Vintage. Orrori gastronomici che testimoniano come il tempo non sia trascorso invano
Il trash e il cibo sono di moda. Ma mai avrei pensato di imbattermi in immagini, vecchi video e ricette risalenti ai tempi che furono. Cioè quegli anni in cui morirono Bruce Lee, Jimi Hendrix e Janis Joplin e nacquero i Queen, quelli in cui gli Usa ritirarono le truppe dal Vietnam, quelli in cui nei locali si cominciò a sentire la disco music, quelli in cui impazzò la moda punk, fino al primo episodio di Guerre Stellari, a Lo Squalo, Il Padrino, La febbre del sabato sera, l’Esorcista e Grease.
Insomma, dopo questi miti ho passato in rassegna anche quello che mangiavano i miei genitori e i miei nonni negli anni ’70 e ’80, tra cibo con più gelatina del Manzotin, panini a forma di giraffe e cagnolini, composizioni di dubbio gusto e animali impagliati nel piatto. Chiariamo: non metto in discussione il gusto, ma l’impiattamento tanto caro ai giudici di Masterchef.
E per divertirmi ho trovato l’equivalente contemporaneo – a volte minimalista, a volte rigorosamente junk – di questi piatti brutti da vedere (da mangiare non so). Volete un “assaggio”?
In questa foto, la mise en place e le persone elegantemente vestite dietro fanno capire che non si tratta di una merenda tra amici, bensì (pensate un po’) di un ricevimento. E non ho fatto a meno di pensare a quanti scelgano i panini per un banchetto alternativo. Per qualcosa di rustico, Pizza&Mortazza va più che bene, ma per un livello più alto si può optare per l’ape Romeo di Cristina Bowerman e Fabio Spada (che di panini ne sanno qualcosa), Diogene e tanti altri. Proprio a inizio estate nel rinomato Gran Ballo di fine anno dell’università Luiss, fanciulle con fluttuanti abiti e luccicanti borsette e principini in giacca e cravatta facevano la fila per un bottoncino con coppa di testa cotta nel morellino di Scansano, zenzero e lime, panino con uova alla benedict e prosciutto glassato al miele (foto: pagina facebook Gran Ballo Luiss).
Questo pennuto, pollo o tacchino che sia, mi fa capire prima di tutto che dietro a un cravattino così ci sono sicuramente molto lavoro e una mente diabolica e con dubbi gusti estetici. La crosta dorata mi fa pensare all’ossessione di Gordon Ramsey per la doratura del filetto alla Wellington (ecco la videoricetta fatta da lui), che è anche un must di ogni stagione di Hell’s Kitchen che si rispetti (foto: Le Saucier).
Guardando questa sottospecie di pasta alla carbonara, da romana, mi sento profondamente offesa. Cos’è quella? Panna? Per fortuna che oggi esiste quella di (mettete un nome a piacere).
Chi di voi non apprezza un buon piatto unico, con carne, contorno e qualche sfizio nello stesso piatto? Certo, i salatini del supermercato col sale grosso ai lati e le foglie di insalata grandi quanto quelle di fico nei quadri che raffigurano Adamo ed Eva se li potevano evitare. Io mi affido a Jamie Oliver, che nel suo programma “15 minuti” propone ricette veloci, semplici, gustose e…senza troppi fronzoli. Ma il risultato è sicuramente più armonioso, ci dice la video ricetta.
Saranno le alici o i colori, ma questo piatto mi sembra un mix tra un quadro espressionista e un piatto di tapas per una dozzina di persone. E se proprio di tapas vogliamo parlare, a Barcellona c’è Tickets, il locale di Ferran Adrià. Tutta un’altra cosa. (foto: keatleyphoto, zimbio).
Queste monoporzione salate fanno invece venire in mente la nuova moda delle mug cake, ossia le piccole torte in tazza che cuociono (in una tazza) al microonde in soli tre minuti. E il cuore è comunque cremoso come spiega questa videoricetta (foto: telefraph e reddit).
Ecco una versione fin troppo vintage dell’odierno Scrigno di Venere. Ma al posto di un pollo, oggi si usa una pasta brisè. Il ripieno è però sempre di tortellini. A Masterchef 3, Bruno Barbieri ha spiegato ai concorrenti come realizzarlo. Rivedersi la puntata potrebbe essere un giusto rimedio contro certi incidenti culinari. Speriamo che si impari dal passato.
Eccolo, il tormentone delle estati di tanti bambini felici. Il gelato al gusto Puffo, dal vago sapore di vaniglia o fior di latte e quintali di colorante, spesso era accompagnato anche da smarties, tanto per rincarare la dose. E il colore, coi tempi che cambiano, non può che farmi pensare al gusto Facebook. Arriva dalla Croazia, dal laboratorio di Admir e Ibi Adil, che non hanno problemi a svelare la ricetta: fior di latte spruzzano di sciroppo blu, esposto nel freddo bancone della gelateria di Tisno, sull’isola di Murter, con una paletta che riporta il classico logo. E in una recente dichiarazione pare non essersi posto il problema del copyright. “Se Zuckerberg chiamerà, chiederò il permesso”. Ma come leggete nel link, non è il solo. (foto: repubblica e publicidadypropaganda2008).
Questa palla dal contenuto indefinito, ma sicuramente ripiena quantomeno con un uovo, ricorda un’altra “palla” che ultimamente ha fatto molto discutere sul web. Sto parlando della palla di mozzarella con tagliolini al basilico di Rosanna Marziale preparata a MasterChef da Amelia Falco (ehm, sbagliata). Il bianco c’è, la forma pure. Ma di certo ha un aspetto migliore (e voi potete rifarla a casa).
Infine un must – da quanto ho appreso – di quegli anni: la gelatina. Non quella per i capelli, ovviamente, ma la colla di pesce, cioè quella che si ammolla in acqua e si usa per fare molti dolci freddi. Niente a che vedere con la gelatina utilizzata da Heinz Beck o in quella di un dolce a Edimburgo, per dire. (foto: holidaycheck)
I nostri non saranno gli anni di stelle del rock che si ricorderanno nei libri di storia della musica, ma – ammettiamolo – col cibo c’è andata di lusso.
Sempre che voi non abbiate argomentazioni e foto per ribaltare o condividere questa galleria gastronomica. Che ne dite?
[Link: Repubblica]