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23 Ottobre 2014 Aggiornato il 30 Ottobre 2014 alle ore 01:33

Salone del Gusto 2014 last minute: 10 cose da fare dentro e fuori

Ci siamo, il Salone del Gusto ha aperto le porte della sua decima edizione. Per quattro giorni tutto il buono, pulito e giusto si concentra nella città di
Salone del Gusto 2014 last minute: 10 cose da fare dentro e fuori

Petrini Salone Gusto

Ci siamo, il Salone del Gusto ha aperto le porte della sua decima edizione.

Per quattro giorni tutto il buono, pulito e giusto si concentra nella città di Torino.

Tante le iniziative in programma e tante le opportunità che la città offre.

E per non farvi perdere la bussola, ecco le nostre 10 cose da fare per godersi tutto il meglio del salone e della città sabauda.

1. I nuovi Presidi nostrani al Salone del Gusto

Soppressata e salsiccia del Vallo di Diano

Quale modo migliore che inaugurare quest’edizione del Salone del Gusto se non andando alla ricerca dei nuovi Presidi. Vi consigliamo di partite da qui, ma girovagando alla loro ricerca buttate un occhio di qua e di là e lasciatevi conquistare dalle tante altre specialità del Mercato italiano.

Ed eccovi la lista completa dei nuovi Presidi.

  1. Fagiolo rosso scritto del pantano di Pignola (Basilicata)
  2. Pera Signora della Valle del Sinni (Basilicata)
  3. Soppressata e salsiccia del Vallo di Diano (Campania)
  4. Rosa di Gorizia (Friuli Venezia Giulia)
  5. Lenticchia di Rascino (Lazio)
  6. Fagiolone di Vallepietra (Lazio)
  7. Fagiolina di Arsoli (Lazio)
  8. Chiacchietegli di Priverno (Lazio)
  9. Giglietti di Palestrina (Lazio)
  10. Carema (Piemonte)
  11. Cipolla bionda di Cureggio e Fontaneto (Piemonte)
  12. Sospiro di Bisceglie (Puglia)
  13. Vinosanto affumicato dell’Alta Valle del Tevere (Umbria)
  14. Cavolo vecchio di Rosolini (Sicilia), fava cottoia di Modica (Sicilia)
  15. Fava larga di Leonforte (Sicilia)
  16. Pesca di Leonforte (Sicilia)
  17. Albicocca di Scillato (Sicilia)
  18. Melo decio di Belfiore (Veneto)
  19. Stortina Veronese (Veneto)

Trovato quello di cui aspettavate l’ingresso?

2. Fare un giro nella Fabbrica del Cioccolato

cioccolato-Guido-Gobino

Quando si parla di arte cioccolatiera, passione creativa e innovazione legato al cioccolato, nonché qualità, non si può non citare Guido Gobino. Artigiano del cioccolato di fama internazionale, Guido Gobino è un vero maestro nella realizzazione della classica pralina sabauda, il gianduiotto. Recandovi nel laboratorio del La Fabbrica del Cioccolato (Via Cagliari, 15/b) o nella piccola bottega in centro (Via Lagrange, 1), potrete assaggiare tutte le varianti del giandujotto, ma anche cremini, cialdine, tavolette, creme spalmabili e molto altro… assolutamente il paese dei golosi! Guido Gobino è anche all’interno del Salone del Gusto nel padiglione 2 – stand 2H073.

3. Street food

fritto misto pesce

Gli amanti del cibo di strada troveranno qui pane per i propri denti! Simbolo della gastronomia locale più vera e del forte legame con la tradizione e il territorio, lo street food non poteva certamente mancare al più grande evento targato Slow Food. Focacce di Recco, bombette pugliese, olive ascolane e cremini, pani ca’ meusa, pane e panelle, arancini e cazzilli (frittatine di ceci e crocchette di patate), tigelle e fritto misto di pesce: qui sarà possibile assaggiare alcune delle preparazioni che meglio raccontano l’inventiva del nostro Paese. Trovate lo spazio street food nel corridoio tra il Lingotto e l’Oval.

4. Sorseggiare un bicerin

Bicerin

È davvero un peccato mortale recarsi a Torino è non sorseggiare un bicerin, la storica bevanda a base di caffè espresso, cioccolato e crema di latte. E dove gustarlo se non nel luogo di nascita, al Caffè Confetteria al Bicerin (Piazza della Consolata, 5). Qui, non sarà certamente possibile scoprirne la tradizionale ricetta, la conservano molto gelosamente, ma seduti ai tavoli vizieranno senz’altro il vostro palato.

5. Cene di alta cucina

Bottura

Da non perdere le 20 cene che vedono collaborazioni tra più chef, cura per le materie prime, menu studiati per l’occasione del Salone del Gusto, abbinamenti ricercati e proposte originali. Tra i più singolari La Cina è servita (in programma questa sera, giovedì 23), organizzato dal ristorante Zheng Yang (Via Principi d’Acaja, 61) che unisce ai profumi e le spezie della cucina orientale, Presidi Slow Food, prodotti piemontesi e ingredienti cinesi, coltivati a pochi chilometri da Torino. Non mancano ovviamente le stelle, ad esempio Massimo Bottura, dell’Osteria Francescana di Modena, che torna a Torino con la sua proposta senza confini (domenica 26, Hotel Golden Palace – Via dell’Arcivescovado, 18); o Pascal Barbot, del ristorante L’Astrance di Parigi, che presenta la sua cucina minimalista, giocata su un sottile equilibrio tra improvvisazione e precisione (domenica 26, Grand Hotel Sitea – Via Carlo Alberto, 35). Non vi resta che scegliere quella che più si addice ai vostri gusti.

Pizza in piazza e in fucina

Ciro Salvo n 500

Che la vogliate semplicemente mangiare o impararne tutti i segreti per realizzarla nelle vostre cucine qui al Salone del Gusto troverete tutto l’universo della pizza. Nella Fucina Pizza&Pane infatti i migliori panettieri e pizzaioli italiani si alterneranno sul palco per confrontarsi in tema di grani e lieviti, per poi finire con le mani in pasta per preparare pizze d’autore a base di Presidi Slow Food e il loro cavallo di battaglia, tra gli altri Franco Pepe (Pizzeria Pepe in Grani di Caiazzo – Caserta), Patrick Ricci (Pomodoro&Basilico, Torino) e Stefano Callegari (Sforno di Roma). Anche nella Piazza della Pizza i grandi maestri (Gino Sorbillo, Ciro Salvo, Corrado Scaglione, solo per fare qualche altro nome)  si alterneranno dinanzi al fuoco per raccontare storie e far degustare al pubblico la vera pizza, eseguita con materie prime d’eccellenza e tecniche perfette di preparazione dell’impasto e della cottura.

Merenda con zabaione o cioccolata fumante

baratti

Una sosta al Caffè Baratti&Milano (Piazza Castello, 29) bisogna concedersela almeno una volta nella vita. Quindi entrate, sedetevi e appagate occhi e gola. La nostra scelta una volta qui generalmente si orienta tra la golosissima cioccolata fumante e il gustoso e vellutato zabaione, ma nessuna delle proposte in carta vi deluderà, qui tutto è veramente buono (godurioso assai, direi) e di altissima qualità.

A scuola. Di cucina, ovviamente

salone gusto

La mania dei corsi di cucina impazza lungo tutto lo stivale, potevano quindi mancare al Salone del Gusto? Qui a condurre il gioco, i grandi nomi della sfera italiana e internazionale. Dal ristorante Nerua del museo Guggenheim di Bilbao arriva lo stellato Josean Alija, mentre dal Brasile risponde all’appello Regina Tchelly, vera artista della cucina degli avanzi. Il genovese Luca Collami svela i trucchi per preparare polpi, seppie e calamaretti con cotture veloci e risultati eccellenti, mentre da Niko Romito si imparano le tecniche di cottura delle carni. Due ore di lezione, un masssimo di 25 partecipanti per instaurare un dialogo diretto con lo chef e un’ambiente studiato ad hoc per seguire passo passo la nascita di un piatto d’alta gastronomia o della tradizione popolare, proprio come avviene nella cucina di un ristorante. Anche qui la scelta non sarà delle più semplici, ma vale la pena cercare di seguirne almeno uno.

Vino, birra e distillati

birra

Ma il Salone del Gusto non è solo cibo. Ancora largo spazio al mondo del vino, ma mai come quest’anno si sottolinea il ruolo fondamentale del territorio: le degustazioni  non si limiteranno alla semplice analisi sensoriale, ma saranno guidate dalla storia, la cultura, l’ambiente e la società che rendono unico ogni luogo e dunque ogni vino. Ma la novità assoluta sono la nuova sala tutta dedicata alla birra e gli appuntamenti dedicati alla Mixology, ovvero l’arte del bere miscelato. Il fenomeno della birra artigianale è arrivato in Italia con un ventennio di ritardo rispetto agli Stati Uniti, ma questo ci ha permesso di divenire in poco tempo un osservatorio privilegiato libero dalle influenze della tradizione e, attraverso la sperimentazione di nuovi stili, di imporci nel panorama brassicolo internazionale. Quindi se siete appassionati e volete approfondire tematiche o semplicemente curiosare sulle nuove tendenze e su come si muove il mercato, troverete le giuste risposte. E ora diciamocelo: il cocktail di un grande bartender non ha nulla da invidiare al piatto di un grande chef. Per chi vuole scoprire la storia del gin o come nasce e come si fa la tequila. Oppure come preparare un vero drink a opera d’arte per lasciare gli amici senza fiato, qui lo potrete imparare seguendo le acrobazie di Dom Costa, che ripercorre la storia del cocktail dagli albori fino ai giorni nostri, gli abbinamenti di Dario Comini, deus ex machina del Nottingham Forest, tempio della miscelazione molecolare a Milano, o di Deise Novakoski, tra le bartender brasiliane più esperte. Pronti ad alzare i calici?

Assaggiare le chioccioline della città

Consorzio

Siete giunti fin qui spinti dalla voglia di conoscere nuove eccellenze gastronomiche selezionate per voi da Slow Food, non potete quindi non attenervi anche ai consigli dell’associazione in fatto di osterie. Due i locali consigliati dalla guida in città: Antiche Sere (Via Cenischia 9) e Consorzio (Via Monte di Pietà, 23). In entrambi i casi la scelta delle materie prime è rigorosa e le preparazione sono di notevole qualità. Leggermente più alto il conto del Consorzio che si aggira intorno ai 40 euro, vini esclusi. Al Consorzio vi consigliamo la serie di ravioli: alla finanziera, alla trippa, alle cervell, ogni volta diversa. E da Antiche Sere suggeriamo i secondi: lo stinco al forno, il pollo all’agro o anche il coniglio al vino bianco. Che altro dire… buon appetito!

Ora tocca a voi, lettori di Torino e appassionati del Salone del Gusto: cosa consigliate?

[Immagini: Giancarlo Gobbi, Vincenzo Pagano, Scatti di Gusto, ArmadilloBar, Città di Torino, Guido Gobino, Torino Style]

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