Il vino abruzzese non è una m***a come ha detto De Sica
“Il vino abruzzese è una m***a”, è Christian De Sica a pronunciare la battuta, grossolana, francamente evitabile in questi termini, nel cinepanettone di Netflix “Natale a tutti i costi”.
Pellicola che detiene il poco apprezzabile record di aver attirato su di sé strali e polemiche ancora prima di uscire.
È bastato il trailer del film con De Sica, disponibile su Netflix dal 19 dicembre, a mandare di traverso il vino, immaginiamo abruzzese, sorseggiato dal presidente della Regione Marco Marsilio.
Il trailer da 4,5 milioni visualizzazioni
A maggior ragione perché il trailer di “Natale a tutti i costi” è il più visto di sempre sul canale Youtube di Netflix, con quasi 4,5 milioni di visualizzazioni.
Nella scena incriminata del cinepanettone di Netflix il personaggio interpretato da De Sica, dopo averlo sorseggiato, esprime il suo poco aulico parere sul vino abruzzese vincitore del premio bottiglia dell’anno nella Regione.
Il giudizio, come dire, senza sfumature? “‘Na merda”.
Marsilio allora non ci ha pensato due volte, aperto il suo profilo Facebook ha scritto un post sotto forma di lettera aperta all’attore romano.
“Il trailer del suo ultimo e atteso cinepanettone si apre con una battuta poco ‘sobria’ sui vini abruzzesi, che sinceramente ci ha lasciato con l’amaro in bocca”, ha attaccato il presidente della Regione Abruzzo.
“Comprendiamo che un copione comico, volendo descrivere la scenetta divertente di un ospite invitato ad assaggiare un pessimo vino presentato da un’enoteca come ‘vino dell’anno’, dovesse inevitabilmente ‘colpire’ qualcuno”.
Marsilio ha tirato in ballo uno stereotipo obsoleto e smentito dai fatti.
“Dispiace però che gli autori non abbiano avuto la fantasia e l’acume necessari per evitare un’offesa gratuita e ingenerosa, oltre che profondamente ingiusta. Non vorremmo che tale scelta fosse figlia di un vecchio pregiudizio nei confronti del vino abruzzese, che invece da decenni ha raggiunto punte di eccellenza e continua a ottenere prestigiosi riconoscimenti a livello nazionale e internazionale”.
Lamentandosi dell’idea sbagliata che gli spettatori potrebbero farsi sul vino abruzzese guardando il film con De Sica, il politico ha offerto all’attore il ramoscello della pace.
Lo ha invitato “a chiudere questo sgradevole incidente accogliendo il nostro invito a venirci a trovare quanto prima”.
Lo spot (gratuito) di riparazione
Fin troppo generoso, il Governatore, visto il danno arrecato alla buona fama dei vini regionali. In effetti, il post di Marsilio è continuato con una richiesta, precisa e soprattutto gratuita.
“A una battuta gratuita che si poteva risparmiare –ha scritto il politico abruzzese– potremmo rimediare con uno spot gratuito per i nostri vini, che lo meritano, così da lenire i sentimenti feriti dei nostri viticoltori e degli abruzzesi tutti”.
La risposta di De Sica non si è fatta attendere. Durante la presentazione romana di “Natale a tutti i costi” l’attore ha detto di conoscere e amare il vino abruzzese.
La risposta di Christian De Sica sul vino abruzzese
“È una sciocchezza, una stupidaggine. Perché la battuta era nel trailer, nel prosieguo del dialogo dico che è un vino buono, corposo. Potevano pazientare e vedersi il film, prima di giudicare. Se la sono presa con me, ma io dico quello che scrivono gli sceneggiatori, prendetevela con loro. Fosse per me direi viva l’Abruzzo e viva il vino d’Abruzzo”.
“Certo”, ha concluso De Sica, al netto della polemica sul vino abruzzese, per chi fa il comico il politicamente corretto è diventato un problema”.
Il protagonista di “Natale con i tuoi” si è anche lasciato sfuggire una mezza polemica con Checco Zalone.
“Oggi come oggi in Italia il solo attore scorretto che può prendersi alcune libertà”, ha detto De Sica, “mentre gli altri devono rimanere abbottonati altrimenti non vincono il David di Donatello”.
Vini abruzzesi da consigliare a De Sica
Vogliamo chiarire le idee al lettore di Scatti di Gusto interessato all’attendibilità del giudizio (“Na merda”) sul vino abruzzese espresso dal personaggio di De Sica. Meno al codazzo polemico generato dalla battutaccia.
È vero che per decenni il Montepulciano d’Abruzzo, seconda Doc più diffusa in Italia dopo il Chianti, è stato associato a vini per lo più legnosi e pesanti.
Una realtà oggi smentita da un numero crescente di piccoli produttori. Gente seria che fa bottiglie semplici, senza artifici, esaltando l’uva e le caratteristiche dei luoghi. Le parole d’ordine sono vigore e freschezza.
Rossi, bianchi e rosati: sono diversi i nomi nuovi protagonisti dei vini abruzzesi che meritano attenzione, compresa quella di De Sica.
La Tenuta De Sterlich di Alessandro Massaccesi, Tiberio, Belposto, Valle Reale, De Fermo, Cirelli, Controvento, Cataldi Madonna (più affermato).
Senza scomodare i Valentini, Masciarelli o Emidio Pepe, produttori affermati e costosi che rientrano in una categoria a parte, quella riservata ai più grandi vini del mondo.
Abruzzesi, certo.