Tutte le zone di pesca FAO per evitare il pesce che arriva da Fukushima
Conoscere le zone di pesca FAO sembra essere diventato così importante.
Il motivo è nello tsunami che 10 anni fa investì le coste del Giappone provocò un incidente alla centrale nucleare di Fukushima. Ora il Giappone ha deciso di riversare nell’Oceano Pacifico 1,25 milioni di tonnellate di acqua conservata in più di mille grandi cisterne. È l’acqua utilizzata in questi dieci anni per raffreddare i reattori e per questo è radioattiva.
Questa decisione è molto contestata dagli ambientalisti oltre che dai paesi vicini al Giappone, come Cina e Corea del Sud. Proprio in ragione del pericolo per la salute e per l’economia legata alla pesca.
E qui interviene la zona di pesca FAO. L’Organizzazione per l’Alimentazione e l’Agricoltura ha diviso il mondo in varie zone assegnando a ciascuna un numero. Sulla base del numero indicato sulla confezione è possibile risalire al luogo di provenienza del pesce.
Zone di pesca FAO: il Giappone è nella 61
Il Giappone è nella zona 61. Anche se è molto distante dalle acque che bagnano l’Italia, dalle acque giapponesi arrivano oltre 21 milioni di chili di pesci, crostacei e molluschi. Il numero è fornito dalla Coldiretti sulla base dei dati Istat relativi al 2020 che evidenziano anche l’arrivo in Italia di 18 milioni di chili di pesce dalla Cina e di 3,3 milioni di chili dalla Corea.
Il Giappone ha comunicato che l’unico elemento che non può essere rimosso del tutto dall’acqua radioattiva è il trizio, un isotopo radioattivo dell’idrogeno. Ma assicura che è relativamente poco pericoloso per la salute umana ed è naturalmente presente nell’acqua del mare e nell’atmosfera. L’operazione di riversamento durerà circa 10 anni.
Acquistare o non acquistare pesce proveniente da quella zona di pesca FAO? Se gli ambientalisti hanno contestato la decisione, gli Stati Uniti sostengono che la decisione sia stata presa in maniera «trasparente».
Ai consumatori non resta che controllare l’origine del pesce. Sull’etichetta deve essere riportata la zona di pesca FAO. Quella nostrana è la 37. Oltre che sui banchi di pesce fresco, la provenienza è indicata anche su tutte le confezioni di pesce conservato. Il tonno in scatola ne è un esempio.
Per orientarsi nella scelta, ecco tutte le zone di Pesca Fao nel mondo e le specifiche delle sotto zone della 37, cioè il Mediterraneo e il Mar Nero.
Quali sono le zone di Pesca FAO nel mondo
18 | Mar Artico |
21 | Atlantico nord-occidentale |
27 | Atlantico nord-orientale e Mar Baltico |
31 | Atlantico centro-occidentale |
34 | Atlantico centro-orientale |
37 | Mediterraneo e Mar Nero |
41 | Atlantico sud-occidentale |
47 | Atlantico sud-orientale |
48 | Oceano Antartico |
51 | Oceano Indiano |
57 | Oceano Indiano |
58 | Oceano Antartico |
61 | Oceano Pacifico |
67 | Oceano Pacifico |
71 | Oceano Pacifico |
77 | Oceano Pacifico |
81 | Oceano Pacifico |
87 | Oceano Pacifico |
88 | Oceano Antartico |
Quali sono le Sub aree del Mediterraneo e del Mar Nero
Sottozona 37.1 | Mediterraneo occidentale |
Divisione 37.1.1 | Baleari |
Divisione 37.1.2 | Golfo del Leone |
Divisione 37.1.3 | Mar di Sardegna |
Sottozona 37.2 | Mediterraneo centrale |
Divisione 37.2.1 | Mar Adriatico |
Divisione 37.2.2 | Mar Ionio |
Sottozona 37.3 | Mediterraneo orientale |
Divisione 37.3.1 | Mar Egeo |
Divisione 37.3.2 | Levante |
Sottozona 37.4 | Mar Nero |
Divisione 37.4.1 | Mar di Marmara |
Divisione 37.4.2 | Mar Nero |
Divisione 37.4.3 | Mar di Azov |