World’s 50 Best Bars. I migliori bar del 2016 nel mondo, Italia compresa
E poi vedi che è uscita la classifica dei World’s 50 Best Bars, e la prima cosa a cui pensi non è “ma sì, che vuoi che sia, le classifiche sono soggettive, è solo un gioco, sono truccate, non è detto che abbiano visitato tutti i bar, e poi cosa importa” – quello che si pensa quando si sa che non ci sono italiani fra i primi due – il primo pensiero, comunque, è “andiamo a vedere chi c’è”. Di italiano, intendiamoci.
E gli italiani, in questa classifica – compilata con il contributo di 476 esperti sotto la guida di Hamish Smith, editore dei 50 Best Bars – ci sono. E sono, come avrete capito dal plurale, più di uno (sono o non sono il re della suspense?): per la precisione, due. Peraltro, sempre i soliti due, ormai da qualche anno (ve ne abbiamo già parlato nel 2013). Vediamoli.
38 – Nottingham Forest, Milano
Al 38° posto troviamo un locale ormai di culto nelle notti milanesi: il Nottingham Forest di Dario Comini. Presente da anni (precisiamo: dal 2007) in classifica, era 15° nel 2015, 46° l’anno scorso: probabilmente l’ondivaghezza è dovuta all’episodicità delle visite, ovvero non è che tutti e 476 i giudici vadano in tutti i bar eccetera.
33 – The Jerry Thomas Project, Roma
Il più alto in classifica quest’anno è il romano The Jerry Thomas Project, che troviamo al 33° posto. Era 21° nel 2015, 28° nel 2014. Si tratta di uno speakeasy, fondato nel 2009 da un gruppo di bartender – Antonio Parlapiano, Roberto Artusio e Leonardo Leuci, con Alessandro Procoli.
Nota del redattore colto: gli speakeasy erano bar che servivano illegalmente alcolici durante il proibizionismo statunitense, anni 20-30 del secolo scorso. Ora non c’è più niente di illegale, se non, secondo alcuni, la bontà di alcuni cocktail.
E tanto ci basti per la presenza italiana nei primi 50: negli ultimi anni non c’è stato nessun altro che abbia colpito gli esperti di 50 Best Bars. Registriamo tuttavia una new entry al 79° posto, il locale bolognese Nu Lounge, barman Daniele Della Polla. L’anno scorso, nessun italiano nei secondi 50.
Per quanto riguarda il resto della classifica, i primi 10 sono appannaggio di Londra e New York, con un locale ateniese, The Clumsies, terzo incomodo al 9° posto. I bar europei sono 22 (9 a Londra, 1 a Edimburgo, 2 ad Atene, 2 a Parigi, 2 italiani), quelli nordamericani 15 (8 a New York), 8 gli asiatici, 3 sudamericani.
Scomparso l’Artesian di Londra, che aveva dominato la classifica nel 2015 e nel 2014, il vincitore è The Dead Rabbit Grocery & Grog, arrivato secondo nei due anni precedenti. Aperto nel 2013 da due irlandesi, Sean Muldoon and Jack McGarry, nel distretto finanziario di New York City, unisce la tradizione degli irlandesi d’America con quella della vecchia New York.
Vediamo comunque la classifica completa.
World’s 50 Best Bars 2016
- The Dead Rabbit Grocery & Grog, New York
- American Bar, London
- Dandelyan, London
- Connaught Bar, London
- Attaboy, New York
- The Gibson, London
- Employees Only, New York
- Nomad Bar, New York
- The Clumsies, Athens
- Happiness Forgets, London
- Manhattan, Singapore
- The Baxter Inn, Sydney
- Licoreria Limantour, Mexico City
- 28 Hongkong Street, Singapore
- Speak Low, Shanghai
- The Broken Shaker, Miami
- Candelaria, Paris
- Tales & Spirits, Amsterdam
- Nightjar, London
- Maison Premiere, New York
- Operation Dagger, Singapore
- Black Pearl, Melbourne
- High Five, Tokyo
- Little Red Door, Paris
- Linje Tio, Stockholm
- Central Station, Beirut
- Lobster Bar, Hong Kong
- Mace, New York
- Smuggler’s Cove, San Francisco
- Bar Termini, London
- La Factoria, Old San Juan, Puerto Rico
- Oriole, London
- The Jerry Thomas Project, Rome
- Dante, New York
- Trick Dog, San Francisco
- ABV, San Francisco
- The Walker Inn, Los Angeles
- Nottingham Forest, Milan
- Aviary, Chicago
- Baba au Rum, Athens
- Quinary, Hong Kong
- Himkok, Oslo
- Lost + Found, Nicosia, Cyprus
- Ruby, Copenhagen
- PDT, New York
- Bulletin Place, Sydney
- Bramble, Edinburgh
- Callooh Callay, London
- Floreria Atlantico, Buenos Aires
- Buck & Breck, Berlin
A questo punto, la domanda sorge spontanea: quali locali di Milano, o di Roma – o di Bologna, o del resto d’Italia – inserireste in una classifica degli Scattidigusto’s 50 Best Bars in Italy? Commentate, qui o sui social, con l’hashtag #scatti50bestbars.