Venezia. Vecio Fritolin per mangiare (anche) un memorabile scartosso
Chi non conosce Vecio Fritolin, il più famoso ristorante di Venezia di cucina che utilizza ingredienti tradizionali e ricette contemporanee e la sua eclettica proprietaria Irina Freguia?
La storia del locale inizia nel 1749, all’epoca era una piccola friggitoria di passaggio in zona Santa Croce. Infatti, dalle vecchie travi sul soffitto e la porta vicino all’ingresso i segni del tempo traspaiono, inesorabili. Al contrario di quello che si potrebbe pensare, Irina l’ha rilevato “solo” una ventina di anni fa, ma la storia, si sa, la fanno le persone.
Appena si varca la soglia, il locale ti avvolge nella sua atmosfera calda e accogliente, facendo dimenticare il caos cittadino. Irina ha il mestiere nel sangue, quello della perfetta padrona di casa. Ti mette subito a tuo agio e ti fa accomodare col sorriso ad uno dei comodi tavoli, vestiti con le eleganti candide tovaglie con sopra i bicchieri e le portacandele di vetro di Murano.
Il menu è quello che piace a me: si legge comodamente su due pagine, e l’imbarazzo della scelta non sussiste. Ma c’è una novità. Da circa due mesi Irina ha cambiato cuoco, dando la preferenza stavolta ad una giovane donna, Najada Frasheri, metà ternana metà albanese.
E’ matematico: la mano della donna si sente e si riconosce per la ricercatezza degli impiattamenti, l’armonia degli abbinamenti e la delicatezza dei sapori, pur restando nelle tradizioni veneziane.
Ecco cosa potete scegliere.
Per iniziare, un cestino di pane, con dentro il pane a lievitazione naturale, la focaccia soffice e la scrocchiarella al nero di seppia, ovviamente, tutto fatto in casa.
Un assaggio di olio buono, Redoro, rigorosamente veneto che viene dal Garda, non può mancare.
Un calice di Prosecco Barichel Brut Valdobbiadene DOCG ci sta tutto.
Benvenuto dello chef: cozza fritta su un cubotto di polenta bianca, crema di zucca e sfoglia di patata viola. Bocconcino prelibato.
Primo antipasto: sfera di baccalà mantecato con panatura al nero di seppia e polenta (22 €). Piatto elegante da vedere, gustoso da assaggiare. Il baccalà è preparato a regola d’arte.
Poi un fuori menu, omaggio al centro Italia, specialmente Amatrice, in fase di test: crema di ricotta di pecora con il guanciale croccante e germogli. Una delizia inaspettata. Promossa.
Cambiamo il vino e passiamo al Collio Ribolla Gialla, Muzic.
Calamarata con bisque di crostacei e rucola agli agrumi (19 €). Sapore di mare, cottura al dente, freschezza di agrumi sono gli ingredienti di un piatto perfetto.
Un altro fuori menu: quando c’è il tartufo, anche se nero, bisogna usarlo, quindi tagliatelle al tartufo a gogò. Viene dall’Umbria, ed è pieno di aromi. Fantastico.
Con i primi si cambia di nuovo: Chardonnay veneto Terra Musa (Moreno Musaragno).
Non potevo non assaggiare “Fritolin” della casa con verdurine (24 €). Frittura leggera e croccante, pesce saporito, verdure fresche, cosa volere di più?
Infine, pescato del giorno secondo mercato. Ricciola in tre cotture con patate e verdure di stagione (32 €). Capolavoro di gusto e di bellezza.
Con i secondi beviamo il Savignon friulano, Myo Colli Orientali (Vigneti di Spessa).
Un piccolo predessert, una sorta di un budino delicato per pulire la bocca.
E poi una nuova creazione: tiramisù a sorpresa, nell’uovo di cioccolato (13 €). Molto carina la presentazione, tiramisù sostanzioso, forse un po’ troppo, ma io non faccio testo, non amo i dolci.
Caffè con la pasticceria secca e voilà, il pranzo è terminato.
Ecco come restare leggeri e soddisfatti dopo un pranzo completo.
La proposta del mezzogiorno prevede anche i tradizionali cicchetti, il fritolin e un dessert in un menu degustazione a 38 €. Lo scartosso è mitico e non ha nulla da temere da quelli che trovate nei migliori bacari di Venezia, anzi.
Vecio Fritolin. Calle della Regina 2262, Sestiere Santa Croce. Venezia. Tel. +39 041.5222881