Quattro Passi a Nerano per assaggiare i nuovi piatti di Pasqua
Sorrento, Positano, Amalfi, Pompei. Ditemi una meta più gettonata di questa per le prossime vacanze di Pasqua e i ponti del 25 aprile e 1 maggio. A corto di idee? Ma non certo di ristoranti.
Chiudo un trittico stellare con il ristorante Quattro Passi. Dopo Peppe Guida con l’Antica Osteria Nonna Rosa e Alfonso Caputo con la Taverna del Capitano avete come effettuare una scelta (e la necessaria prenotazione). A questi primi assaggi, ricordate di aggiungere anche altre tavole: La Torre del Saracino, Don Alfonso 1890, Il Buco, Terrazza Bosquet, L’Accanto, Il Maxi per restare sul versante del Golfo di Napoli e alla luce delle stelle Michelin 2014.
Il ristorante Quattro Passi ha portato lo chef proprietario Tonino Mellino in giro per mezzo mondo e ha premiato tanto lavoro con due stelle Michelin. Dal dicembre 2013 è partita la nuova avventura London Quattro Passi, in Dover Street 34, di fronte Green Park.
Con Tonino a Londra c’è il figlio più grande Raffaele. In costiera, a Nerano, le redini in cucina sono affidate a Fabrizio Mellino, giovane poco più che ventenne (a scuola da Paul Bocuse e Ducasse) mentre alla sala ci pensa Rita. In cantina c’è Mario Vitiello. La terrazza fronte mare, sulla Baia di Marina del Cantone, vale il viaggio. Fabrizio può contare su una squadra già formata, con la quale si è subito affiatato, e su eccellenti materie prime dall’orto di famiglia, oltre che sul pescato del giorno di storici fornitori.
Si panifica in casa: delicate sfoglie di crackers alle verdure, grissini, pane bianco e integrale arrivano in tavola accompagnati dall’olio della casa e da sottili sfoglie di burro.
Il benvenuto è Un’alice appena marinata, con salsa alle carote, limone, menta e foglioline di finocchietto. Segue una soffice sorpresa: piccole montanare e calzoncelli di ricotta caldi e ben fritti. Il tutto accompagnato da un calice di nobile Franciacorta.
Guardo la carta. Tre i menù degustazione:
- Mano Libera con 10 portate che seguono il mercato e la creatività dello chef in quel momento (150 €);
- Nerano con benvenuto, primo, secondo di mare e dessert (70 €);
- Marina del Cantone con benvenuto, antipasto, tre primi, un secondo, pre dessert e dessert (110 €).
Il prezzo medio di un pasto completo, esclusi vini, si aggira intorno ai 100 €, ma potrete spendere anche meno e godere del meraviglioso panorama.
La carta propone sei antipasti con prevalenza mare, quattro primi tra terra e mare, tre primi storici.
Avrete l’imbarazzo tra il superclassico delle linguine alla Nerano, con fiori di zucchine e pepe nero; la mezza manica al ragù di coccio e scorfano; il raviolo affumicato, basilico e pomodorino fresco.
Sul fronte secondi l’equilibrio tra mare e orto è quasi pari: 4 a 3. Fantastica l’offerta di dessert e di piccola pasticceria.
Per l’antipasto abbiamo alternato una Triglia croccante, raviolino di patate e spinaci e il Carpaccio di Fassona, fonduta di parmigiano, tuorlo marinato (bell’idea), limone e carciofi: piatto fresco, attraente e ben eseguito.
Le Tagliatelle con gamberi, calamaretti, fave novelle, fiori di tartufo (bianchetto silano), su crema di piselli spiazzano subito: i calamaretti sono ridotti in tagliatelle e avvolgono a mo’ di piccolo cannellone, il gambero, fave e piselli. Un’esecuzione tecnica a riprova delle nuove idee che Fabrizio, giovane ventiduenne di belle promesse, sta lentamente apportando nel menù.
Il Raviolo cacio e pepe in guazzetto di vongole selvagge è una prova per il menù primavera – estate, non ancora rodato; in effetti, il cacio prevale un po’ su tutto il resto, sottraendo equilibrio al piatto. Ma Fabrizio ci sta lavorando.
Segue ancora un piatto nuovo che si avvicina di più alla storia: Raviolini capresi, con ricotta, basilico e pomodorino fresco. Come dire, orto mediterraneo a go – go.
Lo Spiedino di mare scomposto con calamaro, scampo, gambero, spigola e orata con piselli e fave novelle è un inno alla semplicità. A seguire una ben eseguita Tempura di seppie, calamari, scampi e gamberi, accompagnata da salsina agrodolce di aceto e miele. Stuzzicante abbinamento.
Adesso c’è bisogno di rinfrescare la bocca. Ecco il pre dessert Crema di menta, limone, erbette, con crumble di nocciole e macedonia di ananas e mango. Divertente e adatto per l’ingresso trionfale della pasticceria, da sempre punto di forza dei Mellino.
Si comincia con una Mousse al caramello con cuore di creme brulèe con copertura al cioccolato; Tiramisù con mousse al mascarpone e cuore al caffè; Soffice babà al rhum delle Antille con crema chantilly e fragoline.
Si chiude con la tradizionale Pastiera napoletana di Pasqua, accompagnata da quenelle di gelato alla vaniglia.
Pasticceria sempre di altissimo livello. E anche il caffè, buonissimo anche se (o malgrado) non siamo a Napoli. Arriva con piccoli capolavori di pasticceria serviti su una scatola in legno e vetro, con fondo di conchiglie colorate che richiamano le tinte dei piccoli dessert: gelée di passion fruit, bignè alla nocciola, panna cotta e lamponi, cannolo siciliano, macarons ai mirtilli e al limone, crostatina di cioccolato con granella di cioccolato e per finire mousse al cioccolato !
Il ricordo di questa scatola delle meraviglie non andrà via così presto.
Qui il tempo a tavola si ferma. Vi ritroverete quasi a sera, perché, come per la Taverna del Capitano, lo spettacolo è lungo un intero giorno.
E allora? Pochi passi nel giardino mediterraneo vi condurranno all’elegante camera matrimoniale (180 €) o a una ancor più spettacolare suite (220 €). Entrambe con il plus del giorno dopo: la fantastica colazione Quattro Passi circondati dal mare, olivi e alberi di limone a perdita d’occhio.
Avete un’altra idea del paradiso terrestre per questi prossimi giorni di vacanza?
Ristorante Quattro Passi. Via A. Vespucci 13 N. Località Marina del Cantone (Napoli). Tel. +390818081271.
[Immagini: Giulia Cannada Bartoli, Quattro Passi, Altissimo Ceto]