Auguri Lanfranco tra fanti e cavalieri
“Vincé ti va di festeggiare?” Detto da uno che organizza la festa per antonomasia, quel Guido Ferraro che nelle colonne della Festa a Vico appariva solo con nome e numero di cellulare, l’invito suona come promessa gastronomica di spessore. “Sì stasera, ci vediamo a Carsoli con un po’ di amici, ognuno porta qualcosa”. Ecco, finiti i carciofi Apollo, siamo pure di Festa ma della Repubblica. “Ma sì un paio di bottiglie che già siamo pieni. Io porto qualche mozzarella di bufala e un paio di sfogliatelle”. Guido, ma uno che va ad acqua minerale ma quando l’ingarra un vino in abbinamento a manco so che cosa? “A ore 20 a Carsoli, ci siamo dati appuntamento con Niko”. Pronto, pronto, sto sulla strada Carsoli ma dove ci vediamo? “La piazza dell’Angolo d’Abruzzo, conosci?”. Beh qualche tagliolino e qualche pappardella è caduta prigioniera. Guido e la gentile consorte Teresa sono arrivati 30 secondi prima e stanno per scaricare il prezioso carico bufalino-sfogliatellaceo (ma quanti siamo?). Seguo a ruota loro che imboccano la porta… del locale di Lanfranco Centofanti. Scusa, ma siamo qui?
La risposta me la da la tavola apparecchiata per tanti e Lanfranco in plancia di comando che armeggia con la cassetta del prosciutto. Mi servirebbe un coltello, fraternamente, io con le bottiglie in una delle cantine più famose d’Italia. Getto un occhio al tavolino dei vini. Colgo un’etichetta di un Brunello di Montalcino del 1987 Santa Restituta. Manco esiste più. Qui siamo in zona dottorato di ricerca. E con la cantina di dimensioni e di qualità così rinomate, una visita ci sta tutta.
Auguri Lanfranco, 59 da grande appassionato con il suo Angolo d’Abruzzo che ha aperto nel 1986 assieme alla moglie Maria Teresa per proporre le ricette del territorio, la cucina agropastorale come ama ripetere. Sono subito rapito dai profumi dei salumi, dei pecorini, degli orapi, gli spinaci di montagna, che insaporiscono una frittata spaziale. E poi la mozzarella di bufala casertana della Fenice e i pani appena sfornati. E saluti agli amici di Lanfranco che sono venuti a festeggiarlo. Ecco Niko Romito con fidanzata. Poi c’è Giovanni Colangelo che ha la sua enoteca La Candarella nel meraviglioso borgo medievale di Pescocostanzo. Ed ecco William Zonfa che il terremoto ha privato del suo locale e lo ha visto trasferirsi al Mosaico di Ischia l’estate scorsa e a breve riaprirà all’Aquila. Presentazioni. Mi colpisce “Venturino” Margadonna, valangologo, ovvero colui al quale è affidata la sicurezza degli sciatori. Arriva, last minute, anche Natalia Nurzia della Fratelli Nurzia, la prima ad aver riaperto il suo locale nel mezzo di Piazza Duomo all’Aquila. Scusate, ma il giro nella cantina con Valerio Centofanti, fresco reduce di Vico e mattatore in cucina sulle orme dei genitori, è istruttiva quanto una chiacchierata con Lanfranco che fonda la sua esperienza anche sulle capacità collezionistiche. E sarà Valentina, l’altro componente della famiglia Centofanti, a prendersi cura con allegria e simpatia dei calici della truppa che ha alternato intensi momenti di soddisfazione enogastronomica a canzoni e ola di brindisi tra Chardonnay Tasca d’Almerita del ’97, Avignonesi del ’93, Cavalloto della stessa annata e, come detto, Montalcino dell’87.
Cena, volete sapere della cena? Ottima. Valerio ha una bella mano. Abruzzo su Abruzzo con i rigatoni di Verrigni alla gricia con i cardi, i carciofi di montagna. L’agnello con il suo fondo accompagnato da un purè di fagioli pisello. E poi, la scamorza grigliata e le patatine fritte che ti fanno comprendere come due piatti, che detti così fanno tanto mensa aziendale o baretto dei congelati-preriscaldati, possano marcare la differenza tra chi mette giù nel piatto e chi fa cucina. Il che tradotto significa avrei mangiato patate molto più a lungo. Chiudiamo con una crème caramel allo zafferano, la piccola pasticceria e le sfogliatelle ricce e frolle di Agostino Iacobucci della Cantinella di Napoli autotrasportate da Guido.
Grande festa. Tanti auguri Lanfranco! Cento di questi giorni che a fanti siamo in tanti e abbiamo anche il Cavaliere. E l’anno prossimo, sarà ancora festa il 2 giugno: la Festa del Presidente. Restate sintonizzati su questo canale e scoprirete un altro modo di fare gastronomia 🙂