Riaperture dei ristoranti prima dei bar e con tavoli all’aperto il 26 aprile
Le riaperture dei ristoranti sono in cima ai pensieri di Governo e Regioni. Il Presidente del Consiglio Mario Draghi non aveva comunicato alcuna data nell’ultima conferenza stampa di aggiornamento sulla situazione della campagna vaccinale. Indicando piuttosto il metodo per stabilire la gradualità delle riaperture: Rt e andamento della campagna vaccinale.
Ma si avvicina la data del 20 aprile che consentirà, sulla scorta dei dati del monitoraggio del 16 aprile, di delineare la scaletta delle possibili riaperture dei ristoranti.
E di considerare gli elementi per la stesura del nuovo decreto che entrerà in vigore alla scadenza del 30 aprile. Fino a quella data non sarebbero previste zone gialle in Italia. E quindi bar, ristoranti e pizzerie resterebbero chiusi anche a pranzo.
Il presidente dell’Istituto superiore di Sanità Silvio Brusaferro traccia comunque il percorso, come ricorda il Corriere riportando le sue dichiarazioni. “Esiste un insieme di indicatori che contribuiscono a caratterizzare degli scenari dove progressivamente si andrà ad aprire, su questo si sta lavorando proprio nella prospettiva di maggio”.
L’anticipo delle riaperture dei ristoranti dunque potrebbe essere operativo da lunedì 26 aprile.
Ma non sarebbe generalizzato.
Le riaperture dei ristoranti in zona quasi gialla
Innanzitutto occorre individuare i territori che hanno numeri da zona gialla. La proiezione dei dati fa ritenere che il 26 aprile possano avere il requisito del colore Abruzzo, Emilia Romagna, Friuli Venezia Giulia, Lazio, Marche, Molise, Piemonte, Liguria, Veneto. A queste regioni potrebbe aggiungersi la Lombardia. Almeno ne è convinto il governatore Attilio Fontana.
La regola del decreto di aprile prevede di considerare l’andamento della campagna vaccinale. Un parametro che dovrebbe essere riconfermato anche nel decreto di maggio per sottolineare l’importanza delle vaccinazioni. Che potrebbero avere un ulteriore “spazio di manovra” con il passaporto vaccinale in grado di assicurare qualche libertà. Come viaggiare o andare al ristorante.
La novità dei bar
La scaletta ipotizzata non metterebbe più sullo stesso piano ristoranti e bar e dunque esercizi con il servizio al tavolo e servizio al bancone.
A riaprire per primi sarebbero solo i ristoranti con servizio al tavolo. E solo all’orario di pranzo. Anche l’arco temporale dell’orario di apertura nella zona “quasi” gialla è allo studio. La chiusura alle ore 18 potrebbe essere anticipata alle 16 per evitare le tentazioni dell’aperitivo. E i conseguenti assembramenti.
Solo dopo le riaperture dei ristoranti e delle pizzerie, toccherà ai bar. Il servizio al bancone ha più difficoltà a far rispettare le distanze di sicurezza interpersonali.
Riaperture dei ristoranti ma solo all’aperto e con nuove norme
L’altra novità è mutuata sul percorso ipotizzato per le riaperture dei ristoranti in Francia. Oltralpe le attività di ristorazione, dalle brasserie ai ristoranti e alle sempre più numerose pizzerie sarà consentito solo con tavoli all’aperto.
Per aiutare la ripartenza dei ristoranti, sarebbe sospesa la tassa di occupazione del suolo pubblico.
Le nuove linee guida per le riaperture in fase di stesura prevedono indicazioni per evitare che spostamenti e contatti troppo ravvicinati facciano risalire la curva dei contagi. Proprio come è accaduto in Sardegna che in tre settimane è passata da zona bianca a zona rossa.
E quindi bisognerà comprendere anche se le indicazioni circa la maggiore contagiosità delle varianti riguarderanno la distanza tra tavoli. Il metro applicato potrebbe diventare insufficiente e porterebbe a rivedere uno dei punti cruciali delle riaperture dei ristoranti.
Quel metro di distanza in luogo dei quattro metri quadri a persona che l’anno scorso ha segnato la storia delle riaperture dei ristoranti. Di fatto mettendoli in fondo alla scala delle riaperture. Peggio a quanto pare faranno i bar che riaprirebbero insieme alle palestre. E dopo le sale per gli spettacoli e i musei.