Roma. Un’Officina ancora in cerca di identità che fa mangiare bene
Anche Prati ha ormai il suo “triangolo delle bevute”. E delle mangiate. Il vertice è a piazza Martiri di Belfiore e i due lati sono via Settembrini e via Avezzana. Se ci passate all’ora di pranzo e in bella stagione vi sembrerà di essere in una fiera gastronomica con centinaia di tavolini all’aperto sparsi un po’ ovunque e lunghe file in attesa per un posto al sole.
Il triangolo è dominato dall’impero “Settembrini” ( ma non solo, anche l’intramontabile Cacio e Pepe tiene botta con ampia e affezionata clientela) che con ormai ben quattro diverse offerte di “gastro-entertainemnt” ha trasformato a sua immagine e somiglianza quella fetta di spazio urbano.
C’e il ristorante, il caffè, la libreria e infine anche “L’Officina”, il tutto a portata di pochi passi e con una specie di naturale osmosi che tiene uniti e insieme distinti i quattro marchi. La zona è indubbiamente fortunata: una base di buona borghesia di Roma Nord, con innesti cultural-chic dalla vicina Rai e un po’ di giovane scapigliatura dalle tante case di produzione cine-tv del circondario. Tutto un mondo che mangia e spende volentieri.
L’Officina è l’ultima nata, in un bello spazio “pratino” ricavato dalla ristrutturazione di una vecchia officina. Tanta luce, soffitti alti, lucernari, e bei pavimenti alla veneziana. Un bel negozio insomma dove comprare cose buone da mangiare selezionate con cura e cose belle per mangiare/cucinare fatte venire da ogni dove.
Non c’è tanta roba, non c’è l’ammasso, lo spazio è salvaguardato e le scelte sono guidate dalla professionalità del personale di vendita. Tutto si può assaggiare, degustare, scoprire, anche seduti ad un lungo tavolo comune, a pranzo, a merenda, fino all’aperitivo (dal lunedì al venerdì dalle 9.00 alle 21.00, il sabato dalle 10.00 alle 18.00, chiuso la domenica )
Sul bancone centrale si avvicendano scelte di formaggi e salumi frutto di partnership di prim’ordine: come i prodotti di Salvatore De Gennaro de La Tradizione di Vico Equense, Michel Rainaud de La Ferme du Moutail di Carpentras, che fa un Roquefort che è come se lo mangiassi per la prima volta, o Maurizio Vulcano dell’azienda agricola Vulcano, nella provincia di Cosenza. Le mozzarelle di bufala del caseificio La Fenice di Prevenzano che arrivano fresche tre volte a settimana e quando le metti sotto i denti “cigolano”. O ancora i formaggi freschi del caseificio Piccolo Brite di Cortina, con i suoi ottimi yogurt. Senza contare un vasto assortimento di spezie, di tè, di dolci, cioccolata, conserve, mieli, olii e vini.
Ma l’Officina non è solo un negozio è anche il palcoscenico di incontri con i produttori, piccoli laboratori del gusto, assaggi, degustazioni e discussioni. Un percorso di esperienze destinato nel migliore dei casi a stratificarsi e a dare spessore ad un luogo ancora adolescente.
L’Officina è infatti ancora in quella fase di crescita in cui si cerca una identità, si vuole essere un po’ di tutto, si è in cerca della propria voce; quella fase in cui tutto incuriosisce e tutto entusiasma, col rischio di qualche smarrimento.
Ma viste le premesse si può già dire che “verrà su bene”. Voi l’avete già frequentata?
L’Officina Settembrini. via Giuseppe Avezzana, 19/21. Roma. Tel. +39 06 32111583