Too Good to Go: recensione dell’app che salva spesa e cibo invenduto
To Good To Go, l’applicazione che combatte lo spreco alimentare, nasce nel 2015 in Danimarca e a tutt’oggi è presente in una quindicina di paesi d’Europa.
Too Good To Go significa “troppo buono per essere buttato”. L’app permette a pizzerie, bar, ristoranti, panetterie, pasticcerie, supermercati di vendere online, a prezzi ribassati, il cibo invenduto attraverso le Magic Box. Si tratta di confezioni contenenti prodotti e piatti pronti, scontate in media fra il 33% e il 50% del loro valore.
La “magia” consiste nella “sorpresa”. Le Magic Box infatti si acquistano a scatola chiusa, senza sapere che cosa vi è contenuto, se non per intuizione. Probabilmente nella Box di una pasticceria ci saranno pasticcini e brioche, in quella di una gelateria, vaschette di gelato. Un supermercato potrà offrire prodotti freschi e non, più o meno vicini ala scadenza, una pizzeria, tranci di pizza e fritti o piatti della cucina.
Si tratta di prodotti invenduti, di rimanenze, merci in scadenza che verrebbero altrimenti buttate. Quantità non sufficienti per essere ritirate dalle varie organizzazioni benefiche tipo il Banco Alimentare.
Abbiamo provato la app, e vi offriamo una panoramica di esperienze. Tenendo presente che ci sono molti esercizi che propongono le loro Box, e queste sono solo quelle che siamo riusciti a provare.
1. La spesa al supermercato con Too Good To Go
Si trova un po’ di tutto, nelle Magic Box. I supermercati (Carrefour, To.market, Conad, Sigma…) ti offrono prodotti vicini alla scadenza, ma con tutto il tempo per consumarli prima. Ho trovato solo un pacco di cracker che scadevano il giorno stesso. Per il resto, un po’ di verdura, frutta, caramelle, prodotti freschi e confezionati.
Una volta, ho acquistato una Box che conteneva un sacco di pane. Come spesso il pane dei super, non una meraviglia di bontà: ma un po’ si mangia, un po’ si grattugia, un po’ diventa crostini per zuppa… Ah, già: e torta di pane.
Ho anche fatto in tempo a ritirare un paio di Box da Bio C’ Bon, la catena di supermercati bio, il giorno della chiusura (ahimé) definitiva. La catena, francese, è stata acquistata da Carrefour; tutte le 17 sedi hanno chiuso, e non si sa nulla, per ora, sul futuro loro e dei dipendenti. E sì, è stato triste entrare nel negozio, completamente vuoto, a ritirare il mio pacchettino.
2. Le panetterie e le pasticcerie: da Crosta a Panarello a Baunilla
Nelle panetterie, si sa, quello che avanza è quasi tutto pane. Ma anche brioche, pizze, focacce e altri prodotti da forno. Ci sono le normali panetterie di quartiere, ma anche locali più “blasonati”. Io ho approfittato di un’offerta di Crosta, pluripremiata panetteria+pizzeria, e mi sono portato a casa tutto il pane che vedete qui sopra, spendendo 3,99 € invece di 12,99 €.
Ci sono molte panetterie di zona, dicevamo, e ho scoperto alcuni panifici niente male. Conoscevo già Maison Leone, in piazza Fusina, vicino a casa mia, con pane, pizze, focacce e brioche niente male. Ho scoperto il panificio Amata, in piazza Guardi, dove ho trovato vari tipi di pane e un’ottima torta salata di verdure. Da Lisandri, in via Fiamma: un sacco di pane (che ho diviso con mio fratello), ma anche tranci di pizza, farinata e focaccia al formaggio.
Ci sono anche pasticcerie: ho acquistato un cabaret di cannoncini di Panarello a 4,99 €, e, allo stesso prezzo, i pasticcini “vecchio stile” di I 4 Mastri-Alber, in via Lomellina. Inutile ripetere che i cannoncini di Panarello sono un classico irrinunciabile. Molto buoni anche i pasticcini di Alber, devo dire. Compresi i diplomatici, che non sono mai stati fra i miei preferiti.
Sempre a 4,99 €, una scatola di biscotti, cioccolatini, pasticcini, un babà, una monoporzione di Baunilla. Anche questi “avanzi” non deludono, anzi: il babà, che non sempre mi piace, era ottimo, non eccessivamente dolce e liquoroso.
Si trovano anche i gelati di Grom.
3. Le pizzerie su Too Good To Go
Sulla app si possono trovare pizzerie per tutti i gusti. Decisamente buoni i tranci di pizza in teglia alla romana di La Farcita, in viale Abruzzi. Arrivato a casa, li ho riscaldati velocemente, ed erano perfetti (sono un mago del riscaldo, quando non mi dimentico le cose sul fuoco).
Un’altra pizzeria che fa parte del circuito è quella di Salvatore Mugnano, vicino a Citylife, un po’ troppo lontana da casa ahimé per andare a ritirare la Box. Più vicino a me, ci sono Domino’s, Alice Pizza, Cerro Ardente.
4. Il cibo da strada: Ape Cesare, Tramè, Gud
C’è lo street food: ad esempio, Ape Cesare, l’apecar che fa panini e supplì e altri prodotti romaneschi, a fine serata si parcheggia a poca distanza da casa mia. Uno prenota con la app, e si possono andare a ritirare gli invenduti, fritti al momento. Ci sono anche locali come Gud, Tramè o Panini Durini, insegne consolidate ormai della ristorazione veloce e di qualità.
5. Mangiare e bere con Too Good To Go
Ci sono anche locali che hanno un’offerta più completa, in un certo senso. Si possono trovare gli ingredienti per un pasto, o due: primi, verdure, carni, e qualcosa da bere. Da Magnaki, in via Moscova, ho ritirato una Box con due carpacci, di magatello di manzo e di vitello, da 100 grammi, con un cocktail di Drinkà. Mentre da Trafilata (via S. Tecla e corso di Porta Romana) ho ritirato box di pasta fresca, e sughi, molto buona (9,99 € per 1 kg di pasta e sugo).
Da NoceLab, in corso di Porta Romana, la birra (una Dama Bianca white ipa di Hibu) e due confezioni di hot dog Wienerli e Servelade marchigiana della Macelleria Cillo, a 4,99 € (invece di 14,99 €). Un secondo ritiro comprendeva invece, fra le altre cose, una confezione di pan di Spagna.
All’Orto di Brera in via Maiocchi ho prelevato una Box, come sempre anonima. Solo a casa mi sono accorto che c’era anche una zuppa, che, essendo io uno che notoriamente saltella andando a casa a mangiare, si è diciamo così diffusa nel sacchetto.
Salva il cibo, aiuta il pianeta con Too Good To Go
Partiamo da un dato: circa 1/3 del cibo viene attualmente sprecato. Il che vuol dire spreco di risorse e di energie, oltre che di materie prime.
“Sensibilizzare contro lo spreco alimentare è particolarmente importante per Too Good To Go, che si pone come mission principale l’eliminazione dello spreco a 360°. Lo spreco alimentare tra le mura domestiche è quantificabile infatti come il 53% dello spreco totale: un consumatore consapevole e informato è imprescindibile se si vuole davvero fare la differenza” dichiara Eugenio Sapora, Country Manager Italia di Too Good To Go.
In un anno e mezzo di attività in Italia, dall’esordio milanese al 16 ottobre 2020, si contano 1.000.000 di Magic Box vendute. Che equivalgono a 1000 tonnellate di cibo non sprecato e 2.500 tonnellate di CO2 non emesse.
A Milano, la prima città in Italia in cui l’app antispreco ha iniziato le attività, sono state salvate 180.000 Magic Box, ovvero 180 tonnellate di cibo che altrimenti sarebbe andato sprecato, l’equivalente di emissioni di CO2 di 58 cittadini per un anno, o di 89 giri del mondo in aereo [Fonte: MyTravel].
Ogni pasto salvato grazie all’applicazione equivale circa a 1 kg di cibo e permette di risparmiare 2,5 Kg di CO2 [Fonte: FAO].
Too Good To Go: non solo Magic Box
In definitiva, Too Good To Go ci invita a prestare attenzione agli avanzi e al cibo in eccesso, sia degli esercizi commerciali che di casa, per condividerlo, congelarlo, conservarlo e riutilizzarlo. Per questo il sito e la app offrono suggerimenti, consigli, indicazioni e informazioni, piccoli accorgimenti e trucchi, così da limitare il più possibile lo spreco di cibo e risorse.
L’app è di semplice utilizzo. L’unica difficoltà è una categorizzazione un po’ approssimativa, che ti costringe a rivedere spesso le stesse offerte. Diciamo che mi piacerebbe un’interfaccia più semplice, basata, oltre che sulla geolocalizzazione, sulle categorie merceologiche.
Ad attirarmi, è stata soprattutto l’idea della sorpresa, certo con quella del risparmio e della sostenibilità. Ma bisogna anche considerare i “rischi”: io, che sono da solo, mi sono dovuto mangiare interi cabaret di pasticcini, e ho riempito il mio freezer di pane. Ma mi sono sacrificato volentieri per questo esperimento.
Too Good to Go è già presente in una quarantina di città italiane, oltre a Milano. Nell’ordine: Torino. Asti e Langhe. Arona. Varese. Como. Lecco. Bergamo. Pavia. Vigevano. Crema. Cremona. Verona. Padova. Treviso. Venezia. Moena. Trento. Trieste. Genova. Piacenza. Parma. Reggio Emilia. Ferrara. Bologna. Rimini e Riviera. Prato. Firenze. Pisa. Livorno. Pesaro. Urbino. Ascoli Piceno. Perugia. Terni. Pescara. Viterbo. Roma. Latina. L’Aquila. Bari. Napoli. Palermo. Catania.
[Immagini: Too Good To Go; per le foto delle box acquistate: iPhone Emanuele Bonati]