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Ristoranti
17 Ottobre 2022 Aggiornato il 19 Ottobre 2022 alle ore 09:01

Rimini, recensione negativa: quando il titolare querela il cliente

Dopo la recensione negativa arriva la querela di un ristoratore di Rimini. Non capita spesso, ma il cliente avrebbe scritto il falso
Rimini, recensione negativa: quando il titolare querela il cliente

Per la recensione negativa del suo ristorante di Rimini, il titolare di “Chi Burdlaz Garden” ha denunciato un turista tedesco. 

Non capita spesso che una recensione negativa spinga un ristoratore a querelare un cliente per diffamazione aggravata.

Ma il proprietario non ha digerito il comportamento tenuto dal cliente tedesco all’interno del ristorante, che gode di buone recensioni su TripAdvisor.

Né tanto meno le accuse contenute nella recensione negativa sul locale di Rimini lasciata all’interno del profilo “Google Business”.

I fatti

I fatti risalgono a pochi giorni fa, siamo all’inizio del mese. In vacanza, il turista tedesco si gode la calda ottobrata riminese. 

Entra nel locale di Marina centro a Rimini per ordinare un hamburger. 

Poco dopo inizia a lamentarsi per i tempi d’attesa e l’approssimazione del servizio. Spingendosi fino a chiedere che un cameriere del “Chi Burdlaz” venga licenziato.

La recensione negativa del ristorante di Rimini

Chi Burdlaz garden Rimini, il ristorante protagonista della recensione negativa
L’ingresso del ristorante di Rimini

Poco dopo essere uscito dal ristorante di Rimini il cliente manifesta la sua contrarietà nella recensione negativa. 

Uno sfogo in piena regola, al termine del quale l’uomo aggiunge di non avere ricevuto lo scontrino fiscale. 

Un’aggiunta forse dettata dalla rabbia che ora, a seguito della denuncia per diffamazione, può costargli un processo.

Il ristoratore di Rimini si è detto sicuro di aver individuato il cliente, perché i reclami scritti nella recensione negativa sono identici a quelli rivolti dal turista tedesco all’interno del locale. 

Ma è altrettanto sicuro che l’uomo sia uscito dal locale di Rimini con lo scontrino fiscale, e si dice in grado di dimostrarlo perché l’autore della recensione negativa non avrebbe pagato in contanti ma con una carta di credito.

Perché il ristoratore di Rimini non ha lasciato correre la recensione negativa

Il legale interpellato dal ristoratore di Rimini, ha ravvisato proprio nell’accusa di mancata emissione dello scontrino gli estremi per la diffamazione aggravata. 

“Non è semplice identificare i soggetti perché negli Stati esteri la diffamazione non è un reato, mentre in Italia fatti come questi rientrano nella casistica della diffamazione aggravata”, ha detto l’avvocato Paolo Ghiselli al Corriere di Bologna. 

Ciononostante, il legale ha spinto il titolare del ristorante di Rimini a non lasciar correre la recensione negativa del cliente tedesco.

Secondo Ghiselli, a differenza di casi simili, il pagamento elettronico modifica lo scenario, perché consente di identificare l’autore della diffamazione. Insomma, se Google, provider di Google Business, non dovesse rilasciare le generalità di chi ha scritto la recensione, lo faranno le banche. 

Dopo la querela del ristoratore, il pubblico ministero al quale verrà affidato il caso assegnerà le indagini alla polizia postale.

Diritto di cronaca e diritto di critica

Chi Burdlaz garden Rimini, il ristorante protagonista della recensione negativa
Il giardino del ristorante ”Chi Burdlaz” di Rimini

La notizia è importante perché chiarisce la differenza ma anche il sottile confine tra diritto di cronaca e di critica. 

Il primo si limita alla narrazione dei fatti.

L’altro, dopo aver ricostruito i fatti, li sottopone a un giudizio personale che, pur con ampia libertà d’espressione (come in questo caso che coinvolge il telecuoco Simone Rugiati) deve comunque rispettare l’altrui reputazione. 

In entrambi i casi, tuttavia, è essenziale che i fatti siano veri. Nell’esporre la sua recensione negativa nei confronti del ristorante di Rimini, il cliente tedesco doveva comunque attenersi alla veridicità storica dei fatti raccontati. 

Cosa che non è avvenuta perché il proprietario di “Chi Burdlaz” si sarebbe preso dell’evasore fiscale senza esserlo. 

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