerotto.
Da Conticchio il nuovo provvedimento che porta l’obbligo di Pos a 60 € di spesa non riescono a capirlo. E mica solo per andare incontro alle esigenze del 60% dei loro clienti, che trovano comodo pagare consumazioni e spesa tramite moneta elettronica.
I pagamenti elettronici semplificano il lavoro
Grazie ai pagamenti elettronici il lavoro scorre più velocemente all’interno delle panetterie baresi. La rapidità è un fattore importante per chi, come Conticchio, ha acquistato un nuovo sistema touchscreen.
Quando il lavoro è tanto diventa importante anche non dover contare il resto, o perdere tempo a darlo se mancano contanti di piccolo taglio e monete.
Per non parlare della questione igienica, i pagamenti elettronici permettono ai commercianti di non toccare i contanti.
Prima che il governo Meloni, almeno nelle intenzioni, decidesse di elevare a 60 euro l’obbligo di Pos, altri commercianti erano sulle stesse posizioni della panetteria Conticchio di Bari.
A settembre aveva fatto rumore la decisione della pasticceria Baunilla. I proprietari del marchio proprietario di 4 pasticcerie a Milano non capivano dove fosse la convenienza nell’imporre al cliente il pagamento in contanti.
Tanto da diventare la prima catena cashless d’Italia. La notizia dell’obbligo di Pos portato a 60 € non stravolgerà i piani della pasticceria milanese, che non accetta più i pagamenti in contanti ma solo tramite carte di credito, bancomat e Satispay.
È legale eliminare il pagamento in contanti?
Non esiste una specifica legge che regoli la materia. Ma dal punto di vista legale la scelta di ridurre i rischi di furto all’interno dei punti vendita e di migliorare l’organizzazione del lavoro ha perfettamente senso.
Anche la gestione del contante che, specie per le attività con più di un punto vendita rappresenta un costo notevole, spinge nella direzione della politica “zero contanti”.
Per ora ignorata dalla legge di Bilancio approvata dal governo Meloni, che intende portare l’obbligo di Pos a 60 €.
Nonostante la rivoluzione cashless, cioè l’abolizione dei contanti, rappresenti un metodo più efficace per contrastare l’evasione fiscale.